Progetto DSA {Disturbi Specifici dell’Apprendimento} svolto con il Ministero dell’istruzione, in collaborazione con il Ministero degli Affari Sociali ed il Ministero della Salute Tunisino
a cura di: A.i.P.U. (Associazione ltaliana di Posturologia Universitaria], con il supporto .della P.S.A.F. (Associazione Scientifica dei Professionisti dello Sanità, Medicina Legale e delle Assicurazioni) – S.F.G. (Scuola Forense di Grafologia) – ASI {Associazione Sociologi Italiani} – IRC UniFunvic Europa – International Research Center (Brasile).
I componenti del progetto DSA:
Prof. Dott. Gaetano Agliata: Presidente dell’A.l.P.U. – Associazione
Italiana Posturologia Universitaria, Medico, Docente Universitario di Scienze Motorie, Posturologia e Grafopatologia;
Dott.ssa Hamida Ouled Slimane: Ricercatrice specializzata in Neuropsicopatologia e Neuroscienze;
Dott.ssa Mariarosaria Greco: Posturologa Clinica;
Dott. Antonio Magnone: Sociologo, Responsabile sviluppo aziendale;
Dott. Gaetano Pizzuti; Psicologo, Avvocato;
Prof. Dott. Raffaele Zinno: Presidente della P.S.A.F. Professionisti Sanitari Assicurativi Forensi, Medico Legale;
Prof. Avv. Gennaro Gino Mazzo: Direttore della S.G.F. – Scuola di Grafologia Forense del Tribunale di Napoli, Avvocato e Magistrato,
Grafologo;
Dott. Aniello Ertico: Psicologo esperto in Neuropsicologia;
Dott.ssa Ornella Calascibetta: Psicologa, Psicoterapeuta, Dirigente di V livello dell’ASLNAl;
Prof. Davide Magnone: Posturologo Clinico e Operatore Medicina Quantica;
Sig.ra Faouzia Dayegue: Operatrice Sanitaria, lnterprete; Dott.ssa Nafisa Zroud: Medico Pediatra; Dott.ssa Souad Kammoun Chouk: Docente Universitaria, Pedagogista; Dott.ssa Hela Slams: Docente Universitaria di Neuropsichiatria infantile, Neuropsichiatra infantile; Dott.ssa Nesrine Hitira: Educatrice specializzata nei DSA Dott.ssa Hanen Aissa: Psicologa Scolastica; Prof. Antonio Imeneo: Delegato Lazio FISPES, Docente della UniFunvic, Responsabile Europa Unifunvic, Direttore Centro Internazionale Ricerca UniFunvic Bruxelles; Prof. Dott. Francesco MacDonald, Medico, Specialista in patologia e chirurgia vertebrale, Docente Università degli Studi di Palermo – Istituto Ortopedica “Galeazzi” di Milano, Umanitas Gradenigo Torino – Eurospine Member – Direttore Scientifico del Centro Sudi “Skolios” – membro del ‘ Comitato Scientifico Fondazione Scoliosi ltalia. ll progetto prevede tre giorni di formazione da realizzare presso gli istituti scolastici e parteciperanno: Dott.ssa Cheima Jeribi: Educatrice; Dott.ssa Farah Allouche: Logopedista; Dott.ssa Montaha Nasri: Logopedista. L’evento, organizzato dal Ministero dell’istruzione, sarà a cura di: Amel Ben Mahjoub (ispettrice Scolastica della Regione Mahdia), Lamia Ammari (Commissario e Responsabile dell’istruzione Regione Mahdia), Lasad Magri (Direttore Scolastico), Sofien Elkemel (Commissario e Portavoce del Ministero dell’istruzione della Regione Mahdia), Hichem Chebbi (Portavoce del Ministero dell’istruzione).
