IN ITALIA BOOM DI IMPRENDITORI CINESI

FRANCESCO RAO 1Un mondo che nel 2014 cresce del 6,1[%] contro il -1,6[%]italiano

La persistente disoccupazione italiana pone le proprie basi nella mancata interconnessione tra domanda e offerta di lavoro. Difatti, il mercato del lavoro domanda alta specializzazione, competenze su innovazione e sinergia globale ma tutto questo non viene ancora compreso dal nostro segmento scolastico, ingessato nella maggior parte dei casi, su programmi, metodi e metodologie didattiche superate e oggi obsolete ai processi di produzione e per tutta risposta c’è un’offerta di lavoro inadeguata per le esigenze della produttività.

La politica in tutto ciò ha grandi responsabilità perché non ha saputo e non sa guardare avanti, continua ad essere protagonista di uno stupido gioco delle marionette che pretende soltanto la propria sopravvivenza         per mantenere le cariche che gli stessi attori della politica si ritagliano a loro immagine e somiglianza. Per evitare che

Ancora oggi, non si riesce a comprendere la necessità dell’importanza Comunitaria, nel senso di appartenenza vera e propria, non si riesce a lavorare per obiettivi strategici e attraverso programmazione basata sul soddisfacimento dell’esigenza e non sulla generazione del superfluo. Non si ha il coraggio di programmare con lo standard del breve, medio e lungo periodo ma siamo bravissimi a litigare, perdere tempo, lamentarci della crisi e della povertà senza comprendere che siamo noi il male che ci affligge perché non sapendo immaginare il nostro futuro non potremo mai avere un futuro. Ecco perché l’intraprendenza degli imprenditori cinesi ha una crescita esponenziale in Italia*. Loro lavorano, non conoscono i sindacati, non mantengono politici corrotti, ignoranti e incapaci e riescono a programmare la loro attività economica con lungimiranza. Si pensi che,         quando un imprenditore cinese         sottoscrive un contratto di locazione di un magazzino paga anche tre anni di canone in anticipo. Moltissimi nostri imprenditori preferiscono comprare la macchina di lusso, il Rolex, o la casa per le vacanze per apparire e poi pagano una miseria i dipendenti, hanno il conto in rosso come un semaforo eterno, sono ignoranti perché non hanno voluto mai studiare per sviluppare la loro ricchezza, votano e fanno votare ignoranti della loro identica risma. Povera Italia…..poveri noi eterni innamorati dell’illuminismo culturale e speranzosi di vivere in una contemporanea “Città del Sole” dove le Lobby hanno il dovere di assoggettare la politica e lo sviluppo sociale nel giusto alveo del significato etimologico dell’etica e della morale perché la pretesa dei propri diritti diviene la migliore azione che la società, come gruppo di pressione dal basso può praticare per vedere maggiori opportunità di sviluppo e crescita economica senza politici corrotti e con una giustizia reale perché in prima istanza è praticata dal Popolo, come prevede la nostra Costituzione.

 

* attività regolari con apertura di partita iva e quant’altro previsto dalle normative fiscali italiane


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