EMPOWERMENT E MOTIVAZIONE IN AMBITO OUTPLACEMENT

STEFANO AGATI 2 sociologoL’outplacement è quella branca della consulenza delle risorse umane che si occupa di accompagnare le persone in uscita da un’azienda verso nuove opportunità lavorative o professionali. Questo metodo è particolarmente applicabile nella società liquida teorizzata dal sociologo Zygmunt Bauman.

Ho assunto a campione del quadro macroeconomico e sociale, la Provincia di Padova, che evidenzia uno stato di emergenza nonostante gli indicatori congiunturali risultino meno pesanti di quelli della media nazionale: trentanovemila disoccupati censiti, un tasso di disoccupazione dell’ 8,7[%], e la disoccupazione giovanile al 32,2[%] (fonte Istat, marzo 2014).

Per uscire dall’emergenza è importante tutelarsi dalle minacce, ma nel contempo sfruttare le opportunità.

“Ciò che abbellisce il deserto è che nasconde un pozzo in qualche luogo”   (Antonie De Saint Exupery.)

Quali sono le vie? E’ fondamentale individuare i settori in crescita, come le vendite, la grande distribuzione organizzata, l’informatica, le telecomunicazioni, l’ingegneria o l’artigianato di alto livello. E’ necessario pensare alle nuove professioni o a quelle del futuro, come l’agricoltore verticale, il responsabile della gestione della vita digitale, il responsabile   smaltimento dati, il

Il comparto turistico rappresenta un arcipelago di certezza nell’oceano dell’incertezza. I dati del IV rapporto dell’osservatorio sul mercato del lavoro in Italia, censiscono 954.850 occupati, di cui   il 71,3[%] nei pubblici esercizi, il 24,4[%] nei servizi ricettivi, il 3,2[%] nell’intermediazione, lo 0,8[%] negli stabilimenti termali, fino allo 0,2[%] di occupati nei parchi divertimento.

“Bisogna apprendere a navigare in un’oceano di incertezza, attraverso arcipelaghi di certezza”   (Edgar Morin.

Ma talvolta si naviga con la zavorra, come quando si perde la sicurezza e si sperimenta, dopo anni di agonia lavorativa, il senso di tradimento degli amici che si sono salvati, il non avere più lo stipendio, il timore di “non essere più capace”, la frustrazione di stare a casa e la rabbia che si scarica dove non dovrebbe (Cirri, 2013).

E’ proprio allora che bisogna saper utilizzare metodi e strumenti: l’outplacement che si occupa di accompagnare la persona in uscita da un’azienda verso nuove opportunità lavorative o professionali e l’empowerment, che rappresenta il potere personale, la forza che è dentro di noi.

L’empowerment è un percorso dinamico che sostiene l’emancipazione attiva dei soggetti rafforzando l’autostima e il sentimento di sé sviluppando autonomia, auto responsabilizzazione e libertà di scelta.

L’empowerment può essere inteso sia come processo che come prodotto. E’ un processo di sviluppo intenzionale, per superare la condizione di impotenza, per riconquistare il potere personale, la capacità di agire e consolidare la struttura identitaria (Gualandi, 2009). Passa   attraverso il potenziamento della competenza professionale (conoscenze, abilità, risorse e caratteristiche personali). L’empowerment diviene   prodotto nel senso del risultato del processo stesso: il nuovo sapere, saper fare, saper essere.

Concludendo l’empowerment rappresenta l’esito evolutivo raggiunto da una persona, attraverso un percorso di apprendimento o esperienze nelle quali ha potuto sperimentare un senso di forza e di capacità per agire e per andare verso il raggiungimento dei propri obiettivi (Gualandi, 2009).

Stefano Agati     sociologo

 

BIBLIOGRAFIA

GALLINO LUCIANO, Lo scandalo del lavoro precario, Edizioni Laterza, Roma, 2014;  CIRRI MASSIMO, Il tempo senza lavoro, Feltrinelli Editore, Milano, 2013;  GUALANDI ANTONELLA, Ricerche di pedagogia e didattica(2009), 4,2, Didattica e nuove tecnologie.


Lascia un commento

Anti - Spam *

Cerca

Archivio