L’ESTETA,TUTTI I CAPOVOLGIMENTI DEL BELLO
ulvioSeduto al fianco delle foglie ,recinto naturale e divisorio di proprietà. Luce bianca che illumina un foglio, alcuni libri e riviste ferme sul tavolino e gli occhi che si incontrano con una parola scritta: L’ESTETA. Da uno stato d’animo inizia il viaggio attraverso la mente,mentre il vocio dei bambini che giocano ,a quasi inizio notte, è un bel sottofondo di vita e di speranze per il futuro.
L’ESTETA,il concetto del bello ,arte e sociologia scomposta, termini di paragone e sintesi semantiche ,che nei secoli cambiano con le strutture sociali,con le connessioni tra massificazione e conservazione del “nostro” tradizionale, preservato da un linguaggio o da usi e costumi identificativi.
Cos’e’ il bello ,può essere un’opera d’arte che è un pezzo fermo di tempo ,che si rifrange negli occhi e nella mente di chi la guarda .La fruizione del bello l’emozione del bello ,la frammentazione tra bellezza connotata da canoni estetici e la Bellezza vissuta attraverso l’empatia e le percezioni che nascono dal nostro imprinting vissuto.Modelle glam che sfilano ,corpi sinuosi,perfetti,capelli sciolti e sguardi ammiccanti.Troppo belle oggettivamente per poterti emozionare.Cammini per strada ,ti lasci catturare da un modo di camminare,da un gesto,da uno sguardo rubato .In mezzo alla gente, ritrovi colori e odori ,sorrisi si incrociano ,un bimbo e una mamma camminano mano nella mano, sali le scale e occhi di un diversamente abile e braccia che si tendono verso di te ,sono le chiavi di apertura delle porzioni dell’anima che si riuniscono con l’empatia.
L’ESTETA è il sogno rubato alla fisicità delle cose,ai brividi di pelle ,rubato negli incontro emozionali.Siamo noi la Bellezza ,senza teorie o analisi qualitative e quantitative ,spezzati dalle esperienze di vita e psicologicamente dispersi ed aggrappati a valori e tradizioni.Seduto al fianco delle foglie ,il bello si capovolge e L’ESTETA capitombola nei giochi di parole.
Fulvio D’Ascola
Portavoce nazionale Associazione Sociologi Italiani