Le epidemie e pandemie più letali della nostra storia

A causa delle peggiori epidemie della storia che hanno colpito l’umanità abbiamo preso consapevolezza del potenziale distruttivo di minuscoli organismi: la tecnologia ci ha permesso di muoverci più velocemente, ma anche di innescare con più facilità pandemie globali. Ma quali sono state le più piaghe che hanno colpito l’uomo? E soprattutto, quali malattie non siamo ancora riusciti a sconfiggere? In primis spieghiamo la differenza tra epidemia e pandemia. Entrambe hanno un’etimologia che riconduce alla lingua greca. Il termine epidemiaepi-demos, significa sopra il popolo (o sopra le persone) . Il termine pandemia pan-demos,  significa letteralmente tutto il popolo.   Diamo subito le definizioni, per spiegare il significato e capire le differenze. Si parla di epidemia quando vi è una manifestazione collettiva di una malattia che si diffonde tra la popolazione in modo veloce. Un’epidemia colpisce un gran numero di persone in un’area geografica limitata e più o meno estesa. Parlando di malattie, le epidemie possono essere importate (che provengono da una zona più o meno remota) oppure autoctone (provengono dal territorio di origine); possono propagarsi per contagio diretto (il contatto fisico) oppure indiretto (tramite via aerea). Il termine pandemia è un caso particolare di epidemia. A differenza dell’epidemia, la pandemia estende il suo significato territoriale all’intero globo.   Alcuni tra i virus più pericolosi esistono da 10.000 anni prima di Cristo, mentre altri sono stati creati in laboratorio negli ultimi anni. Per alcuni di essi abbiamo dati statistici sulla loro mortalità e sulla loro diffusione. Per altri possiamo solo immaginare le ripercussioni che potrebbero avere. È difficile definire una classifica delle malattie più letali, sia virali che batteriche, poiché i fattori da considerare sono numerosi.

Per esempio, nel caso dei virus è decisivo il modo con il quale si trasmette: da uomo a uomo è molto più grave che da animale a uomo. Se la trasmissione è per via aerea non c’è modo di limitarla o contenerla. Anche i tempi dell’azione virale sono decisivi. Se la morte di chi viene infettato è rapida, la possibilità di trasmissione sono inferiori rispetto ai virus che agiscono più lentamente. D’altra parte se l’azione è lenta, c’è più tempo per ottenere aiuto e provare i trattamenti sanitari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tra gli altri compiti, ha quello di monitorare su scala globale come e dove viaggiano i virus, dove hanno origine, quale strada prendono, e così via, quindi  di definire se si tratta di epidemia o pandemia

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Prima di continuare è bene fare chiarezza sulla differenza tra batterio e virus.

I virus rappresentano una delle forme più basilari di vita, tanto da essere sempre stati in una zona grigia poco definibile. Vengono definiti come agenti infettivi, essenzialmente un agglomerato di materiale genetico circondato da un rivestimento protettivo composto da proteine. Parliamo di organismi decine se non centinaia di volte più piccole dei batteri.

Esistono una miriade di ceppi virali, ma senza una cellula da attaccare non possono considerarsi dei veri e propri organismi viventi. Quando trovano un ospite però possono moltiplicarsi vertiginosamente fino a danneggiarlo in maniera irreversibile. Per intenderci, i virus possono attaccare tranquillamente anche i batteri. Per intenderci, colera, difterite, peste, dissenteria, polmonite, tubercolosi e tifo sono tra i morbi più conosciuti causati da batteri, mentre raffreddore, influenza, poliomielite, rabbia, ebola, AIDS, SARS sono causate da virus.

Vediamo quali sono alcuni tra i più letali virus esistenti al mondo

Replica dell’influenza spagnola

Sorprendentemente, questo virus è stato riportato in vita di proposito attraverso i frammenti di geni presenti nei polmoni di una donna Inuit congelati nel permafrost dell’Alaska nel 1918. Gli scienziati pensano che il sequenziamento genetico del virus comporti benefici superiori ai rischi. Ma quali sono i rischi? Uno tra tutti la guerra biologica, utilizzando questo virus che nel 1918 ha ucciso 50 milioni di persone.

