UNA PIAZZA VIRTUALE PER NON FARLI SENTIRE SOLI

Il diffondersi della pandemia di Covid-19 ha radicalmente cambiato la nostra vita relazionale, le nostre aspettative, la nostra quotidianità, il nostro stile di vita e, finanche, le nostre emozioni.

In questa guerra contro un nemico potente e invisibile, tra le categorie più esposte ci sono gli anziani che rischiano nuove forme di emarginazione, di disagio economico, relazionale e affettivo. Il “distanziamento sociale” incide in modo diverso sui vari segmenti di popolazione. Pensiamo agli anziani, che vivono soli o all’interno di una famiglia dove il modo di adeguarsi a questo nuovo modello di vita cambia in relazione all’ età dei suoi componenti. Lasciandoli soli, omettiamo un preciso dovere sociale, mentre le istituzioni, soprattutto quelle locali, hanno l’obbligo di assistenza a 360 gradi. In questo drammatico momento, il Governo ha assunto provvedimenti di natura economica e assistenziale che tuttavia appaiono insufficienti per affrontare la drammaticità del momento. Anche la Regione Calabria deve fare la propria parte: provvedendo alla costituzione di una rete di assistenza sociale efficace e ramificata il cui impegno diventi integrativo a quello della Protezione civile.

Sull’attuale condizione degli anziani interviene Pasquale Loiacono, segretario provinciale della Federazione pazionati della Cisl e presidente del laboratorio “Mai più soli” che opera nella Città Metropolitana dello Stretto per iniziativa della FNP-Cisl e l’Associazione Sociologi Italiani.

Innanzitutto viene chiesto un nuovo protagonismo della Regione Calabria e della Città Metropolitana, anche con interventi nuovi rispetto a quelli già assunti.

 “Penso alla creazione di piazze virtuali – dice Loiacono – dove operatori specializzati (psicologi, sociologi, assistenti sociali) interloquiscano con gruppi di pensionati e anziani tenendoli informati su come comportarsi rispetto all’evolversi degli eventi riconducibili agli effetti provocati dal virus e consigliarli a superare problemi di varia natura. Insomma un centro d’ascolto a distanza.”

Loiacono sottolinea: “E’ importante agevolare la cultura digitale per aiutarli nel contatto con familiari che abitano in altre parti del territorio, dialogare con quanti prima di questo “distanziamento sociale” avevano dei contatti quotidiani, si incontravano nei punti di aggregazione. Una piazza virtuale in grado di interfacciarsi anche con l’associazionismo culturale, con le biblioteche per avere, in prestito gratuito e a domicilio, dei libri di loro interesse”. Restano in capo alle amministrazioni pubbliche – conclude Pasquale Loiacono – “tutti gli altri obblighi di servizio sociale e di assistenza in vigore prima dell’emergenza del coronavirus che tuttavia vanno potenziati. E’ importante inoltre aumentare la vigilanza delle forze dell’ordine sui tentativi di truffe e raggiri da parte i loschi personaggi che prendono di mira anziani che vivono da soli.

La stessa vigilanza deve essere estesa alle associazioni criminali che operano nel settore dell’usura che approfittando delle difficoltà economiche delle persone sole li invogliano a procurarsi poche centinaia di euro per potersi assicurare un piatto di minestra.

Questo tipo di allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dal capo della DDA di Catanzaro, Nicola Gratteri.  Non lasciamoli soli.  Anche in questo difficile momento della vita del Paese gli anziani continuano ad essere una grande risorsa da non disperdere, anzi da utilizzare per arricchire il bagaglio valoriale e di esperienza delle nuove generazioni”.

SociologiaOnWeb


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