La teoria dei tratti intorno alla leadership

di Giovanni Pellegrino e Mariangela Mangieri

Non esiste alcun dubbio che il fenomeno più importante della dinamica di gruppo è la presenza in tutti i gruppi formali e informali di un leader. In questo articolo prenderemo in considerazione la teoria dei tratti, una delle teorie formulate per spiegare e comprendere il complicato fenomeno della leadership. Si può definire il leader in maniera molto sintetica dicendo che egli è la persona che esercita più influenza in un dato gruppo.  

<<== Prof. Giovanni Pellegrino       

            

La prima teoria dal punto di vista temporale formulata sulla leadership è proprio la teoria dei tratti.  I primi approcci teorici alla comprensione del fenomeno della leadership hanno tentato di evidenziare un insieme di caratteristiche della personalità che darebbero all’individuo la possibilità di diventare un leader. L’idea sottostante all’approccio ti tipo individualistico alla teori dei tratti  è che leader si nasce non si diventa, ovvero esistono degli individui che possiedono delle propensioni naturali ad esercitare il potere ai vari livelli. Tale idea dell’esistenza dei  leader naturali è talmente semplice e affascinante che ha da sempre avuto un notevole seguito e conserva anche oggi un certo fascino. Infatti basta leggere settimanali e quotidiani per cogliere sistematicamente dei riferimenti a qualche leader descritto come naturalmente portato al comando o dotato di carisma naturale. Il tentativo di spiegare il fenomeno della leadership in tale modo prende il nome di teoria dei tratti dal momento che cerca di individuare i tratti psicologici.

Gli psicologi sociali e i sociologi hanno elencato una lunga serie di caratteristiche psicologiche che dovrebbe possedere un individuo per diventare: l’intelligenza, l’intuizione, la socievolezza, l’abilità nell’influenzare il comportamento degli altri, la tanacia nel perseguimento degli obiettivi, la rapidità, l’originalità nel risolvere le situazioni problematiche nonché il desiderio di comandare. Anche se la teoria dei tratti ha avuto l’innegabile merito di mettere in evidenza che i leader devono avere una serie di caratteristiche psicologiche che li differenziano tra gli altri individui, presenta tuttavia alcuni punti deboli che ora metteremo in evidenza. La prima di tali debolezze è quella di prendere in considerazione solo uno degli elementi del processo della leadership, cioè il leader, tralasciando gli altri elementi di tale processo, ovvero i seguaci del leader e le situazioni sociali i contesti nei quali si afferma un deteminato leader. Dobbiamo mettere in evidenza che le caratteristiche dei potenziali seguaci del leader rivestono una grande importanza nel processo della leadership (ci riferiferiamo alle caratteristiche psicologiche e socioculturali degli individui).                      

Appare infatti evidente che un individuo può diventare leader di un gruppo solo se i tratti della sua personalità attirano l’ammirazione dei membri del gruppo. Supponiamo che le caratteristiche psicologiche dei membri del gruppo li rendano insensibili ai tratti che egli usa per conquistare la leadership, l’individuo in questione non diventerà mai leader del gruppo.Per fare un esempio ipotizziamo che un aspirante leader possieda tratti come l’intelligenza, la fiducia in se stesso e la capacità di influenzare gli altri ma non brilli nelle attività sportive. Ipotizziamo anche che i membri del gruppo siano fortemente attratti dalle attività sportive e di conseguenza siano portati ad idealizzare gli individui che brillano in tali attività.  Appare evidente che in questo caso le caratteristiche psicologiche dominanti dei membri del gruppo impediranno all’ aspirante leader di conquistare la leadership, dal momento che egli non brilla in quelle attività sportive che vengono idealizzate ed esaltate al massimon grado dai membri del gruppo in questione.                                             

 La teoria dei tratti sottovaluta anche l’importanza delle situazioni sociali nel processo della leadership, dal momento che persone che possiedono determinate qualità possono diventare leader in certe situazioni sociali ma non in altre. Prenderemo ora un esempio dalla storia contemporanea al fine di chiarire meglio tale concetto. Hitler riuscì a conquistare il potere in Germania e a spingere i tedeschi ad accettare la sua idea di sterminare gli ebrei non solamente perché aveva le caratteristiche del leader ma anche perché il popolo tedesco si trovava in una determinata situazione politica, economica e psicologica che facilitò notevolmente la conquista del potere da parte di Hitler.                                                                                                    

