La costruzione sociale dell’autostima e dell’identità
di Giovanni Pellegrino e Mariangela Mangieri
L’autostima è senza dubbio un elemento importante per ottenere buoni risultati nella vita sociale. I sociologi e gli psicologi sociali danno molta importanza al processo di costruzione sociale dell’autostima. Ma cosa intendiamo per autostima? Per autostima si intende il fatto che un individuo ha un concetto positivo di se stesso, esprime un giudizio positivo su se stesso.
<<== prof. Giovanni Pellegrino
Esistono due tipi fondamentali di autostima: autostima non dipendente dai risultati ottenuti nei vari settori della vita sociale ed autostima dipendente da tali risultati. Nel primo caso l’autostima può essere sia legittima, sia immotivata e priva di fondamento logico. Faremo degli esempi per chiarire tale concetto. Appare evidente che un individuo dotato di una forte personalità non deve perdere l’autostima a causa di qualche risultato negativo ottenuto nella vita sociale. Infatti è possibile che tali risultati possono dipendere da circostanze sfortunate o dall’influenza negativa di alcuni individui con i quali il soggetto ha instaurato relazioni interpersonali. Al contrario appare altrettanto evidente che una lunga serie di risultati negativi nei vari settori della vita sociale deve necessariamente determinare un crollo dell’autostima in qualsiasi individuo ragionevole. Infatti appare chiaro che tali risultati devono dipendere in gran parte da errori e da mancanza di capacità da parte dell’individuo in questione.
Se un soggetto mantenesse inalterata la propria autostima anche dopo una lunga serie di risultati negativi ciò non dovrebbe essere attribuito alla forza della sua personalità ma al fatto che avrebbe perso il contatto con la realtà. Tutti sanno che la perdita del contatto con la realtà è un problema gravissimo dalle conseguenze imprevedibili. L’autostima dipendente da una serie di risultati positivi è sempre legittima e giustificata a condizione che tali risultati non siano pochi nel qual caso potrebbero anche essere dovuti a circostanze fortunate. Per tale ragione noi crediamo nella costruzione sociale dell’autostima e ben poco nell’autostima indotta con tecniche psicologiche non dipendenti dai risultati ottenuti. Infatti tali tecniche alla fine non sono altro che una forma di suggestione che dovrà comunque fare i conti con il reale valore del soggetto. Come nello sport anche nella vita alla fine quello che conta sono i risultati ottenuti e non il grado di autosuggestione. Ammettiamo invece che esistono alcune situazioni nelle quali possono essere importanti le tecniche psicologiche per aumentare l’autostima. Per fare un esempio tali tecniche possono essere utili nel caso di individui che sottovalutano le loro reali capacità.
Tali soggetti sono caratterizzati dal fatto di avere un deficit ingiustificato di autostima. In effetti sono da considerarsi molto dannose sia una mancanza ingiustificata di autostima sia un’eccessiva e ingiustificata autostima. Nel primo caso l’individuo non riuscirà a raggiungere obiettivi che sono alla portata delle sue reali capacità. Infatti egli non ritenendo di avere tali capacità non tenterà nemmeno di raggiungere tali obiettivi considerandoli al di fuori della sua portata. Appare evidente che in questi casi l’azione degli psicologi può essere importante e determinante dal momento che può rifornire agli individui un importantissimo aiuto. Nel secondo caso l’individuo sopravvalutando le proprie capacità si porrà degli obiettivi troppo ambiziosi che sono al di fuori della sua portata. Di conseguenza egli andrà incontro ad un’inevitabile serie di fallimenti che potrà avere delle conseguenze gravissime dal punto di vista psicologico. Pertanto anche un’eccessiva autostima che non tiene conto né delle reali capacità dell’individuo, né dei risultati negativi è un grave problema da risolvere. Infatti tale convinzione priva di fondamento può generare una forma di alienazione dalla realtà. Inoltre quando alla fine travolta dalla valanga di risultati negativi la persona prenderà coscienza della dura realtà subirà un forte contraccolpo psicologico tipico degli individui velleitari. Insomma il miglior modo per evitare risultati negativi e problemi psicologici è cercare di capire quali sono le reali capacità che possediamo. Inoltre è molto importante comprendere quali sono i realistici margini di miglioramento alla nostra portata.
Dobbiamo mettere in evidenza che tali margini di miglioramento non sono illimitati e non sono neppure uguali per tutti. Se saremo consapevoli di tale fatto potremo scegliere gli obiettivi da raggiungere in maniera corretta, realistica ed adeguata. Dobbiamo tenere presente che per raggiungere un qualsiasi obiettivo occorrono tre condizioni fondamentali: capacità personali adeguate, forte forza di personalita, fiducia nelle proprie capacità. Inoltre a volte occorrono anche circostanze esterne favorevoli. Per quanto riguarda la costruzione dell’identità dobbiamo dire che essa è almeno al 50% frutto dell’azione di fattori di origine sociale.
In sintesi il modo in cui un individuo costruisce la propria identità dipende dall’azione sinergica di fattori genetici ed ambientali. Ad esempio immaginiamo che due individui subiscano gli stessi eventi di tipo sociale negativi riguardanti la vita sentimentale. Supponiamo che uno dei due sia più neurolabile dell’altro a causa di fattori di tipo genetico. Appare evidente che gli eventi negativi destabilizzeranno maggiormente l’identità del soggetto più neurolabile. Di conseguenza la destabilizzazione dell’identità subita dai due soggetti sarà prodotta dall’azione sinergica di fattori sociali e genetici. In alcuni soggetti si ha una prevalenza dei fattori genetici nella costruzione dell’identità mentre in altri finiscono per prevalere i fattori di origine sociale nel processo di costruzione dell’identità. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza l’importanza di conoscere bene se stessi al fine di evitare di compiere scelte sbagliate.
Prof. Giovanni Pellegrino // Prof.ssa Mariangela Mangieri