Educazione: dalle origini ai giorni nostri

di Denisa Alexandra Cojocario

Etimologicamente la parola educazione deriva dal verbo educere, ossia trarre fuori, tirar fuori ciò che sta dentro. L’educazione è l’attività influenzata nelle diverse epoche storiche dalle varie culture, finalizzata allo sviluppo e all’acquisizione di conoscenze, di facoltà mentali, di comportamenti in un individuo.

<<== dott./ssa Denisa Alexandra Cojocario

Gli studi effettuati in campo sociologico e psicologico, hanno portato alla luce i fattori che influenzano lo sviluppo della persona in modo positivo o negativo. L’educazione diviene la libertà di espressione o la negazione del bambino.  L’educazione assurge a legge di condotta del bambino e lo strumento di attuazione del suo sviluppo.

Si distinguono fattori legati all’ambiente, fattori familiari, fattori socio-culturali e fattori scolastici.

I primi si identificano in classe sociale di appartenenza, lo stato socio-economico, il livello d’istruzione, i modelli linguistici, le aspirazioni future e le relazioni interpersonali nel contesto familiare. I secondi, afferiscono ai legami tra gli stimoli affettivi e la crescita mentale, agli impulsi del linguaggio e della cultura

I fattori socio-culturali fanno un chiaro riferimento sia alla società odierna quanto alla crisi di valore e delle istituzioni ed ai conflitti da queste generati. Gli ultimi quelli scolastici, in cui l’istituzione scolastica diventa strumento di condizionamento sociale: metodi autoritari ed atteggiamenti rigidi, una didattica il cui fulcro centrale è il programma e non l’alunno, con una tendenza alla mediocrità e al conformismo.

Il termine educazione si presta a differenti accezioni. Spesso viene identificato nell’insegnamento o nell’istruzione che vuole indicare la metodologia attraverso la quale si trasmette il sapere.

Una definizione ottimale, di educazione, è quella fornita dalla psicoanalista francese Françoise Dolto: ‹‹…è innanzitutto un modo di essere che ispira al bambino fiducia o mancanza di fiducia in se stesso, che gli indica la fierezza del suo sesso e delle sue iniziative, gli dà l’assicurazione che qualunque cosa faccia è sempre amato, anche se talvolta rimproverato.››[1]

Lo sviluppo dell’educazione, risale al 400 a.C., nella Grecia antica. Nel cuore di Atene il sistema educativo era di tipo militare, a Sparta l’educazione dei giovani era mediata dalla ginnastica e dalla musica, considerate discipline fondamentali nell’educazione del cittadino.

Il fine dell’educazione è quello di guidare l’educando alle proprie propensioni e all’affermazione del proprio sé consistente nell’acquisizione di caratteristiche più complesse rispetto a quelle iniziali e la specializzazione di alcune funzioni e congiuntamente all’apertura verso l’altro. L’educazione si configura quale variabile dipendente di un sistema più che complesso.

Denisa Alexandra Cojocario – sociologa

[1]  M. Postic, La relazione educativa, Armando, Roma, 1983, pp. 15-16.


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