IL DECLINO DELLA POLITICA
Il declino della politica si è reso evidente nel corso degli ultimi anni e non solo agli osservatori più attenti, la crisi di rappresentatività dei partiti, la loro incapacità a raccogliere e farsi portatori negli ambiti a ciò preposti delle istanze dell’elettorato, unitamente agli scandali che negli ultimi anni ne hanno costellato l’attività e minato la credibilità, indistintamente, hanno indotto una progressiva disaffezione nei riguardi delle pubbliche istituzioni e di coloro i quali operano in esse.
Credo di non sbagliarmi se affermo il suo allontanamento da principi etici e morali.
Non sfugge a nessuno che negli ultimi tempi sul nostro paese si sono accumulati diversi problemi e avviati processi di trasformazione sociale e culturale.
Pesa, in particolare, la crisi economica che colpisce le famiglie, crea disoccupati, fa chiudere le fabbriche e rallenta i ritmi produttivi spingendo il ricorso alla cassa integrazione.
Non abbiamo solo problemi economici e sociali, sembra che la nostra società sia attraversata da qualcosa di profondamente inquietante, penso agli atti di violenza di fenomeni estremi che tuttavia evidenziano che qualcosa si è spezzato, il tradimento, l’inganno,la ruberia, la corruzione nell’ambito pubblico che un tempo avrebbe provocato riprovazione, sono considerati “furbizia” è venuto meno il senso del pudore e non si arrossisce nemmeno quando ti trovano con le mani nel sacco.
Questa può sembrare una visione pessimistica e senza speranza, però bisogna anche dire che nella società esistono luoghi, spazi e persone che s’impegnano sul terreno della solidarietà, dell’onestà, del fare bene quello che sono chiamati a fare.
La crisi di progettualità politica è l’esito di una costellazione di fattori che sono difficilmente disaggregabili.
Se in Italia la crisi della politica democratica è così pronunciata è perché alla crisi di progettualità è corrisposta anche quella strutturale e organizzativa, la crisi della partitocrazia, inoltre, consegue all’esaurimento della funzione socializzante del sistema politico nato con la fondazione della Repubblica.
Sono decenni che la partitocrazia affronta crisi istituzionali e sempre ha saputo trovare l’antidoto, i vari governi che in questi anni si sono alternati, senza un consenso popolare, ha svelato, invece, l’incapacità del sistema politico nazionale di trovare una soluzione alla crisi politica in atto.
La partitocrazia è giunta ormai al capolinea, anche a causa, come ho accennato prima, della drammatica crisi economica e sociale ed alla conseguente perdita di posti di lavoro che essa, per più di sessant’anni, ha distribuito col voto di scambio politico, la stessa partitocrazia che ha condiviso la politica delle banche che ha volto lo sguardo verso la grande speculazione, abbandonando il finanziamento dell’economia reale ed imprenditoriale.
Carmelo Caridi – Sociologo