Ricordando Adriano Olivetti
di Antonino Calabrese
Oggi, 27 febbraio, ricorre l’anniversario della morte di Adriano Olivetti. Olivetti è stato un imprenditore italiano, nato l’11 aprile 1901 ad Ivrea, in Piemonte. È noto per essere stato il presidente dell’azienda Olivetti, fondata da suo padre, Camillo Olivetti, nel 1908. Durante la sua leadership, l’azienda ha avuto un notevole impatto sull’industria italiana e internazionale.
Olivetti ha studiato ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Torino, dove ha sviluppato un interesse per l’innovazione tecnologica e la modernizzazione dell’industria. Dopo aver ereditato l’azienda di famiglia, ha trasformato la piccola impresa in un’importante azienda internazionale, specializzata nella produzione di macchine per scrivere, calcolatrici e computer. Uno degli aspetti più significativi del suo operato è stato il suo approccio innovativo alla gestione aziendale. Olivetti ha introdotto un modello di partecipazione dei lavoratori, includendo i dipendenti nelle decisioni aziendali e promuovendo il benessere dei dipendenti attraverso servizi sociali e culturali. Questa pratica, nota come “paternalismo illuminato”, ha contribuito a creare un ambiente di lavoro positivo e ha attirato l’attenzione internazionale per le sue innovative politiche aziendali.
Inoltre, Olivetti ha sostenuto la ricerca e lo sviluppo, investendo in progetti tecnologici all’avanguardia e collaborando con designer e architetti per creare prodotti innovativi ed esteticamente piacevoli. Questo approccio ha reso l’azienda Olivetti un punto di riferimento nel settore della tecnologia e del design. Olivetti è stato anche coinvolto in attività politiche e sociali, contribuendo alla diffusione dell’istruzione e della cultura. Il “Movimento Comunità”, movimento politico-culturale di cui Olivetti era il leader, ha avuto un ruolo significativo nel panorama politico italiano del secondo dopoguerra. Il movimento è stato fondato nel 1947 ed era caratterizzato da una visione progressista e dall’impegno per il benessere della comunità. L’obiettivo principale era quello di promuovere un’idea di comunità basata sui principi del federalismo, del socialismo liberale e del fabianesimo. Il movimento pubblicava un giornale chiamato “Comunità” per diffondere le sue idee e promuovere il dibattito politico.
Olivetti ha contribuito a promuovere l’idea di una società più equa e inclusiva, mettendo in evidenza l’importanza della partecipazione democratica e della solidarietà sociale. Infatti, egli credeva che la partecipazione attiva dei cittadini fosse fondamentale per il progresso sociale ed economico. Nonostante la sua dissoluzione nel 1961, il movimento ha lasciato un’eredità duratura nel panorama politico italiano. L’influenza di Olivetti si è estesa ben oltre il mondo degli affari e la sua visione progressista ha lasciato un’impronta duratura sull’industria italiana e sulla società nel suo insieme. Adriano Olivetti è deceduto il 27 febbraio 1960, ma il suo lascito continua a essere celebrato e studiato come esempio di imprenditorialità responsabile e innovativa.
Dott. Antonino Calabrese