Non dobbiamo infatti dimenticare che la Germania è uscita sconfitta e umiliata dalla prima guerra mondiale e che si trovava in una situazione economica disastrosa ed inoltre veniva fuori dal fallimentare periodo della Repubblica di Weimar.Di conseguenza la grandissima maggioranza dei tedeschi aveva accumulato una fortissima dose di frustrazione e una notevole quantità di aggressività e di rabbia che aveva bisogno di scaricare su qualche capro espiatorio. Inoltre il popolo tedesco aveva una forte necessità di cancellare l’onta subita con la sconfitta nella prima guerra mondiale mettendo in atto una poitica estera fortemente imperialista al fine di tornare ad essere una potenza di livello mondiale. In una situazione storica e sociale di questo tipo Hitler apparve ai tedeschi il leader ideale per fare uscire la Germania da quella situazione frustrante in quanto praticò una politica estera estremamente imperialista che ridiede forza all’orgoglio nazionale tedesco ferito dalla sconfitta.                                                                                           

Hitler utilizzò l’ideologia della razza ariana per provocare una forte esaltazione del popolo tedesco e offrì un capro espiatorio sul quale scaricare le loro frustrazioni e la loro aggressività. Appare evidente ai sociologi e agli storici sociali che se la Germania non fosse uscita sconfitta dalla prima guerra mondiale e se i sentimenti dominanti nel popolo tedesco non fossero stati in quel periodo storico la rabbia, la frustrazione, il desiderio di vendetta nonché il desiderio di riacquistare potere a livello mondiale, Hitler non sarebbe mai riuscito a conquistare il potere. A maggior ragione Hitler non sarebbe mai riuscito a convincere la maggior parte del popolo tedsco a rendersi colpevole di crimini così abominevoli nei confronti degli ebrei.                                                                                                                                                               

In conclusione sebbene nessuno può negare che Hitler avesse i tratti psicologici del leader ed un forte carisma appare evidente che egli poteva diventare leader del popolo tedesco solamente in quella particolare situazione storica, sociologica psicologica.La forte frustrazione e l’altrettanta forte rabbia che dominavano incontrastate nel popolo tedesco in quel periodo storico causarono un’alterata percezione sociale collettiva della realtà che fece in modo che il popolo tedesco accettasse passivamente e con molto entusiasmo le deliranti e folli idee di Hitler a cominciare da quella che gli ebrei avevano ordito un complotto contro la Germania.  In questo modo noi possiamo spiegare perché un popolo come quello tedesco abbia potuto rendersi colpevole di tanti crimini nonostante si tratti di un popolo che ha rivestito un ruolo importantissimo a livello storico, scentifico e culturale come tutti quelli che conoscono la storia politica e la storia delle idee sanno benissimo.   Nella parte finale di quest’articolo prenderemo in considerazione un altro punto debole di fondamentale importanza della teoria dei tratti. Tale punto debole è rappresentato dal fatto che questa teoria non si interessa minimamente di studiare quali caratteristiche permettono ad un individuo che riesce a diventare leader di mantenere tale ruolo per molto tempo.                                                 

Gli studiosi che hanno messo in evidenza questo punto debole della teoria dei tratti affermano che una qualsiasi toria che si propone di fornire informazioni sul processo della teadership deve anche cercare di spiegare per quali motivi alcuni  leader conservano il potere per poco tempo mentre altri riescono a conservarlo per moltissimo tempo. In effetti dobbiamo dire che la teoria dei tratti non riesce a dare nessuna risposta a tale domanda di fondamentale importanza. A nostro avviso il fatto che la teoria dei tratti presenti i punti deboli che abbiamo messo in evidenza in tale articolo dipende dal fatto che essa trascura un dato oggettivo di fondamentale importanza e cioè che la leadership è un processo interattivo nel quale il leader non è l’unico attore.Proprio l’insoddisfazione derivante dai punti deboli presenti nella teoria dei tratti ha indotto gli studiosi ad elaborare altre teorie che fossero in grado di spiegare in maniera più soddisfacente il processo della leadership.  Appare quindi evidente che un processo sociale complicato come quello della leadership non può essere spiegato da un approccio unilaterale come quello proposto dalla teoria dei tratti.

Prof. Giovanni Pellegrino – Prof.ssa  Mariangela Mangieri                

                                                                 


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