I nuovi giocattoli battono quelli tradizionali?
In previsione dell’arrivo del Natale e dell’Epifania parliamo di giocattoli. Diversi giorni fa, un noto network radiofonico mi ha intervistato sul fenomeno dei personaggi del film “Frozen”. Si partiva da un intervento riportato in precedenza sul Corriere della sera; aveva scritto Elvira Sella su corrieredellasera.it. “Non può essere soltanto merito di una astuta operazione di marketing, se i personaggi dell’universo Frozen. Il regno di ghiaccio sono stati i più regalati alle bambine in questo Natale. Perché è vero, con quasi un miliardo e trecento milioni di dollari incassati nei cinema di tutto il mondo si vince facile …. E in effetti basta uno sguardo al Disney Store online per avere un’idea della prolifica creatività degli esperti di marketing, che si sono inventati i più svariati articoli: dalla tradizionale bambola di Elsa alla sua versione da collezione, dal costume di carnevale al set borsa e accessori, per non parlare delle scarpine bimbi, del set maglietta e tutù e, addirittura, delle mutandine. …. Negli Stati Uniti il 20 per cento dei genitori hanno scelto un personaggio di Frozen per le loro figliolette, e appena il 16,8 per cento ha pensato alla (quasi) intramontabile Barbara Millicent Roberts, 55 anni suonati, un eterno fidanzato (Ken), 4 sorelle, due fratelli e 38 animali: insomma Barbie.”
E’ questione di marketing; è chiaro che mantenere un personaggio sempre ai primi posti nel cuore dei bimbi e quindi nelle vendite è sempre più difficile. Le grosse case di produzione, dai film, alla musica, ai gadget, sono sempre in prima linea per catturare l’interesse della clientela con nuove idee sempre più accattivanti. Del resto, nonostante si cerchi di mantenere il primato da parte dei soliti noti, ogni tanto esplode qualche fenomeno mediatico, tipo “Peppa Pig” o “Masha e Orso” che ormai imperversano a tutte le ore in TV e sono presenti in tutti i negozi di giocattoli, edicole e tabaccai; bisognerà vedere se le novità, mancando poi lo straordinario supporto tecnico organizzativo della fase di lancio, riusciranno a rimanere a galla e non verranno a loro volta fagocitate sia dal ritorno dei classici, tipo Topolino e Paperino, sempreverdi, creati quasi un secolo fa dal geniale Walt Disney, sia da altri nuovi fenomeni che entrano sempre più in concorrenza tra di loro, e ormai il mercato, si sa, è mondiale.
Del resto tra i precursori di questi fenomeni mediatici ci siamo noi e ce ne vantiamo: un certo Carlo Lorenzini, in arte Collodi, nel 1883 tirò fuori dal suo cilindro di stoffa un burattino di legno, ma vivo e vegeto, Pinocchio, libro e personaggio tra i più famosi di sempre. Ancora oggi, anche per merito del rilancio della Walt Disney in veste di cartone animato (nel 1940), è tra i più amati da tutti i bambini del mondo, il film nonostante abbia compiuto 75 anni è ancora un bestseller nelle varie modalità di vendita, e scommetto che tra 75 anni (chi vivrà vedrà), saranno ancora in vendita libro e film di Pinocchio (magari in una nuova edizione in formato tridimensionale), e probabilmente nessuno parlerà più di eclatanti ma fugaci fenomeni mediatici dei giorni nostri.
Di Pietro Zocconali – Giornalista, Presidente ANS Associazione Nazionale Sociologi