IL CODACONS ZITTITO DAL GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA DELLA CALABRIA
Il Codacons – secondo quanto rende noto l’Ufficio stampa dell’Assemblea legislativa calabrese – ha chiesto al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione, Antonio Marziale, di intervenire in merito alla pubblicazione dei voti eccellenti ottenuti da alcuni alunni nelle scuole sui mezzi d’informazione, ritenendola discriminatoria nei confronti di altri bambini.
Il tutto contenuto in una lettera, vergata da Francesco Di Lieto, nella quale si denuncia, tra l’altro” la spettacolarizzazione del risultato scolastico”, con “confronti squallidi ai quali, a dire il vero, ai bambini non importa granché. Importa – citiamo testualmente – solo ai genitori, quei genitori che vanno sull’orlo di una crisi di nervi quando i figli non conseguono un ridondante 10 in pagella ovvero non ottengono una lode da poter sfoggiare come fosse una medaglia, esibendo il bambino come un fenomeno da baraccone”. Mah!
Ed ancora: “Riteniamo che, pubblicizzare un elenco di bambini sia una pratica sbagliata e antieducativa. Si dovrà convenire come i minori, lungi dall’essere dei trofei da esibire, sono individui in divenire, la cui crescita dipende dalla capacità della società di accoglierli in un contesto protetto e rispettoso delle loro diversità. Un bambino vale indipendentemente dal successo scolastico, sarebbe quindi il caso di lasciare che sia la scuola a mettere i voti e che i genitori la smettano di essere i “sindacalisti” dei loro bambini”. Ma! Ed ancora Mah!
La risposta del Garante che, nelle commissioni ministeriali preposte a redigere le leggi tuttora in vigore in materia di rapporto tra media e minori, ha giocato un ruolo di primissimo piano, non si è fatta attendere.“Ritengo – replica il noto sociologo – inammissibile quanto chiesto dall’Associazione dei Consumatori perché i bambini non possono essere evidenziati dalla stampa solo quando versano in condizioni di degrado o di pericolo. Quando invece i bambini risultano meritevoli, l’informazione non solo può, ma deve riconoscerne il merito. Far salire sul podio il primo arrivato in una gara è discriminante per chi è arrivato dopo? No. Casomai è da sprone affinché chi è rimasto indietro migliori nel tempo. La scuola è anche una gara a chi arriva primo: perché no? Stando al ragionamento del segnalante allora non si dovrebbe bocciare per non discriminare i bocciati rispetto a quanti sono stati promossi. I giornali, sin dai loro albori, hanno da sempre pubblicato e continuano a farlo le migliori pagelle e sarebbe discriminante per i meritevoli non continuare a farlo, anche perché interrompere potrebbe significare privare i meno bravi di riferimenti, quali sono i più bravi”.
Il dott. Marziale prosegue : “In quanto poi alla dichiarazione rilasciata alla stampa dal responsabile dell’associazione – incalza Marziale – secondo cui, testualmente, ‘senza un intervento del Garante non avremmo titolo per lamentarci se ogni anno si registrano, dalle scuole dell’infanzia fino alle superiori, aggressioni di genitori agli insegnanti come reazione a richiami e brutti voti’, mi preme evidenziare l’irresponsabilità del concetto. In italiano, quanto scritto dal Codacons, significa che i genitori degli studenti bocciati sono legittimati a reagire nei confronti degli insegnati qualora io non intervenissi, nelle funzioni di Garante, a mettere sullo stesso piano meritevoli e immeritevoli, per la serie ‘questo e quello per me pari sono’. Trovo inopportuno, irresponsabile e pericoloso un simile pensiero, perché ciò che viene chiesta è l’equiparazione del merito al non-merito per ‘decreto del Garante’, cioè abbassiamo la cresta ai migliori e facciamola alzare ai meno dotati. Certo, poi però non lamentiamoci se stuoli di impreparati occuperanno posti di responsabilità, invece, destinati ai più preparati che saranno così costretti ad andare via”. Infine: “Non ci sono le benché minime condizioni affinché io apra un procedimento – conclude il Garante – e chiedo al Codacons di voler rettificare la parte in cui ‘imputa’ ad un mancato mio pronunciamento la responsabilità di aggressioni a docenti. Quanto richiesto non solo è inammissibile, ma a tratti farneticante”.
Siamo d’accordo con il collega Antonio Marziale – presidente onorario dell’Associazione Sociologi Italiani – e con grande modestia invitiamo il rappresentante del Codacons a leggersi i risultati degli ultimi test Invalsi, con particolare attenzione quelli che riguardano il Mezzogiorno e la Calabria.
Antonio Latella
Sociologo e giornalista professionista
(Presidente dell’Associazione Sociologi Italiani)