La figura del sociologo è centrale per la programmazione e gestione delle politiche sociali
Una delegazione dell’ASI Calabria audita dalla III Commissione del Consiglio regionale della Calabria
Una delegazione dell’ASI (Associazione Sociologi Italiani) , composta dal presidente Franco Caccia dai vice presidenti Marco Pavone e Giuseppe Bianco è stata audita dai componenti delle III° Commissione del Consiglio Regionale della Calabria, nella seduta del 10 maggio. Oggetto dell’audizione è stata la delibera di giunta regionale °449/2016 “Riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi e servizi sociali nella Regione Calabria”, ritenuta penalizzante per la figura dei sociologi . Secondo il presidente regionale dell’ASI, dott. Franco Caccia, un concreto e fondamentale contributo per la programmazione e gestione di un moderno sistema di welfare territoriale, deve essere assicurato proprio dai Sociologi. Si tratta di figure professionali con spiccate competenze in specifiche aree quali, progettazione e conduzione di ricerche sui bisogni della popolazione, organizzazione dei servizi sociali e sanitari, promozione della qualità, gestione dei processi d’integrazione sociosanitaria; pianificazione piani di comunicazione con il territorio. Risulta quanto mai strano, ha precisato Franco Caccia, che una figura con tali competenze specifiche proprio nel settore dei servizi sociali, non venga mai menzionata dalla delibera di giunta regionale n°449/2016 e dai relativi allegati.
Riteniamo che un provvedimento normativo, approvato a distanza di circa 15 anni dalla legge regionale n. 23/2003, debba contribuire a creare le migliori condizioni affinchè i Comuni, attraverso la costituzione degli uffici di piano, utilizzino al meglio tutte le figure professionali presenti. Si tenga peraltro conto, ha rimarcato Caccia, che in Calabria esiste presso l’università Magna Grecia di Catanzaro uno specifico corso di laurea in sociologia e dal prossimo anno verranno attivati studi specialisti presso l’Unical di Cosenza. Sono quindi diverse centinaia i giovani calabresi che hanno investito risorse ed energie per diventare sociologi e che rischiano di avere precluse concrete opportunità di lavoro proprio nella loro regione. Auspichiamo quindi, ha concluso il presidente dell’ASI-Calabria, che si possano apportare le dovute modifiche alla delibera regionale in modo da consentire anche ai sociologi calabresi di essere protagonisti attivi di una stagione di rinnovamento del welfare territoriale la cui mission è di andare oltre la prospettiva dell’assistenza e sperimentare processi innovazione e progettazione capace di produrre contemporaneamente valore sociale e valore economico, generando sviluppo nei territori. Il vice presidente della terza Commissione, on.le Baldo Esposito, nel riconoscere la fondatezza della richiesta avanzata dai sociologi calabresi, ha assicurato il massimo impegno della Commissione per avviare a soluzione la problematica sollevata.