GLI ULTRAS: MODE , IDEOLOGIE E DEVIANZE. DALL’INGHILTERRA ALL’ITALIA, LE CURVE FRAMMENTATE
Il calcio ,un prato verde ,le scalinate, le tribune e le curve. Lo stadio, un microcosmo che attraverso i decenni cambia : da palcoscenico sportivo a luogo dove le tensioni si sfogano attraverso azioni che dal tifo per la propria squadra ,si trasformano in laboratori di devianze. Ultras, mode , ideologie e devianze. Uno stile di vita, un miscuglio di stili, che dall’Inghilterra si espande in Italia , con motivazioni differenti . Hooligan e Ultras, sostenitori di squadre di calcio, micro cellule di aggregazione, fisicità e subculture .Liverpool,Manchester,Leicester,Chelsea,il calcio inglese si permea di mode e stili, dai prodromi degli anni sessanta con i Mods ,nati tra la fascia sociale del sottoproletariato british, che attraverso la moda e la musica vivono la loro dimensione identificativa. Le mode cangianti fanno nasce gli Skinhead, che alla fine degli anni sessanta appaiono tra i sostenitori del Leicester. Gli Skinheads amano la musica reggae, vestono con cappottoni imbottiti di lana, maglie mohair, giacche Harrington .Dopo gli Skinhead arrivano negli settanta i Casual, che uniscono lo stile di abbigliamento misto tra abiti firmati e sportivi ,partendo da Liverpool i tifosi seguendo la squadra nelle coppe europee, saccheggiano i negozi di abbigliamento sportivo diffondendo il marchio ADIDAS, tra gli Hooligan con i Casual che si vestivano con scarpe e giubotti Adidas. Hooligan e Ultras. Differenti mode e modi di sostenere la propria squadra. In Inghilterra ,il tifo organizzato è caratterizzato dall’iniziativa del singolo e dall’uso dei cori negli stadi. In Italia ,il tifo organizzato è strutturato in modo apicale. Esiste il capo, un direttivo ed una organizzazione piramidale . Al centro della curva c’è il “il lancia cori”, che dirige vocalmente il settore, con il gruppo Ultras schierato dietro lo striscione identificativo, con fumogeni, tamburi e megafoni. La differenza tra Hooligan e Ultra , esiste nel modo di sostenere la squadra, con cori in Inghilterra e con megafoni, tamburi, striscioni ,fumogeni e canti in Italia. Sembra tutto bello il mondo del tifo organizzato, ma dagli anni settanta le tensioni sociali dalle piazze si spostano sulle curve degli stadi. La società italiana vive grandi problematiche, tra ”Strategia delle tensione” e rivolte studentesche ,tra crisi identificative ed austerity. Negli anni ottanta la politica si scioglie, le ideologie si frantumano , la società di massa include l’informazione ,creando modelli di vita consumistici.
Tangentopoli svuota i partiti dal ruolo di sovrastruttura ideologica e le sedi politiche si svuotano. Nelle curve degli stadi , abbondano i simboli identificativi ,tra croci celtiche ed immagini di Che Guevara, si alimentano tensioni, scontri tra tifoserie. Gli anni duemila arrivano in fretta e con le pay tv, si frantuma ulteriormente il fronte degli spettatori allo stadio. L’esposizione mediatica televisiva predilige la spettacolarizzazione dell’evento sportivo, svuotandolo di contenuti etici, diffondendo immagini di calciatori tatuati, con tagli di capelli molto glam e copertine di giornali con sportivi e starlette. Devianze, la debolezza del singolo che nel gruppo diventa forte ,tutto si trasforma, nelle curve si identifica il disagio sociale e diventano il luogo in cui attraverso le immagini in tv, si propaga il tifo, ma anche la protesta contro tifoserie e città avversarie. Violenza, scontri, tifosi accoltellati, tutori dell’ordine morti a seguito di incidenti. Lo scenario dello sport si traspone e si sconvolge e dal 2007 diventa controllato da severi disposizioni legislative. Il salotto di casa, diventa il luogo solitario dove assistere alla partita, con il singolo che diventa spettatore di uno spettacolo televisivo. Si perde l’odore dell’erba del terreno di gioco, si perde lo spettatore attore che incita la squadra con i cori lanciati dalla curva, che saltella sfottendo le tifoserie avversarie ,si perde il senso di appartenenza ad una bandiera, ad un luogo, ad una città.DASPO,Tessera del Tifoso,tornelli, le proibizioni allontanano la gente dagli stadi ,la paura ,la mancanza di motivazioni,sono il dissolvimento dello spirito sportivo.Ultras,ideologie,mode e devianze,in una società massificata, con lo sport che è solo un frammento di un marketing mondiale.
Fulvio D’Ascola, portavoce nazionale dell’Associazione Sociologi Italiani