La strada S.S. 106 è specchio dei problemi sociali della Calabria
Quest’anno le comunità di Monasterace e della locride hanno dovuto ri-affrontare il grande dolore della perdita di amici, famigliari, figli, uomini e donne vittime della s.s. 106. La s.s. 106 è una strada di 405 km che parte da Reggio Calabria e percorre tutta la Calabria Ionica, è caratterizzata dalla presenza di una sola carreggiata con due corsie per senso di marcia. Data la conformazione rocciosa della costa calabrese e l’attraversamento di numerosi centri abitati sviluppatisi attorno ad essa, infatti, gli insediamenti sono decisamente numerosi e si rende necessario un progetto di ammodernamento . È, infatti, una strada vecchia, tortuosa e piena di insidie ed è priva delle più elementari norme di sicurezza tanto da poter essere considerata una strada da terzo mondo. È una vergogna spaventosa!
A Monasterace ad agosto è stata fatta una fiaccolata per la recente scomparsa di Francesco Paparo e in ricordo di tutte le vittime di questa strada. Erano presenti l’Associazione “Amici di Raffaele Caserta” di Melito Porto Salvo, il Comitato Torre Oliveto di Motta San Giovanni e l’Associazione Stefania Sità di Agnana Calabra e l’Associazione basta vittime sulla s.s. 106: organizzazioni da sempre impegnate sulla sensibilizzazione dei pericoli di questa strada. Di grande emotività, infine, il concerto della “Healing Christian Band” che ha scelto per l’occasione brani di musica sacra. È stato un momento di dolore ma, anche di riflessione e di insegnamento. Certo non è bello accorgersi dei problemi solo nel momento in cui avvengono esperienze negative come la morte di qualcuno. Ma è indubbiamente il modo più efficace per attivare la coscienza della comunità e dare un senso a questi avvenimenti trasformando il dolore collettivo in attivismo e prevenzione contro tutti gli atteggiamenti irresponsabili e pericolosi che si compiono sulla strada.
La s.s. 106 è lo specchio di una società emarginata e abbandonata dove mancano servizi, risorse, progettualità, prove di mutamento. È un percorso buio e difficile e in cui è improbabile vedere segni di miglioramento. Uno Stato che non ha a cuore il miglioramento di una strada dove muoiono tanti giovani e non giovani è uno Stato che non ha a cuore quella comunità che piange le sue vittime. E questa è una realtà scoraggiante.
La s.s. 106, si aggiudica il podio delle arterie più pericolose con un indice di mortalità sei volte superiore alla media nazionale. Infatti, secondo i dati Aci e Istat è venuto fuori che l’ arteria ionica è la strada meno sicura tra le strade statali, lunghe almeno 100 km e con il maggior indice di pericolosità, estrapolato, dal numero dei morti ogni 100 incidenti stradali. Allo stato attuale, sono 851 gli incidenti stimati, 62 dei quali fatali, con un indice di mortalità pari al 7, 29%. Calabria seconda solo alla Basilicata. Non dimentichiamo, inoltre, che la terza strada calabrese più pericolosa è risultata anche la SS18.
In ogni caso il problema non è solo la strada ad essere complice di stragi, ma è, purtroppo, anche l’irresponsabilità sociale di chi guida e che troppo spesso, dopo una serata euforica, non riflette o non riesce più a riflettere sulle conseguenza di una guida sotto l’effetto dell’alcol (poco o tanto che se ne sia bevuto). Questo è ancora più pericoloso, nel periodo invernale, per i ragazzi della locride che le notti del sabato sera per poter raggiungere una discoteca devono percorre alcune volte circa 120 km (andata e ritorno es. Monasterace-Catanzaro) di s.s. 106 con un elevato rischio di incorrere in incidenti fatali causati soprattutto dalla stanchezza e dalla poca visibilità della strada che manca in alcuni tratti di una illuminazione adeguata oltre ad avere la carreggiata troppo stretta rispetto agli standard europei.
È giusto, quindi, che i calabresi meritino e pretendano una strada migliore, un posto più tranquillo dove spostarsi e soprattutto che reclamino la costruzione della nuova arteria della 106 per risolvere il problema degli incidenti e tutti gli altri ad esso connessi. D’altra parte la Calabria dovrà essere una società più attiva, una società più unita per far sentire la voce di una comunità grande e di una società che sensibilizza efficacemente i propri membri su un fenomeno sociale che spesso lascia famiglie in lutto ma, che provoca la perdita di un importante capitale sociale, i nostri cittadini, e impoverisce un tessuto sociale già disgregato da fenomeni come la disoccupazione, l’emigrazione e la criminalità organizzata.
Se si coopererà versa questa direzione insieme allora queste morti non saranno vane e anzi si potrà originare la spinta verso una coscienza collettiva che pretenda il riscatto dei propri diritti di cittadini in un territorio considerato troppo spesso marginale e invisibile.
Bumbaca Nicodemo – Sociologo ANS Calabria.
Per tutti quelli che vogliono segnalare problemi sulla s.s. 106 possono contattate l’associazione ‘Basta vittime sulla S.S. 106’.
Foto – Fiaccolata a Monasterace (RC), gentilmente concessa da Vincenzo Raco