La sfide del futuro si vincono con il pensiero creativo
La Calabria ha bisogno di menti creative. Non vi è condominio, quartiere, Comune, luogo di lavoro e luoghi di ritrovo che non conosca l’esperienza delle discussioni e dei confronti sul tema del cambiamento. Sebbene del bisogno di cambiare si parla tanto alle parole, molto spesso, non fanno seguito fatti concreti . E’ doveroso evidenziare come il motivo di tale esito è anche dovuto al fatto che il cambiamento lo si pretende, o lo si delega, agli altri. Il cambiamento , ahimè, non si costruisce né con il lamento né tantomeno con la contrapposizione.
L’essere umano è istintivamente portato a ripetere i comportamenti conosciuti ed osteggiare le novità, anche se portatrici di vantaggi e di nuove possibilità. A chi non è già capitato di verificare in prima persona quanto sia difficile rompere il muro del pregiudizio. In ogni contesto sociale, il processo di cambiamento richiede l’abbandono di vecchi modi di comportarsi e l’acquisizione di nuovi e più ampi significati per orientare in maniera diversa le proprie scelte ed i propri comportamenti, se fai ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto. Il nostro tempo, costellato da problemi complessi ma anche da immense opportunità, è il tempo ideale. per le menti creative e come tali, capaci di coniugare fantasia e concretezza A differenza dei secoli precedenti, in cui si sono affermati i singoli geni-inventori, oggi la mente creativa, si riconosce e si potenzia nei gruppi organizzati, nei team-interdisciplinari. Le organizzazioni , pubbliche e private, crescono e si sviluppano se sono guidate da persone creative. Non è un caso se aziende quali Apple, Google, Facebook, Amazon, fino a qualche anno addietro del tutto sconosciute o inesistenti, alcune delle quali fondate da giovanissimi alla prima esperienza di lavoro, si trovino in cima alle classifiche a livello internazionale.
La sfida dei nostri giorni, specie in una realtà come la Calabria, è riuscire a comprendere i fattori, individuali e contestuali, che agiscono sulla generazione del pensiero creativo, su cosa è opportuno fare per sostenerlo e su cosa fare per organizzarlo. Ogni gruppo strutturato , vale a dire un insieme di persone che condivide la necessità di perseguire degli obiettivi comuni, potrà funzionare ed avrà ragione di esistere se riuscirà a proporre idee, soluzioni, persone e progetti nuovi. In assenza di questa carica ri-generatrice, il pensiero di gruppo si limiterà a mettere in circolo idee e soluzioni ripetitive, quanto obsolete e non più adatte per far fronte all’evoluzione dei contesti.
L’altra possibilità è data dalla necessità di dover attingere alle soluzioni pro(im)poste da altri, con buona pace per i giovani calabresi che, a ragione, scelgono di cambiare aria alla ricerca di luoghi in cui mettersi in gioco come professionisti e come cittadini attivi .
Franco Caccia – Sociologo- Direttivo ANS- Calabria, Giornalista professionista