Nuove soluzioni per utilizzare i fondi della prossima programmazione

                                                                                              DALLA PROTESTA  ALLA PROPOSTA

Franco Caccia ( microfono) (1)

Siamo ormai alla vigilia della partenza in pompa magna dei bandi regionali che avranno lo scopo di mettere in moto un processo virtuoso di sviluppo del territorio. E’ bello essere fiduciosi e carichi di speranza ma è lecito chiedersi, se continuiamo a fare le cose allo stesso modo, perché i risultati dovrebbero essere diversi da quelli ottenuti nel passato? Per cogliere al meglio le opportunità della nuova stagione di programmazione territoriale, c’è bisogno di strumenti ed approcci nuovi che aiutino i decisori ad avere una conoscenza più mirata e concreta dei bisogni e delle potenzialità dei singoli territori , così come è centrale l’individuazione delle soluzioni. Per facilitare l’attuazione di questo nuovo processo di programmazione un ruolo decisivo può essere ricoperto dalla partecipazione attiva dei cittadini. In questo senso si segnala quanto sta avvenendo in un ampio comprensorio di comuni del soveratese e del suo entroterra.  Sulla scia delle iniziative promosse per dare voce alle  legittime attese  delle popolazioni del luogo, finalizzate a mettere la parola fine allo scandalo di nome trasversale delle Serre, è sorto un comitato civico. In una regione come la nostra, disabituata alle aggregazioni civiche ancor più  se composte, oltre che da cittadini ed imprenditori, anche da amministratori comunali di realtà ed appartenenze politiche diverse, questa è già un’importante novità.  Se poi, come sembra stia avvenendo nell’area interessata dall’attraversamento della trasversale, accanto alla motivazione iniziale, costituita dalla protesta, trovano spazio incontri pubblici in cui confrontare idee per le proposte  sullo sviluppo del territorio, allora siamo di fronte ad una novità sociologica di rilevante interesse che la nostra associazione non mancherà di seguire.  Avviare un concreto processo di sviluppo socio-economico costituisce un obiettivo ambizioso. Per questa finalità di certo negli anni non sono mancati i fondi pubblici. Solo attraverso il Gal delle Serre, la principale agenzia di sviluppo locale di questo pezzo di Calabria, in base ai dati forniti dallo stesso ente, sono state erogate cifre considerevoli. Ben 22,4 milioni di Euro sono stati spesi negli ultimi anni per creare sviluppo. Di contro però i risultati ottenuti non sembrano aver determinato cambiamenti socio-economici significativi. In questi anni, infatti, non sono cessate le grida di allarme lanciate dai sindaci del territorio per sollecitare interventi ed iniziative per tentare di arginare le piaghe sociali rappresentate da progressivo spopolamento e isolamento dei loro centri,  disoccupazione galoppante. Le esperienze del passato devono servire da insegnamento per il futuro ed, alle soglie della nuova programmazione dei fondi comunitari, non è possibile sbagliare le scelte che, inevitabilmente, condizioneranno il futuro delle nuove generazioni. Lo strumento dei comitati civici può essere una leva importante di cambiamento capace di promuovere momenti e spazi di confronto, libero e concreto, tra portatori di interessi diversi: cittadini, giovani, amministratori comunali, imprenditori. Deve essere tuttavia chiaro che queste iniziative di partecipazione e scambio hanno un obiettivo ben definito: giungere ad un’idea moderna, coerente e condivisa su quale sviluppo creare nell’area di riferimento . Se ben gestita questa fase potrà generare buoni progetti capaci, anche con il supporto di fondi pubblici, di creare nuova occupazione, reddito ed una migliore  qualità della vita.

Franco Caccia

Presidente – regione Calabria

(Associazione Sociologi Italiani)


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