La forma della seduzione femminile nell’arte: effetto di un esperimento sociale

pezzo spaguolo sulla donnaIn occasione della premiazione dei versi poetici “ Club della Poesia-2^Galà dell’amore Romeo e Giulietta”, la cui conduzione è stata affidata ad Andrea Fabiani, è stato possibile assistere all’esposizione delle tele d’arte di Calì la Rebelle”.L’arte di Calì è la rappresentazione delle forme armoniche, in termini di seduzione femminile, un lavoro di colori monocromatici nell’ambito del nudo femminile, frutto di scelte stilistiche e di progettualità, in un unicum di linee e di immagini a colori.La donna, ad oggi, è spesso oggetto di desideri macabri, anche da parte del marketing, in un’ottica di mercificazione e di esposizione erotica, a favore della cultura sessista: l’attualità è costellata dalla vendita di prodotti attraverso l’uso e l’abuso delle doti femminili ( seni, occhi e sguardi sexy).L’artista Calì vuole riappropriarsi della raffigurazione semplice e lineare della femminilità, in un contrasto di colori monocromatici e linee decise, una pittura delicata e suggestiva, capace di arrivare a chiunque volesse carpirne il significato e la qualità di impatto.Da un punto di vista sociologico, nel XX secolo, non sempre si è data importanza alla figura femminile, tanto che nell’arte le stesse donne potevano solo rappresentare se stesse, o meglio essere accompagnate dal marito o da qualche uomo, che permetteva loro anche un’espressione artistica.Donna e arte camminano di pari passo, alla luce delle battaglie femministe avvenute negli anni sessanta, quando le donne, in concomitanza con i movimenti politici, protestavano per dare il loro contributo artistico, in virtù dell’accentramento al femminile.In una delle sue opere “Prospettive” Calì cerca di restituire dignità alle donne, ricercando il bello nella pittura con spatole senza pennello, una strategia stilistica che la innalza al ruolo di paladina dell’arte giusta, quella reale, che rappresenta la donna, una donna vera , senza per forza essere completamente nuda, ma in grado di sedurre con la forza della mente.Mente e corpo diventano un tuttuno nell’arte di Calì, al fine di lanciare messaggi sociali ed etici: uno dei suoi obiettivi è arrivare al cuore della gente, degli osservatori, dell’arte in sé, e di riportare la donna alla ribalta, dando rilevanza al potere intellettivo.

Un’altra immagine forte che ci offre nella sua arte è la vicenda del 30 enne friuliano, morto suicida, perché preda della società che non valorizza, che non aiuta, che non guida, e non illumina il cammino. La base frastagliata di rosso e nero è la reincarnazione della vita e della morte, in un contrasto di confusione e smarrimento. La ricerca della verità, della bellezza, dello stile, dell’educazione, del rispetto dell’altro sono per Calì l’esemplificazione e l’espletamento della femminilità, che da un punto di vista sociale si scinde dalla riproduzione di corpi seducenti.Il fatto che ci siano Muse nell’arte di Calì, ciò non deve portare a pensare che la donna sia musa ispiratrice e basta, ma deve spingere la collettività a paragonare la musa alla forza del pensiero, senza filtri e senza fraintendimenti del caso.Nel ‘900 i ritratti del nudo femminile appartenevano al mondo maschile, il quale riproponeva tipi fissi: la Venere, la Musa, l’ Eva tentatrice, la donna viziosa e portatrice di peccato, quasi a dire che la  donna fosse di proprietà e non soggetto libero.Immagini fisse, quasi ripetute erano quelle che gli uomini rappresentavano, né tantomeno le donne artiste potevano interferire, perciò l’arte di Calì è una ribellione alla società sessista, maschilista e priva di linee emotive.L’emotività nell’arte ci fa cogliere tanti sensi, tante sfumature, che un occhio poco affine e poco sensibile non riesce a vedere.Un contributo al femminile, quello di Calì, che riesce appieno a coinvolgere il suo pubblico, in un arcobaleno di effetti unici, la cui presentazione in arte è sinonimo di socialità, volontà a portare se stessi nelle tele, rifugio delle anime in pena.

Matteo Spagnuolo

 


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