Abusi sui minori
Quando si parla di “Abuso” molte sono le domande che possiamo porci. Si definisce “Abuso” una qualsiasi condotta eccessiva, illecita o arbitraria, forme di violenza verbale, fisica opsicologica che possono generare un trauma psichico.“Quando si ha conferma di questa realtà è evidente il problema di come gestirla, emerge la paura ad esporsi o la fretta di chiedere la punizione dell’abusante, l’ansia di attivare una qualunque protezione del minore, a qualunque costo, spesso non considerando che il bambino “non è” il maltrattamento che ha subito.”(Anna Maria Baldelli , Procuratore della Repubblica, minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta,relazione per la formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici in “Dare voce al silenzio”). Spesso il mancato o carente coordinamento tra le istituzioni reca un ulteriore danno alle indagini e al minore da proteggere.Francesco Montecchi, primario emerito dell’U.O. di Neuropsichiatria Infantile all’ospedale Bambin Gesù di Roma e docente presso l’Università La Sapienza , analista junghiano, nella sua opera “Dal bambino minaccioso al bambino minacciato. Gli abusi in famiglia: prevenzione, rilevamento e trattamento” (Franco Angeli, 2005), ci spiega le radici antiche della violenza e ci propone una rilettura critica del fenomeno esaminandone le radici culturali, storiche e sociali, indicando le strategie più efficaci di intervento sia sotto il profilo diagnostico che terapeutico.”
“Non è sufficiente accertare il reato, perseguire il colpevole e mettere al riparo il bambino, è anche necessario curarlo psicologicamente, per difenderlo da un mondo interiore danneggiato e quindi minaccioso, angosciante. Solo in tal modo è possibile tentare di interrompere la catena transgenerazionale dell’abuso, una catena che attraversa la storia dell’umanità”. “Trauma” è un termine che in Greco antico significa“Ferita”. In psicologia ed in psicanalisi indica un turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva.Una grave alterazione del normale stato psichico di un individuo, conseguente ad esperienze e fatti tristi,dolorosi, negativi, che turbano e disorientano.(“Trauma” in vocabolario Treccani).
Il trauma, conseguenza di abusi subiti durante l’infanzia, provoca effetti a lungo temine che si manifestano nel corso della vita adulta: difficoltà emotive come manifestazioni di rabbia, ansia, tristezza o bassa autostima; problemi di “salute mentale” come depressione, disturbi del comportamento alimentare o sessuale; disturbo da stress post-traumatico (PTSD), autolesionismo, pensieri suicidari; abuso di droga o alcool o, in generale, sviluppo di dipendenze; pensieri inquietanti, emozioni, flashback o ricordi che provocano angoscia o confusione; cattiva salute fisica, come obesità e dolori cronici; rapporti conflittuali con i parenti, i genitori o difficoltà ad instaurare relazioni sentimentali o amicali; preoccupazione che l’aggressore possa essere ancora una minaccia per sé o per gli altri; difficoltà di apprendimento ed attenzione, basso livello d’istruzione, difficoltà di comunicazione; problemi comportamentali, tra cui condotte antisociali o criminali.
Gli effetti di un abuso sessuale su un minore si prolungano ben oltre l’infanzia, privando il/la bambino/a della fanciullezza, creando perdite di fiducia unite a sentimenti di colpa e comportamenti di auto-abuso. Si possono presentare condotte antisociali, depressione, confusione sull’identità, perdita dell’autostima ed altri problemi emotivi molto seri. L’abuso può rendere difficile alla vittima relazionarsi in modo intimo con altre persone, nel corso della vita. Tornando a riflettere sulla condizione del bambino vittima di abusi si sa che molto raramente denuncia un abuso consapevolmente, ma esprime la sofferenza attraverso sintomi/ disturbi somatici e psicosomatici (cefalee, disturbi digestivi, respiratori,..ecc..). Il bambino abusato manifesta un disagio emotivo sviluppando psicopatologie (disturbi del ritmo del sonno,delle funzioni alimentari e sfinteriche, turbe del comportamento, sviluppo di perversioni).
