FASE 2: ACCETTAZIONE E CONVIVENZA CON IL COVID – 19
di Francesca Santostefano
“Tutte le crisi hanno un valore epifanico. Vuol dire che svelano, mostrano ciò che la crisi porta alla luce.” Franco Ferrarotti
Da più di un mese stiamo vivendo questa nuova quotidianità, siamo entrati in confidenza con questa nuova realtà dapprima estranea, un processo dinamico in continua espansione il quale ha mutato esponenzialmente il nostro modo di agire, di pensare e di operare, il nostro modo di interagire con l’ambiente circostante, il nostro modo di comunicare, di lavorare, scardinando le buone vecchie abitudini a cui eravamo radicati in una nuova modalità di azione. Siamo appena usciti fuori dalla cosiddetta “Fase 1” che senz’altro ha avuto delle ripercussioni negative sull’economia e sul sistema globale in essere. La “Fase 2” è appena cominciata, stabilita dal DPCM del 10 Aprile 2020, Conte ha provveduto alla riapertura di alcune attività commerciali, ha provveduto a nuovi presidi di sicurezza blindando, in particolar modo durante le feste Pasquali, tutta Italia; tuttavia ad eccezione della Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, considerate regioni ad alto rischio epidemiologico, le attività commerciali sancite dal nuovo DPCM riapriranno in tutte le regioni d’Italia, con le appropriate precauzioni. La pandemia continua incessantemente ad appropriarsi delle nostre vite, conferendo incapacità di azione ed una lenta ripresa della vita in eguale modalità dapprima che tutto questo avesse avuto inizio.
Dopo delle festività Pasquali all’insegna della solitudine e di emozioni contrastanti fra di loro, ci sono apparentemente parse insolite e alquanto strane le immagini della Santa messa svolta dal Papa, con una Piazza San Pietro vuota, immagine che fa riflettere su tale status emergenziale e sulla desolazione che l’uomo del Ventunesimo secolo è costretto, passivamente, a subire. Tuttavia l’egoismo ha sin da sempre caratterizzato l’ essere umano, molti coloro i quali hanno cercato di violare durante le festività tali restrizioni imposte dal governo a discapito di coloro i quali stanno sacrificando la propria vita pur di garantire la salute e l’ uscita al più presto da tutto questo.
Inciviltà e ignoranza hanno da sempre dominato gli uomini che hanno l’obiettivo di prevaricare a discapito di altri per cui “l’egoismo è la manifestazione più grande dell’ignoranza. Chi non considerando l’altro non considera nemmeno sé stesso”. Tali soggetti i quali violano continuamente le norme imposte dall’autorità statale, pensano di non commettere nulla di male d’altronde, l’incapacità e l’insolenza, il non riuscire a mettersi nei panni altrui provoca tale sconfitta di contro ad uno stato civile, la vittoria dell’ignoranza. L’accettazione è una fase che caratterizza, in materia psicologica, “l’assunzione di consapevolezza che un certo scopo sia definitivamente compromesso”; tre sono le emozioni presenti in una condizione di frustrazione quali la tristezza, l’ansia e la rabbia, e come sostiene Lorenzini, tutte e tre sono generatrici di uno stato d’animo sgradevole ma non per questo inutili e disadattive.
Tale fase serve a sospendere emozioni negative associate a ricreare un nuovo equilibrio e a prevenire il ripetersi del danno, è un meccanismo utile per un razionale utilizzo delle risorse. Una consolazione è quella che tutto il mondo si trova a fronteggiare questo nemico, tutti siamo sulla stessa barca; l’accettare quello che non si può cambiare è di vitale importanza per andare avanti e vivere la vita in modo sereno, adeguarsi alle circostanze denota grande senso di maturità e di presa di coscienza della situazione in atto, accettare non significa smettere di lottare o gettare la spugna , non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno la più intelligente. Sopravvive la specie predisposta al cambiamento.
Dunque, ancora siamo in una fase di critica accettazione di tale pandemia, una fase in cui vorremmo che questo fosse solamente un incubo e riprendere in mano le nostre vite di sempre, fatte di sogni, speranze, quotidianità e realismo; la vera sfida (www.lastampa.it) sarà convivere con il virus. L’utilizzo di mascherine, guanti e strumenti di prevenzione del contagio rappresenteranno utensili necessari , quotidiani ed indispensabili, paragonabili all’uso del telefonino e dello stesso nutrimento alimentare.
Dunque, ancora siamo in una fase di critica accettazione di tale pandemia, una fase in cui vorremmo che questo fosse solamente un incubo e riprendere in mano le nostre vite di sempre, fatte di sogni, speranze, quotidianità e realismo; la vera sfida (www.lastampa.it) sarà convivere con il virus. L’utilizzo di mascherine, guanti e strumenti di prevenzione del contagio rappresenteranno utensili necessari , quotidiani ed indispensabili, paragonabili all’uso del telefonino e dello stesso nutrimento alimentare.
Siamo in balia degli eventi, spesso hanno sfumature razionali, spesso irrazionali, bisogna ora più che mai attenersi alle norme, in tali casi la furbizia è insensata, “chi non rispetta le norme non è furbo, è fesso” Zanardi Alex. “Adesso che ci vediamo di fronte allo specchio, di fronte al silenzio irreale delle domeniche e dei sabati, e tutto diventato così importante, almeno quello che lo è sempre stato”. (La sociologia e le altre scienze sociali).
DURA LEX, SED LEX
Dott.ssa Francesca Santostefano – Sociologa, specializzanda in SAOC (Scienze delle amministrazioni e delle organizzazioni complesse), delega ASI di “Marketing Territoriale e Sviluppo del Territorio”, Counselor ASI