Punti dalla tarantola
Molti (troppi?) gli eventi estivi a base al sapore della tarantella
Nell’estate che ormai volge al termine si è andata diffondendo , nella maggior parte dei comuni calabresi, la scelta di promuovere eventi ed intrattenimenti musicali con al centro la tarantella. Non si può che essere compiaciuti se, dopo tanti anni di colpevole oblìo, il ballo entrato da secoli nelle migliori tradizioni della Calabria, abbia ritrovato vigore e sia diventato l’elemento principale delle programmazioni estive di tanti centri calabresi. Come noto, la tarantella, oggi spesso abbreviata con la denominazione cult (taranta), nasce come ballo tradizionale delle popolazioni meridionali che nell’intera regione, fin dai secoli scorsi, si è ritagliata un suo spazio. Molto diffusa tra le fasce popolari, ma molto apprezzata anche dalle classi più agiate, la tarantella è stata la danza popolare calabrese che più di tutte si è identificata con le feste; siano esse pubbliche ( feste religiose), siano private ( matrimoni, battesimi, compleanni). Con i suoi riti e le sue regole ha unito generazioni, creato legami e relazioni. La tarantella è un ballo che ha fatto della creatività la sua principale fonte di ispirazione capace di stimolare l’espressività dei diversi protagonisti: danzatori, musicisti, poeti e pittori. Un vero patrimonio della cultura popolare che merita di essere adeguatamente valorizzato e tramandato. Per tali motivazioni ai promotori( amministratori comunali, imprenditori, appassionati, ecc.), è lecito chiedere una particolare attenzione nella costruzione e gestione degli eventi.
A ben vedere, infatti, nelle tante proposte a base di tarantella a cui ogni Comune ha ritenuto di rispondere presente, non sempre è stato possibile scorgere i caratteri dell’originalità. Solo in rari, ed apprezzati, casi si è potuto godere di un evento costruito facendo sapiente uso della ricerca e delle valorizzazione delle tradizioni ( usi, costumi, tradizioni, strumenti musicali d’epoca ), ancor meno della costruzione di percorsi partecipati ( coinvolgimento interpreti-anziani, musicisti, quartieri-protagonisti). Di contro si è avuto modo di assistere a programmazioni-fotocopia, spesso animate dagli stessi interpreti musicali, chiamati ad esibirsi in comuni limitrofi nel volgere di pochi giorni, per riprodurre un programma diventato via-via ripetitivo e poco attraente. La tarantella può diventare un forte attrattore per turisti e visitatori. Perché ciò avvenga è necessario però comprendere le esigenze prioritarie dei vacanzieri, quasi sempre orientate verso la scoperta dell’originalità dei luoghi, delle culture, degli odori e dei sapori tipici del territorio. E’ importante essere consapevoli di ciò di cui si dispone e lavorare con passione e competenza per una promozione efficace. La vicina Puglia, da oltre un decennio, ha costruito proprio attorno agli eventi della taranta il suo successo turistico . Carpire idee ed acquisire stimoli dalle esperienze di successo aiuta a crescere ed a migliorare.
Franco Caccia
Dirigente ANS- Calabria
Giornalista pubblicista