INTRODUZIONE AL PROGETTO
a cura di Agliata G.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.) sono trattati da tre figure professionali:
- Neuropsichiatria infantile
- Psicologo
- Logopedista
Da studi osservazionali effettuati mediante screening scolastici, a partire dal 2003 {Agliato G. e coll.), è emerso che molti ragazzi affetti da D.S.A. presentano, se sottoposti ai test specifici dell’oculomotricità, disturbi degli assi visivi, tant’è vero che vengono loro diagnosticate le c.d.”forie”. La “foria” è un disturbo dell’asse visivo distinto in: esoforia, exoforia, ipoforia ed iperforia. Dal punto di vista clinico, trattandosi di un disturbo non evidente, contrariamente alla “tropia”, il più delle volte, sfugge ad una puntuale diagnosi. La valutazione di tale disturbo avviene attraverso dei test mirati: la disamina del punto prossimo di convergenza, il test lontano/vicino, il cover test, il test di Maddox, ecc. Le “forie” creano un disagio nel focalizzare il punto prossimo di convergenza a causa della variazione della distanza di quest’ultimo, secondo la tipologia della specifica “foria” da cui il soggetto è affetto. ln questo quadro clinico, durante la lettura e la scrittura, il soggetto è sottoposto ad un fortissimo livello di stress muscolare, determinando interruzioni cadenzate sia nella scrittura che nella lettura. Lo stress maggiore si verifica quando il soggetto deve associare la visione da lontano a quella da vicino, poiché i muscoli oculomotori, in tali circostanze non svolgono la propria funzione in maniera sincrona. ll punto focale, in tali pazienti, può essere aumentato, diminuito o spostato da un lato o dall’altro, in base allo specifico difetto presente. ln ambito scolastico, l’atteggiamento posto in essere dallo studente è considerato, il più delle volte, come una semplice “distrazione”, laddove in realtà è una “strategia inconscia” fisiologicamente necessaria, che il soggetto mette in atto per rilassare i muscoli oculomotori sottoposti a disagio, consentendo loro di riprendere l’attenzione, solo momentaneamente interrotta. ln realtà, si tratta di una sorta di “attenzione intermittente”, che pone il soggetto interessato in una situazione di evidente imbarazzo e può determinare perfino stati di malessere psicofisico, qualora non si appongano immediatamente adeguati correttivi. Appare di chiara evidenza che un soggetto affetto da tale disturbo, nella fase iniziale dell’apprendimento è sottoposto ad un indice di difficoltà e di stress ben superiori rispetto ai soggetti ortoforici, così come appare evidente che le relazioni neurofisiologiche della visione e dei rapporti con il sistema cerebrale, risultano fortemente condizionate da tali ‘forie”. Le connessioni neuro-fisiologiche risultano, infatti, condizionate da queste problematiche: proprio quelle che, soprattutto nella fase della crescita, debbono essere plasmate in maniera armonica, onde evitare le difficoltà di apprendimento e di attenzione accennate sopra. ln ambito riabilitativo, comunemente, se non d’abitudine, viene richiesto al soggetto di “attenzionare” ciò che sta leggendo, senza considerare che egli non ha gli strumenti adeguati per poterlo fare; ciò determina un ulteriore disagio, minandone le effettive capacità e causando ulteriori problemi di natura psicologica e relazionale. Le terapie per tali disturbi, sono conosciute nel mondo dell’oftalmologia, così come lo sono le tecniche riabilitative. La carenza o l’insufficienza di una corretta e tempestiva diagnosi iniziale, determina che, spesso, esse rimangono non trattate. Lo scopo del presente progetto è quello di diagnosticare in tempo utile le forie, così da poterle trattare precocemente, evitando che possano interferire pesantemente nell’evoluzione dei rapporti neurofisiologici del ‘sistema visivo con quello cerebrale. L’indagine del presente progetto di ricerca, verte su una casistica di circa 600 soggetti diagnosticati (Agliata G. et all.), effettuate tra il 2003 ed il 2423. Lo screening è stato condotto con il supporto dell’Associazione ltaliana Posturologia Universitaria (A.l.P.U.), dell’Associazione Scientifica Professionisti Sanitari Assicurativi Forensi (P.S.A.F.) e della Scuola di Grafologia Forense del Tribunale di Napoli (S.G.F.). I risultati preliminari sono stati presentati nel 2006 all’Università “La Sapienza” di Roma, che ha validato il lavoro effettuato {ed ancora in itinere) assegnando una borsa di studio (Agliata G.). Ad oggi, con gli screening citati è stata realizzata la prima fase dello studio osservazionale del presente progetto. ln seguito, con i dati raccolti si potrà passare alla seconda fase, che sarà resa operativa con il gruppo di controllo. Allorquando verrà fatta sistematicamente la diagnosi per l’accertamento del disturbo dell’oculomotricità ai piccoli pazienti, si otterranno risvolti positivi sia in ambito sociale che sanitario; oltre a ciò è opportuno riflettere sui costi che i D.S.A. incidono sul Sistema Sanitario Nazionale (s.s.N.). lnoltre l’oculomotricità interferisce anche nelle scoliosi, infatti il riflesso posturale condiziona la colonna vertebrale attraverso la relazione occhio/vestibolo/muscoli retro-nucali, tutto cio è mediato dal fascicolo longitudinale mediale.
