SAFER INTERNET DAY, OCCASIONE PER RIFLETTERE SUI PERICOLI DELLA RETE

 

logo ans calabriaIl demone del web  provoca una  vittima  ogni trentasei ore.  “Fai la tua parte per rendere Internet migliore”. All’insegna di questo slogan  si celebra la XII giornata della “Rete sicura”, promossa della Commissione Europea, che   interessa oltre  100 nazioni del pianeta. Più tempo si trascorre online maggiori sono i rischi  di rimanere vittime di episodi che provocano gravi danni soprattutto psicologici e, spesso,  scatenano episodi drammatici come il suicidio.Ci accorgiamo di questi pericoli solo di fronte a fatti  che trovano diritto di cittadinanza sui media. I più esposti ai rischi della rete sono gli adolescenti. Ultimi in ordine di tempo, gli appartenenti alla Generazione Z: veri nativi digitali ( nati da il 1996 e il 2010) e cresciuti in compagnia dell’ IPhone  che al posto delle parole  usano gli emoji e i  Wine  di una manciata di secondi. Rispetto ai “cugini” Millennial, vissuti in un periodo di pace e prosperità,  la Gen Z,  che ha visto la luce dopo l’11 Settembre, ha già alle spalle ben due crisi economiche. Due diverse filosofie di vita: quella dei  Millennial improntata  sul condividere, mentre la Generazione Z  punta sulla parola d’ordine fare.  Nella mappa dei rischi del cybernauta  troviamo il cyber bullismo che, nel corso 2015 ha fatto registrare 240 vittime che hanno denunciato l’accaduto alla polizia postale. Le singole tipologie  ( ingiurie,  minacce, molestie, diffusione  divulgazione di materiale pedopornografico e furto d’identità nei social network)  hanno riguardato diverse fasce d’età (0-9; 10-13; 14-17) con l’ultima che ha registrato il maggior numero di casi, ben 174. All’autorità giudiziaria dei minori  sono giunte 67 segnalazioni  per violazione  di una delle tipologie indicate nel precedente periodo. Medio- alta la percentuale di casi di sexting: sia per aver fatto sesso attraverso la rete, sia per aver    invitato materiale  a contenuto sessuale ( filmati, foto, messaggi) o per  averlo ricevuto. Secondo un sondaggio Pepite onlus ( i cui dati sono stati riportati da Il Corriere della Sera),  percentuali a una cifra riguardano  anche  chi, per motivi vari, ha preso  di mira qualcuno servendosi dell’anonimato dei social.

Ad una cifra anche la percentuale  di ragazzi che hanno messo in rete le loro foto intime. Sul fronte della prevenzione, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ( presente in tutte le regioni), nell’anno appena trascorso, ha monitorato oltre 17 mila siti, e censito poco più di 1800 che fanno parte della  black list (+ 73 rispetto all’anno precedente); gli arrestati sono stati 67 e i denunciati 485.  In Italia il 62%  di  bambini e gli adolescenti usa Internet  senza la presenza di adulti. Un dato di ben 13 punti superiore alla media europea. L’applicazione più usata dalle fasce giovanili italiane è Whatsapp (89,4%), seguita  da Facebook (64,15), da  Instagram (61,4%)  e da You Tube (58,4% ),  con Twitter solo al nono posto con  il 14%. Significativo il dato riferito ai ragazzi fino a 14 anni  di età che usano  i social da almeno due anni  (39,5%).  Supera il 6% il fenomeno  di Vamping, cioè gli adolescenti che di notte postano commenti su social o chattano. Forbice abbastanza stretta tra chi trova il tempo per rispondere e chattare di giorno (21,8%),  chi lo fa in tutte le ore disponibili (25,7%), e quanti chattano  per passare il tempo o perché  non hanno altro da fare (24,4%).  Il 15,2 % chatta una volta al giorno  e il 6,5% solo quando ne ha voglia.  Il campione preso in esame non usa i social durante le ore di scuola.

Dati Corriere delle Sera (9.2.2016)

 


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