Peste

Esistono diversi ceppi di questo batterio, tutti risalenti al Yersinia pestis. È probabile che abbia avuto inizio nelle regioni più aride dell’Asia Centrale, per poi diffondersi lungo la Via della Seta, trasportato dai ratti neri in tutto il mondo sulle navi mercantili. Un ratto ospite viene infettato dalle pulci, e poi porta il batterio agli esseri umani. Ha scatenato la peggiore pandemia in termini di numero dei morti (si stima che circa 200.000.000 persone siano morte nel corso della storia). La peste ha colpito l’umanità per secoli, con tre pandemie tra il 4° e il 19° secolo. La seconda di queste, la Morte Nera, ha raggiunto il picco nel 14° secolo e ha ucciso circa il 60% dell’intera popolazione europea. Ad oggi, anche se più rara, la peste esiste ancora, con episodi occasionali che si sono verificati in Congo, Cina, Madagascar e Messico.

Ebola

È comparsa all’attenzione internazionale per la prima volta nel 1976. Uccide il 70-90% delle persone infettate, a seconda del ceppo. Durante gli ultimi 4 decenni sono morti in Africa circa 1.600 persone, escludendo quelle che stanno morendo durante l’epidemia in corso. L’unica ragione per cui fino ad ora non sono morte molte più persone per l’Ebola, è che i focolai sono rari e il virus agisce molto rapidamente. Una volta che i sintomi si manifestano, le vittime sono così provate che non hanno modo di lasciare il loro villaggio. Se non fosse per questo, questo micidiale virus potrebbe fare un numero di morti impressionante.

Vaiolo

Ci sono documenti che testimoniamo la comparsa di questo virus già nel 10.000 AC, quando veniva trattato con vaccini fatti in casa. Nel 1979 la malattia è stata eradicata totalmente a livello globale. Alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Russia, mantengono in laboratorio il virus per possibili guerre batteriologiche e costituiscono una fonte di grande preoccupazione per molti scienziati.

V5N1 Modificato

Alcuni ricercatori olandesi hanno avuto la brillante idea di modificare il virus H5N1. Nella sua forma originale si diffonde tramite i volatili e non costituisce una vera e propria minaccia per gli esseri umani. Tuttavia, i ricercatori hanno pensato di vedere cosa sarebbe successo se fosse diventato trasmissibile per via aerea, anziché tramite i volatili. Il test per valutare le possibili conseguenze per l’uomo è stato fatto impiegando dei furetti. Il risultato è stata la morte di tutte le cavie impiegate, senza possibilità di scampo. Gli esseri umani non hanno alcuna immunità al virus H5N1, rendendo il rischio che possa uscire dal laboratorio una prospettiva spaventosa.

Febbre gialla

È stato il primo virus umano mai scoperto e una volta era conosciuto come peste gialla. Durante il diciottesimo e diciannovesimo secolo, era considerato una delle malattie più pericolose. La malattia viene trasmessa dalle zanzare femmine delle regioni tropicali di Africa e Sud America. I sintomi iniziano come molte altre malattie: brividi, febbre, nausea, dolori muscolari, mal di schiena, mal di testa e perdita di appetito. Una volta entrato nell’organismo non esiste una vera e propria cura, se non il trattamento dei sintomi.

Morbillo

Molti pensano che il morbillo non sia un pericolo, ma una semplice malattia infantile. Conosciuto almeno dal 1.000 AC, questo virus è altamente contagioso. I sintomi comprendono febbre alta che può durare fino a una settimana, gli occhi rossi lacrimanti, tosse, il tutto seguito da una eruzione cutanea grave. La causa della morte è di solito la polmonite, la disidratazione da diarrea o l’encefalite. Prima del 1980 la vaccinazione non era diffusa e si stima che 2,6 milioni di persone morissero ogni anno nel mondo. Tuttavia, ad oggi, rimane ancora la principale causa di morte tra i bambini, con 122.000 morti nel 2012.

Rabbia

È altamente prevenibile attraverso la vaccinazione dei bambini o con una vaccinazione immediatamente dopo l’esposizione. Tuttavia, la sua percentuale di mortalità è vicina al 100%. Il virus viene trasmesso da cani, pipistrelli, volpi, procioni e puzzole. Qualsiasi mammifero è in grado di ospitare il virus, che attacca il sistema nervoso centrale, causando spesso violenza e aggressività nelle persone colpite. Le vittime di questo virus mortale alla fine cadono in coma e soffocano a morte, incapaci di respirare. Non esiste una cura.

Tifo

E’ una malattia infettiva dovuta al batterio Salmonella Typhi che si trasmette principalmente attraverso insetti e altri artropodi e provoca febbri ed eruzioni cutanee. Storicamente si è diffuso nelle aree rurali ed ha causato la morte di circa 4 milioni di persone. In epoca pre-antibiotica circa il 10% degli infettati moriva per le complicanze. Al giorno d’oggi l’adeguata terapia antibiotica e di supporto hanno ridotto drasticamente la mortalità.