Nei disturbi DSA sono coinvolte le cellule gangliari: infatti, gli assoni si proiettano verso il pretetto per le risposte vegetative e il follicolo superiore, affinché le informazioni visive si interfaccino con quelle sensoriali, ma anche al corpo genicolato laterale del talamo, per entrare poi in sinapsi con i neuroni che si proiettano verso la corteccia striata; tutti gli assoni convergono, poi, al nervo ottico. Un’altra importante riflessione va fatta per il rapporto che c’è tra l’oculomotricità e la scrittura: l’atto dello scrivere non è altro che la proiezione del cervello nello spazio e la coordinazione visuo-motoria e oculo manuale, attraverso i numerosi movimenti necessari della mano, che simboleggiano l’evoluzione dell’uomo, dato il rapporto di reciprocità sensoriale tra mano e S.N.C. La scrittura è sempre in rapporto con il corpo umano e, quale ritmo della dinamica del movimento, si forma e si sviluppa attraverso le funzioni cerebrali e degli organi periferici, mediante ‘i muscoli, le fasce e le strutture osteoarticolari, che da esso dipendono. Ecco l’importanza di comprendere il rapporto tra la scrittura e l’oculomotricità, laddove il ritmo delle dinamiche del movimento della scrittura è prodotto da una serie di strumenti, tra cui le mani, veri e propri organi finali,che in svariati modi, impugnano e gestiscono il mezzo scrivente. Le alterazioni della scrittura, le cause determinanti, nonché le conseguenze dello stato psicofisico e della vita di relazione dei soggetti DSA sono stati, negli ultimi decenni, oggetto di studio approfondito ed esteso a varie discipline specialistiche, con particolare attenzione ai riflessi di tali disturbi nell’età evolutiva. Riassumendo, possiamo affermare che gli specialisti da integrare nel gruppo di lavoro sono quelli che si interessano fondamentalmente di oculistica clinica, così come i riabilita tori del settore che, lavorando in sincronia, potranno redigere una diagnosi puntuale e rapida, punto di partenza indispensabile per poter intervenire con un’opportuna, tempestiva ed appropriata terapia riabilitativa. ln ambito scolastico, il progetto prevede corsi di formazione/informazione per il gruppo dei docenti coinvolti che, edotti delle indispensabili conoscenze specifiche, potranno essere le prime figure utili, atte ad ipotizzare delle diagnosi precoci, in attesa della valutazione degli specialisti del settore. ll corso di formazione auspicato metterebbe in condizione ciascun docente di attenzionare una patologia subclinica, in modo da informare la famiglia, che potrebbe/dovrebbe provvedere in tempi utili, a far sottoporre ad una visita specialistica il soggetto interessato. ll progetto, quindi, è rivolto fondamentalmente a soggetti considerati nel periodo dell’età evolutiva, proprio per intervenire precocemente sia nella diagnosi che nella terapia. Il presente progetto è stato argomento del Congresso Nazionale dell’Associazione Sociologi ltaliani (riconosciuta dal Ministero delle Imprese e del Made in ltaly) in collaborazione con le associazioni A.l.P.U., PSAF (autorizzata dal Ministero della Salute italiano per delineare le linee guida in ambito scientifico), S.F.G., che si è tenuto a Roma presso la Biblioteca del Senato della Repubblica ltaliana Sala Giovanni Spadolini il 23 marzo 2023.
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