MATISSE E IL SUO TEMPO
Fino al 15 maggio 2016 saranno in mostra a Torino, nei locali di Palazzo Chiablese, circa 100 opere del grande Henri Matisse e dei più celebri maestri a lui contemporanei, come Pierre-Auguste Renoir, André Derain, Amedeo Modigliani, Fernand Léger, Joan Mirò, Pablo Picasso, Pierre-Albert Marquet, Georges Braque, Pierre Bonnard . Una eccezionale esposizione, capolavori tutti provenienti dal Centre Pompidou, selezionati per la mostra ”Matisse e il suo tempo”, il cui intento è quello di presentare le opere del grande artista all’interno del contesto dei suoi rapporti e delle sue amicizie, indagando la sua produzione e cogliendo , attraverso il confronto con altri pittori suoi contemporanei, le fonti comuni d’ispirazione, come le più lievi reciproche influenze, ma soprattutto percepire, ”respirare” quello ”spirito del tempo” che unisce, agli altri artisti, il ”maestro dei colori ”, focalizzandosi su momenti ancora poco analizzati, come il modernismo degli anni Quaranta e Cinquanta. Dieci sezioni, in cui questa straordinaria selezione di confronti visivi, si snoderà seguendo un ritmo cronologico, dagli esordi dell’artista, che i primi studi d’arte intraprese nel 1891 all’Académie Julian di Parigi divenendo alievo di Gustave Moreau e William-Adolphe Bouguereau.
La nascita del Fauvismo nel 1905, durante un suo soggiorno nel sud della Francia, e la prima mostra collettiva del movimento, nello stesso anno al Salon d’Automne di Parigi. L’influenza cubista di Picasso, il tema della sezione successiva, già forte in altri due artisti come Gris e Braque, ed è proprio in questa fase della sua carriera che Matisse, inizia a dipingere ritratti e finestre, uno dei suoi temi ricorrenti. Saranno tuttavia il 1917 e la città di Nizza, il tempo e il luogo dove l’artista vedrà una nuova partenza. Nuovi incontri: Renoir. Nuove amicizie: Pierre Bonnard. Nuove modelle, come l’italiana Lorette, ritratta in ”Lorette con tazza di caffe”. La sezione sarà quindi dedicata al suo rapporto con gli impressionisti, suoi predecessori, segnando un suo ritorno al classicismo degli anni Venti, come per André Derain e Pablo Picasso. Altre sezioni, proseguiranno il viaggio attraverso la straordinaria carriera di Henri Matisse, fino all’apice del successo, anche economico, ed alla vera ”moda”, la cui influenza si potrà notare anche nell’opera di Picasso.
”La danza ”, il grande murale, dipinto , su invito nel 1930, di Albert C. Barnes, per la Barnes Foundation di Filadelfia, e completato nel 1932, lavoro che evidenzia un nuovo momento di passaggio nella sua opera. Coraggio, forza eppure emozione , nelle linee semplici e perfette che ne tratteggiano i soggetti. Il suo ritorno alla decorazione d’interni, il 1951 è l’anno in cui termina il progetto a cui per quattro anni si è dedicato, ovvero la progettazione delle vetrate,dei decori interni e delle decorazioni murali in ceramica, della Chapelle du Rosaire a Vence, in Francia. Il ”Modernismo” il passo successivo, con numerosi capolavori, e al grande contributo, dato, nonostante la malattia, all’Astrattismo, dal ”maestro del colore”, che con la nuova tecnica del ”guazzo ritagliato”, proprio del colore ancora ha illuminato, la sua anima fino alla fine,a Nizza il 3 novembre 1954, senza tuttvia fermarsi, continuando a donare alle generazioni future, il calore d’un emozione a chi alle sue opere il cuore accosta, oltre lo sguardo.
Sabrina Gatti – sociologa ANS Milano