Colera

Prodotto dal batterio Vibrio Cholerae, il colera è una malattia che si è diffusa in tutto il mondo nel diciannovesimo secolo. Provoca febbre alta, dolori addominali e rapida disidratazione del corpo causato da grave diarrea. Nelle sue tre apparizioni durante il diciannovesimo secolo e diversi episodi epidemici del ventesimo secolo, sono morte 3 milioni di persone. Lo scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez ambientò il suo mitico romanzo “Amore ai tempi del colera” in una delle pandemie della fine del secolo XIX secolo.

Hiv -Aids

Il virus dell’immunodeficienza umana è la causa, l’effetto è la sindrome da immunodeficienza acquisita. L’HIV si trasmette durante il sesso o la condivisione di aghi.

Influenza Aviaria (H7N9)

Questo particolare virus è apparso per la prima volta in Cina, nel 2013 come altri prima di esso, sembra abbia avuto origine proprio lì. Questo virus ha lasciato la terraferma grazie alle esportazioni di pollame ed è responsabile di alcune morti verificatesi ad Hong Kong. La trasmissione avviene attraverso volatili vivi, di solito i polli, che hanno il virus. Il tasso di mortalità è molto più alto di quello della comune influenza.

Sars -Cov

Detta anche sindrome acuta respiratoria grave, è una malattia delle vie respiratorie di natura virale, che può degenerare in una forma di polmonite grave, talvolta fatale. La SARS fece la sua prima comparsa nel novembre del 2002, in Cina, nella provincia del Guandong. Da quel momento in poi, in pochi mesi, si diffuse in altri 30 paesi, per la maggior parte asiatici (Hong Kong, Singapore, Taiwan, Vietnam ecc.), ma anche, seppur con pochissimi casi, in Canada, Stati Uniti e in Europa. Questa rapida diffusione in diverse parti del globo si ebbe a causa dei viaggi aerei compiuti dalle persone ammalate.  Tra il novembre 2002 e il luglio 2003, la SARS causò, nelle ragioni asiatiche interessate, una vera e propria epidemia: contagiò più di 8.000 persone e ne provocò la morte di 774. Dopodiché, grazie alle appropriate contromisure sanitarie e alla messa in quarantena, si riuscì a fermarne la propagazione. Nei paesi occidentali, invece, sempre nello stesso arco di tempo, i casi (o sospetti tali) di contagio furono pochissimi e prontamente posti in isolamento. In Canada, a Toronto, si verificarono poco più di 200 casi; in tutta Europa, nemmeno una decina. L’individuazione della SARS si deve a un medico italiano, Carlo Urbani. Egli, prima di morire per gli effetti di questa infezione (marzo 2003), comunicò le sue importanti scoperte all’OMS nel tardo febbraio del 2002. Fu così che partì l’allerta mondiale. Questa malattia fu causata da un coronavirus (così chiamato per la sua apparenza al microscopio) che sul finire del 2017 gli scienziati cinesi hanno rintracciato nei pipistrelli comunemente noti come ferri di cavallo, con gli zibetti quali vettori intermediari.

Coronavirus Covid -19

La diffusione nel 2019-2020 del Coronavirus CoVid-19 è classificata (al momento in cui scrivo dall’OMS) come Pandemia, è una malattia infettiva causata da un nuovo virus mai identificato prima negli esseri umani. Alla fine di dicembre 2019, si è sviluppato dapprima in Cina a Wuhan per poi diffondersi velocissimamente in ben 27 paesi in tutto il mondo tra cui l’Italia, dove il contagio è avvenuto soprattutto nelle regioni del nord mietendo tante vittime. Nella corsa disperata alla ricerca di un vaccino possiamo solo dire al momento che l’epidemiologia di questo virus è ancora tutta da scrivere.

SEGUONO LE CIFRE DI OGGI

Calano i casi in Lombardia, numero dei nuovi contagiati in linea con quelli degli ultimi giorni: “Sale a 10.023 il numero di vittime a causa del Covid-19. 889 decessi in più rispetto a ieri, un numero tra i più alti, ma in calo rispetto alla rilevazione di ieri. Oggi si registra il record di persone guarite, 1.434, che portano ad un totale di 12.384 in tutta Italia. Sono 92.472 i casi totali di Coronavirus in Italia, 5.974 da ieri“. 

Dati aggiornati alle 18:05 del 28/03/2020. Fonte Protezione Civile

Elisabetta Festa -sociologa


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