UN ANTICO NATALE
La trepida attesa di Babbo Natale
E dei regali sotto l’albero…
Numerosi, costosi, importanti?
E chi aveva il tempo per aspettare
Simili banalità?
Il Natale che da bambino ho vissuto
Per mia fortuna, era altro!
Rumoroso, caotico, allegro, scanzonato
Gaio, giocoso, scherzoso… e niente sfarzi
Niente formalità
Niente pailettes o effetti speciali…
Era festa di famiglia, questa sì numerosa
Tavolate lunghe, immense e senza fine
Quanti zii e zie, quanti cugini e cugine…
Quanta ilarità!
Grida, risate, abbracci e baci
Canti religiosi, canzoni stonate
Filastrocche e lettere sotto il piatto
Buone intenzioni da promettere
Con sincera ingenuità
Alternarsi allegro e spensierato
Di scherzi, beffe e giochi
Tombolate e sette e mezzo
Cenone, pranzo, merenda e cena
Senza soluzione di continuità
L’albero? C’era l’albero
E pure illuminato in segno d’allegria
Ma la cosa più importante
Era il Presepe con tanti personaggi
E l’acqua che sgorgava
Allo scoccare della mezzanotte
Quel caos rumoroso si zittiva
La numerosa confusionaria famiglia
Si riuniva compita e attenta
Intorno al più piccolo
Che emozione!
È toccato anche a me
L’onore d’essere il più piccolo
E sentirmi intorno, almeno una volta
Il trepidante affetto dei tanti
Raccolti nell’attesa della sacra nascita.
“Tu scendi dalle stelle”…
Il coro familiare intonava
Seguendo in processione
Il piccolo di casa con in mano il Bambinello
Da adagiare poi nella Capanna.
E allora erano abbracci e baci
Auguri ed emozioni, sorrisi e lacrime
E ancora canti… e di nuovo grida
Allegria, spensieratezza, affetto
Amore… amore familiare!
Che ricordi, che Natale!
Antico Natale che sapeva di zeppole
Di arance e mandarini
Di lupini e noccioline
Di tintinnar di bicchieri… mai vuoti
Così ingenuamente volgare
Così profondamente popolare
Così sinceramente pacchiano
Così rozzamente spontaneo
Così veramente… Natale!
Maurizio Bonanno- Giornalista professionista, sociologo… poeta (dirigente Associazione Nazionale Sociologi)