La scuola di Chicago e l’approccio ecologico
La Scuola di Chicago, accoglieva un folto gruppo di studiosi che, a partire dal primo trentennio del XX secolo hanno affrontato lo studio dei contesti urbani introducendo nuove metodologie tra cui l’osservazione diretta partecipata.
In generale, gli studiosi del primo Novecento: Geddes, Mumford, Wirth tendevano a vedere la città come un organismo dotato di una certa integrità. Negli ultimi cinquant’anni la maggior è arte degli urbanisti contemporanei, quali: Castells, Harvey, Sassen, Sennet ecc. pur riconoscendo la crescente complessità dell’urbano nelle sue innumerevoli contraddizioni non rinunciando comunque ad una tendenza alla generalizzazione. Degno di nota nel rapporto natura-cultura è il richiamo alla data di nascita ufficiale della Scuola di Chicago può essere fissata al 1914, anno in cui R. E. Park iniziava l’insegnamento nel dipartimento di sociologia; ma egli stesso già da oltre 25 anni veniva accumulando materiali e informazioni, lavorando come giornalista interessato alle condizioni di vita delle grandi città, in particolare ai problemi della casa. Come R. E. Park ed altri collaboreranno per alcuni decenni alla elaborazione di una quantità di ricerche che serviranno da base per alcune generalizzazioni più ampie.La Scuola di Chicago, studia la città attraverso importanti ricerche empiriche su base statistica, social surveys, ma introduce anche un approccio «ecologico» nell’analisi del fenomeno urbano, secondo il quale la nascita, lo sviluppo e l’organizzazione sociale della città possono essere studiati secondo modelli di interazione fra gli individui e l’ambiente fisico, in cui la disposizione dei luoghi si intreccia con quella della popolazione.
Sembra fuori discussione l’importanza della Scuola di Ecologica negli studi Urbani; l’approccio ecologico infatti, ha significato e significa molto tanto più che molti sociologi si sono formati proprio a Chicago. Tuttavia oggi quella eredità appare più difficile da cogliere: sono da esempio, l’osservazione partecipanete o l’analisi d’ambiente che sembrano poco frequenti nella ricerca empirica attuale.L’approccio ecologico proposto da Bronfenbrenner studia le interazioni di diversi livelli contestuali che influenzano lo sviluppo umano, prendendo in considerazione le complesse interrelazioni tra l’organismo umano e i cambiamenti ambientali attraverso i diversi contesti e le varie fasi della vita.
In questo autore, l’ambiente ecologico, che si considera rilevante per i processi di sviluppo, non è limitato ad una unica situazione ambientale immediata, ma comprende le interconnessioni tra le diverse situazioni ambientali e i diversi meccanismi relazionali e istituzionali che ne definiscono il funzionamento e l’organizzazione.
Alessandro Savy -sociologo