IL PRIMATO DELLA POLITICA
“L’elezione a Presidente della Repubblica dell’on Sergio Mattarella disegna nuovi orizzonti di speranza, in continuità con gli insegnamenti di Papa Francesco, per un ritorno al primato della politica e ad una sua umanizzazione. A quell’arte di governo fatta di valori, d’impegno, di passione e di capacità d’ascolto per raggiungere quel bene comune che, spesso, rimane solo uno slogan”. E’ questo il pensiero di Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria, dopo che il Parlamento in seduta comune ha eletto il nuovo Capo dello Stato.
“Un ritorno alla politica – dice Raffa- non è più rinviabile in una società in cui lo stato sociale è subordinato all’interesse del nuovo capitalismo, quello finanziario, che mette al primo posto il mercato rispetto alla dignità dell’uomo e del cittadino. Osserviamo, con qualche nostalgia e molti rimpianti, che le organizzazioni politiche, quelle nate nel dopoguerra, hanno lasciato il posto ai leader senza partiti che “nascono e muoiono” per effettuo dell’emotività delle piazze virtuali. Viviamo impotenti la dittatura della tecnocrazia su quel sistema rappresentativo che grazie al tacito compromesso tra democrazia e capitale, così come concepito dai Padri costituenti, soprattutto nei “magnifici trenta”, ha consentito all’Italia di diventare una della maggiori potenze industriali del mondo. Nel nostro Paese, alla stregua del Vecchio contenente, la politica ha perso il primato del controllo sull’economica e la stessa democrazia rappresentativa deve fare i conti con la democrazia diretta che, come sottolinea il sociologo Ilvo Diamanti, ci mette di fronte ad un sistema ibrido. La politica richiede competenza e conoscenza e non già di movimenti litigiosi che incarnano l’antipolitica che si nasconde nelle maglie della rete nel tentativo di trovare legittimazione e consenso. Competenza e conoscenza di cui la ‘nobile arte ’ è stata scippata dalle continue trasformazioni tecnologiche che hanno abbattuto le barriere tra stati e continenti creando un ordine mondiale sempre meno solidale e sempre meno a misura d’uomo. Con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, di fatto, il Paese – dice ancora Raffa – sembra voglia riacquistare quel senso dello Stato di cui la vecchia politica, quella della tanto vituperata Prima Repubblica, con tutti i suoi difetti, ha consentito all’Italia ed ai suoi cittadini mezzo secolo di conquiste sociali che il liberismo vorrebbe cancellare in nome del profitto e dell’austerità. La nostra sovranità – termina il Presidente della Provincia di Reggio Calabria – non può assolutamente essere subordinata all’unione monetaria europea, che, in nome della razionalizzazione della spesa, scarica sulle famiglie il peso del risanamento dei conti pubblici lasciando intatte aree di vecchi privilegi. La litigiosità dell’attuale momento e l’individualismo sfrenato, che trovano nel web- populismo la patologica valvola di sfogo, hanno dato vita ad un modello di democrazia liquida che, senza la mediazione dei partiti e della politica, non ci consente di capire verso quale direzione stiamo andando”.