DIRITTI O DOVERI ?

Natalia CogliandroIl momento di crisi storico e politico che stiamo attraversando come cittadini italiani coinvolge plurimi aspetti della società. Difatti si sente parlare di problematiche politiche, economiche, finanziarie, e anche educative, in particolare di emergenza educativa. Tale argomento ricorre nelle questioni riguardanti la scuola, la società e la famiglia poiché è in quest’ambito che si rivela la fragilità, l’insicurezza, la mancanza di originalità e di valori dei ragazzi e dei bambini che saranno gli adulti di domani. È importante in questo momento di crisi, che è sinonimo di cambiamento, ripristinare e riattivare le risorse disponibili affinché vi sia una nuova identificazione dei ruoli e individuazione delle regole. Un cambiamento possibile all’interno di una comunità che si può attivare attraverso una collaborazione e un confronto costruttivo delle istituzioni e delle entità che la compongono nel rispetto dell’Essere Persona.

Con tali finalità è stata stilata e approvata dall’Osservatorio dei diritti dei minori, dall’Ufficio Scolastico regionale e dalla Regione Calabria, la “Carta dei doveri dei bambini e degli adolescenti”. Essa partendo dai diritti incontestabili del minore e richiamando alle proprie responsabilità la comunità adulta, vuole informare i minori sul rispetto dei doveri che i loro diritti comportano, cercando di evidenziare e rimarcare i confini, i limiti dell’esperienza vissuta e al contempo interiorizzare il senso di responsabilità delle proprie azioni. Lo scopo è quello di educare il minore al rispetto integrale dell’Altro in ogni contesto. Il soggetto in età evolutiva viene posto nelle condizioni di riflettere e elaborare pensieri e ragionamenti su cui costruire un dialogo gli uni con gli altri. L’iniziativa e le finalità che tale documento intende perseguire hanno sicuramente un considerevole valore educativo, che per essere tale deve rispettare e seguire le fasi evolutive del soggetto. Con ciò si intende tale proposta educativa sia fatta su misura, che tenga conto delle capacità cognitive, di pensiero e di maturazione del soggetto. Come lo stesso Piaget espone nelle sua teoria, lo sviluppo cognitivo della Persona segue degli stadi, in cui il pensiero diventa astratto e più complesso solo nella fase adolescenziale. Allo stesso modo lo sviluppo morale, sostiene Kohlberg, segue degli stadi passando dall’interpretazione delle regole sociali in base alle conseguenze quali punizioni o ricompense, alla formulazione di principi fondati non più sull’approvazione sociale, ma su criteri interiorizzati e scelti autonomamente. Quindi il bambino avrà una capacità di elaborazione del pensiero e di interpretazione morale fisiologicamente diversa rispetto ad un adolescente. Inoltre il bambino vive ancora una dimensione, a differenza dell’adolescente, strettamente connessa a quella familiare. La presentazione dunque di un dovere, corrispondente ad un diritto, ha ragione di essere in quella fase evolutiva in cui il soggetto è in grado di comprendere quanto si vuole comunicare. In questo periodo di cambiamento il ragazzo sarà in grado di decidere se assumersi la responsabilità delle proprie azioni sia nei confronti dei genitori che delle altre Persone con cui si relaziona, e inoltre potrà meglio confrontarsi con gli altri sulla questione proposta. Il bambino, inteso come infante e fanciullo, impara ad essere responsabile all’interno della sua prima cellula sociale, la famiglia e poi nella scuola. Sarà dunque compito della famiglia e della scuola mettere il bambino nelle condizioni di rispettare i doveri corrispondenti ad ogni diritto. Nello specifico sarà il genitore prima e l’istituzione scolastica dopo, o comunque in collaborazione reciproca, che dovranno insegnare, con la giusta autorevolezza, al bambino il rispetto del ruolo adulto e delle regole, ad accogliere l’Altro senza distinzione di etnia, cultura, religione o lingua, ad impegnarsi nelle attività scolastiche, a non mettere in atto comportamenti violenti, ad utilizzare con criterio gli strumenti mediatici, ad ascoltare l’altra Persona con cui si relaziona sia nell’ambito familiare che extrafamiliare, e a comunicare con modalità pacifiche. Dunque il senso di responsabilità del bambino passa sicuramente attraverso i genitori e la scuola, che in sinergia devono collaborare al fine di formare il cittadino del domani, una Persona giusta ed equilibrata, che abbia la capacità di scegliere nel rispetto degli Altri e di Se Stessi.


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