LA BALCANIZZAZIONE
Da qualche tempo in Europa, in Medio Oriente oltre che nelle coste mediterranee dell’Africa vi è, a dir poco, del fermento dovuto agli attentati islamici nella prima area e alla destabilizzazione di alcuni stati nelle altre zone. Il tutto è dovuto per gli interessi particolari, chi più chi meno, di varie nazioni occidentali le quali vogliono avere la preminenza sulle altre per gli scambi commerciali e lo sfruttamento delle materie prime, tali zone sono d’estrema importanza strategica. Naturalmente tutto ciò rende esplosiva la convivenza in tali territori per cui il ricorso alle armi non è da escludere a priori, ma questa sarebbe come “estrema razio”. In alcuni nostri precedenti articoli abbiamo ipotizzato la possibilità, latente, di un conflitto più corposo qualora le condizioni esistenti dovessero perdurare o precipitare. Il Santo Padre, qualche tempo fa disse che vi è in atto la terza guerra mondiale a singhiozzo; Putin ha dichiarato “spero di non dovere mai usare le armi nucleari”; il Segretario di Stato americano Carter riferì “siamo in guerra”. Noi, non per essere pessimisti, siamo dello stesso parere e, a questo proposito, vogliamo esprimere la nostra opinione per fare comprendere che i motivi per la deflagrazione di un conflitto a largo respiro sono sempre i medesimi e le aree dove questo inizia rimangono sostanzialmente identiche. Avendo già delineato il profilo per cui avvengono le guerre,diamo ora un riferimento geografico delle zone interessate: i Balcani e la zona del Mediterraneo orientale con la preminenza nel Mar Nero e Medio Oriente.
Infatti il primo conflitto mondiale ebbe come fulcro la guerra in Crimea tra l’Impero turco, Inghilterra e Francia in contrapposizione alla Russia, il suo apogeo a Sarajevo con l’uccisione dell’Erede al trono di Austria-Ungheria Francesco Ferdinando e della moglie Sofia. Attualmente si delinea uno scontro, per ora verbale, tra Russia e Turchia in seguito dell’abbattimento di un aereo russo da parte dei turchi con il naturale risentimento di Putin il quale vuole conto dell’accaduto, nel contempo Erdogan non ne riconosce la responsabilità avendo il velivolo in questione invaso lo spazio aereo turco. Intanto si paventa, da parte russa, il sospetto che alte sfere dell’Amministrazione turca appoggino l’Isis acquistando a prezzo stracciato prodotti petroliferi provenienti dalle zone occupate dai terroristi; la stessa accusa è paventata dalla controparte. Nel mentre, per complicare ancora di più la situazione per niente limpida e tranquilla, la Nato sollecita il Kossovo di aderire come membro attivo all’Alleanza Atlantica. Naturalmente tutto ciò va a detrimento della Russia la quale si sente circondata avendo nell’area perso quasi tutti gli alleati dell’ex Patto di Varsavia. Qui rientra in ballo il vecchio risentimento della Russia per la Guerra di Crimea dove i suoi alleati, Prussia e Austria-Ungheria, non hanno mantenuto i patti di mutua assistenza in caso d’attacco a uno dei sottoscrittori ma anzi gli austriaci sottrassero l’influenza nei Balcani all’alleato russo.
La conclusione della Guerra di Crimea ebbe, fra gli altri come effetto punitivo, il divieto alle navi militari russe di attraversare i Dardanelli con cannoni di grande gittata. Da qui nacque il primo conflitto mondiale, ovvero fu uno dei motivi, se non il più incisivo, per lo scoppio della Grande Guerra e probabilmente anche per l’avvento del comunismo in Russia. Ora, per volere del Presidente russo le stesse, a dispetto del Presidente della Turchia Erdogan, lo attraversano a muso duro con uomini pronti a rispondere a qualunque atto ostile. Abbiamo considerato l’episodio dell’ascesa del comunismo in Russia non per significare una discriminazione nei confronti di questa tipologia di governo ma per sottolineare il fatto che lo svolgimento degli avvenimenti sono sempre concatenati l’uno all’altro.Dal momento in cui vi fu la caduta del muro di Berlino e il dissolvimento dell’Impero della Russia Sovietica le condizioni geopolitiche in tutto il mondo non vanno molto bene; sarebbe stato meglio se il trapasso fosse avvenuto in modo graduale e che il Patto di Varsavia, riveduto e corretto, non fosse collassato con i risultati che stiamo attualmente assistendo. La Russia si ritrovò accerchiata dagli ex alleati, ostili, i quali rivendicarono la loro autonomia che per vari decenni gli fu negata. Così avvenne nel vecchio continente dove quasi tutti aderirono all’alleanza che fino a qualche tempo prima era avversaria in armi. Lo stesso successe in Asia dove grandi pezzi delle repubbliche autonome asiatiche dichiararono la loro indipendenza mettendo in serio pericolo la Russia; questa si ritrovò chiusa, in modo ostile, da neo nazioni che fino a qualche tempo prima facevano parte del suo apparato statale. In tutta questa confusione si intromisero gli USA i quali cercarono di trarne maggiore utile di tutta questa situazione ingarbugliata.
Fondamentalmente la Russia tenne in modo esemplare, ora dimostra tutta la sua potenza digrignando i denti a tutto il mondo mettendolo in guardia da passi falsi. Da parte occidentale solo una persona ebbe il buon senso di instaurare dei buoni rapporti politici e ottimi legami personali con i governanti russi in quanto ebbe buon fiuto e conoscenza dell’animo umano, questi è un politico italiano il quale pur avendo visto lontano fu messo in disparte per avere sparigliato le carte in campo internazionale. Negli anni cinquanta gli Stati Uniti si ritrovarono in una situazione analoga con i missili sovietici alle porte di casa dispiegati a Cuba. Fummo sull’orlo della guerra nucleare, fortunatamente il buon senso d’ambo le parti prevalse sull’interesse politico, speriamo che adesso avvenga la stessa cosa. Gli USA stanno giocando una partita pericolosa sollecitati dalla Francia la quale ancora pensa alla “grandeur” che ormai non ha, quest’ultima viene usata come pedina tappabuchi da altre potenze senza che se ne avveda. Presta il fianco a sostenere piccole scaramucce e colpi di stato nelle sue ex colonie non ravvedendo che come potenza anche coloniale è finita. Ancora crede di essere determinante nello scacchiere del Medio Oriente, Siria e Libano, dove fino al 1948 ne ebbe il protettorato. Per concludere, la Russia non si farà mai soggiogare da altre potenze, gli interessi americani non sono più rivolti ai pozzi petroliferi dell’Arabia Saudita e degli Emirati del Golfo ma il loro interesse è indirizzato ai corsi d’acqua importanti, leggi Tigri ed Eufrate. Il conflitto fra palestinesi e stato ebraico non finirà fino a quando non sarà raggiunto un accordo definitivo sull’utilizzo dell’acqua del fiume Giordano.
Antonio Pizzi – Presidente CIRCOLO CULTURALE REGNO DELLE DUE SICILIE CARDINALE RUFFO DI CALABRIA