La causa di tutte queste psicopatologie non va attribuita all’abuso in sé ma ai meccanismi di difesa utilizzati in modo rigido dal bambino per sfuggire alla condizione di disagio. I bambini abusati vivono in condizioni di vita in cui il parametro di normalità è costituito dall’esperienza dell’abuso.A questa situazione che costituisce la sua “normalità”, il bambino non reagisce arrabbiandosi ma generando un profondo senso di colpa primario. Molti sono i meccanismi di difesa che il bambino abusato usa: la rimozione, il bambino emotivamente dimentica o archivia l’evento traumatico; la negazione, il bambino nega l’evidenza affermando che non è vero o il fatto non esiste; il distanziamento affettivo ovvero il bambino sterilizza l’esperienza dolorosa, il bambino congela le sue emozioni; la scissione, la proiezione, l’idealizzazione, il bambino separa nettamente gli aspetti positivi da quelli negativi. Le parti cattive sono proiettate sul mondo e su figure esterne, le parti buone attribuite a se stesso ed alla propria famiglia.
Nei processi di identificazione, per liberarsi dall’angoscia, il bambino ne assimila il comportamento e, diventando come il genitore abusante, ne normalizza l’immagine. L’osservazione clinica dei bambini vittime di violenza evidenzia che:li abusi non devono essere considerati solo come atti perseguibili penalmente, ma anche come comportamenti frutto di un disagio emotivo che riguarda l’intera famiglia, poiché il bambino e l’adulto sono gli anelli deboli di una catena che lega tutto il nucleo familiare. (Slides della Dott.ssa Monica Pedroni, tratte dal libro “Dal bambino minaccioso al bambino minacciato. Gli abusi e la violenza in famiglia: prevenzione, rilevamento, trattamento”). Ricordo in questo articolo la violenza subita di recente da alcuni bambini in affido a Bibbiano facendo riferimento a quanto dichiarato dalla psicologa e psicoterapeuta Maria Elisa Antonioli. “L’orrore di Reggio Emilia, i recenti fatti accaduti a Bibbiano sono tra i più efferati e meschini abusi che l’umanità possa perpetrare: maltrattare i propri figli, o i bambini di cui a livello istituzionale bisogna aver cura, tanto più per il proprio tornaconto, significa la perdita di ogni futuro per tutti. I bambini “usati” per fini a loro estranei . Una strumentalizzazione messa in atto, addirittura con manipolazioni e sperimentazioni pseudo-scientifiche, da parte di chi dovrebbe aiutare il bambino ad esprimere le sue vere esigenze, i suoi desideri, i suoi affetti più profondi, le sue fragilità, le sue paure,… risulta al limite della perversione.. Una relazione di aiuto dev’essere sostenuta da un’alta professionalità e da una forte integrazione interna tra le dimensioni professionale, etica, affettiva e normativa, oltre che deontologica. La rete di aiuto e tutela dei bambini è molto ampia e dinamica ponendosi a più livelli dal sociale al sanitario, all’educativo, al giuridico, al volontariato. E’ fondamentale un progetto di aiuto che riconosca il bambino nella sua integrità come tale da chiunque lo avvicini. “(Maria Elisa Antonioli., psicologa e psicoterapeuta, articolo apparso su Vita.it del 15 luglio 2019).
Dottoressa Doriana Doro – sociologa
BIBLIOGRAFIA
- “Allarme infanzia: il 70% dei bambini subisce maltrattamento in famiglia”Indagine CESVI: i più piccoli a rischi soprattutto al Sud.Articolo apparso su “La Repubblica” de 5 giugno 2018.
- “Dal bambino minaccioso al bambino minacciato. Gli abusi sui bambini e la violenza in famiglia:prevenzione, rilevamento e trattamento”.A cura di Monica Pedroni.Slides tratte dal libro di Francesco Montecchi, neuropsichiatra infantile, primario presso l’Ospedale “Bambin Gesù” di Roma e docente alla Sapienza – Ed Franco Angeli, Milani,2005.
- “Dare voce al silenzio ONLUS”Approfondimenti e note sul fenomeno della violenza sui minori.A cura di Elena Coppo, Fabrizio Volpato, Monica Barisone.
- Calcagno G.”La violenza diretta e indiretta sui minori nelle famiglie in “Associazione Donne Magistrato Italiane (ADM) “La violenza domestica: un fenomeno sommerso” ed.Franco Angeli, Milano, 1995.
- Finkelathor D. et al., “A sourcebook on child sexual abuse”.Sage Beverly Hills, California, 1986.
- -Huffpost Italia, 27 giugno 2019.
“Lavaggio del cervello e scosse elettriche per “vendere” i bambini”.
www.vita.it/it/article del 25 luglio 2019.
L’orrore di Reggio Emilia non metta in dubbio l’utilità della rete di aiuto e tutela dei bambini “ a cura diMaria Elisa Antonioli, psicologa e psicoterapeuta.
SITOGRAFIA
www.azzurro.it
www.osservatorio pedofilia,gov.it