CULTURA E SOGGIORNI DI STUDIO, INDIRIZZI SOCIOLOGICI DI SVILUPPO

Vitiello 1La nostra società vive un forte momento di crisi, di smarrimento, pressoché totale, senza punti di riferimento, senza esempi da emulare e riscontrare.

E, allora, diventa indispensabile indirizzare possibilità di attenzione su fronti d’interesse, attingere esempi di vita e di impegno per farli propri.

Compito del sociologo del turismo culturale è rendere partecipative le radici culturali in una promozione di più alto profilo e circuito mass-mediatico.

Le coscienze della classe dirigente di domani devono essere coltivate con matrici culturali. Nei motivi della “pedagogia della bellezza” si può promuovere la formazione estetica, che significa anche riuscire a formare la consapevolezza dell’equilibrio. L’iniziativa sperimentale si ordina e si motiva nello scopo di educare all’immagine le giovani generazioni, corroborando il gusto e la creatività anche nelle esperienze multimediali e nel migliorare la lettura delle immagini attraverso la scrittura in specifici laboratori d’arte.

Il meglio della cultura è sana e legittima predisposizione ad accogliere motivazioni del profondo attraverso la conoscenza capillare del “territorio delle arti”;  peraltro, i 4/5 del patrimonio mondiale sono in Italia;  è bene ricordarlo! In clima meditativo si può superare il malessere dello stress: s’avvia, così, un processo di liberazione interiore con l’acquisizione di dati significativi utili a considerare una base, una fondamentale e plastica scala di valori per poter meglio affrontare le complesse dinamiche contemporanee.

La conoscenza dei luoghi e delle arti diventa un continuum analitico.

Ci si apre al dialogo, a un counseling sociologico;  si esce dal disagio di essere al mondo e si avvia un processo di autopreparazione al mondo.

Nella relazione con le radici del nostro territorio ci si può orientare verso il futuro e, dunque, essere fronte analitico e “spia” di accompagnamenti esistenziali.

I conflitti sociali si superano se si superano i conflitti interiori.

Meglio essere preparati culturalmente per oltrepassare la più che diffusa sindrome da stress;  la cultura ha grandissima rilevanza sociale ed è materia per vincere l’ordinario, il contingente, la battuta d’arresto.

La mente è una coscienza spirituale ed è giusta soddisfarla, nutrirla, servirsene. Il paese Italia, un tempo, con le sue radici, con le sue memorie, con le sue stratificazioni storico-ambientali era scienza e coscienza per strutturare il campo sociale.

Il “Grand Tour”, considerato fortemente formativo, riguardava, soprattutto, la Francia, la Grecia, la Magna Graecia, ovvero l’Italia del Sud.

Studiare l’arte significava erudirsi, allargare la mente e affrontare “politicamente” la vita dopo aver visitato scavi, chiese, biblioteche, pinacoteche …Respirare civiltà fa diventare uomini.

Le vacanze attuali contingentate, figlie del “boom economico”, o anche un assett lavoro-ferie, banalizzano questi valori. Visitare una nazione, un popolo significa entrare in sensibile relazione con un repertorio di gesti, consuetudini, frontiere umane …Conoscere il passato significa possedere le chiavi d’accesso per entrare nel cuore del domani. Dalla sostenibilità ambientale alla cura delle metropoli, con il ripristino-recupero dei centri storici si passa alla tutela dei beni, che appartengono a tutti.

Godere della bellezza è immergersi in un pozzo di idee, come essere al centro di una multiculturalità. Cosmopoliti si deve essere dentro per poter portare un sostanziale intervento di comunicazione a favore di un turismo culturale consapevole. Lavori delle personalità artistiche italiane riescono a commentare nuove piste di ricerca critica.

Considerato il contributo degli artisti nelle diverse declinazioni si può programmare un ventaglio di nuove acquisizioni, di diversi dati e di plurime conoscenze.

La sociologia permette di comprendere, attraverso una pluralità di prospettive, una scala del mondo e l’arte aiuta a conoscere sempre forme nuove e caratteri del reale in modo creativo e originale.

Con la sociologia e l’arte possiamo operare analisi sul circostante e su noi stessi.

L’arte ha sempre, nei capitoli alti dei capolavori, una forte valenza sociale con portati e riflessi che nutrono la coscienza individuale e collettiva.

L’arte può attivare la capacità di stimolare la parte sensitiva e istintiva delle persone e aumentare la sensibilità mentale della lettura critica.

La base interpretativa del fenomeno artistico deve legarsi all’analisi del contesto socio-culturale.

Ogni lavoro artistico mira all’impatto sociale per offrire interpretazioni ed, eventuali, soluzioni a favore di cambiamenti in positivo.

Alimentare il circuito comunicativo tra istituzioni e pubblico, anche nell’ottica di rendere fruibile a tutti l’arte e il suo portato culturale, sia attraverso ricerche sociologiche, sia tramite concrete letture, significa educare all’arte.

E, dunque, offrire a ognuno, attraverso una coscienza analitica, la possibilità di sviluppare la propria sensibilità e raggiungere autonoma capacità critica nell’osservare, leggere e trasformare il mondo circostante.

Comprendere e insieme prendere, grazie ai sensi e al pensiero, il vissuto estetico e, nel contempo, sociale suggerisce un percorso creativo volto a rinnovare, se non a riformulare, la capacità interpretativa del proprio sguardo verso la realtà circostante.

Le giovani generazioni migliorano se saranno sensibili al proprio patrimonio, tanto da proteggerlo, custodirlo e valorizzarlo.

Se saranno stati dotati di adeguate chiavi di lettura e comprensione e di strumenti critici e operativi potranno “vivere la bellezza”.

Aiutare i giovani a sviluppare sensibilità nella lettura delle opere d’arte contemporanee, una volta divenuti adulti, consentirà loro di essere cittadini consapevoli e attenti al proprio patrimonio culturale, alla contemporaneità artistica, alla conservazione dei beni culturali e alla bellezza.

Inoltre, comprendere l’arte significa “stringere” la vita.

Viviamo in una società sempre più complessa, dove tutto è moltiplicato e dove le informazioni si amplificano senza fine, cerchiamo sempre lo straordinario e non badiamo più al quotidiano, non riusciamo più ad interrogare l’abituale, non sappiamo più meravigliarci, né stupirci.

La didattica dell’arte, attraverso la sociologia dell’arte e la critica dell’arte, quindi, diviene un viaggio alla scoperta del mondo, oltre a essere una disciplina valida a far acquisire contenuti di conoscenza.

Le opere d’arte sono veri e propri strumenti per esplorare “l’identità del mondo”. La dimensione cultura può prospettare soggiorni di studio, ad alto rendimento estetico e resa etica;  sicché nei nuovi indirizzi sociologici di sviluppopaesi ai confini metropolitani e/o d’area pedemontana e/o in hinterland a bassa densità antropica possono dimensionare programmi, progetti e disciplinate congetture civiche e civili in grado di fruire, tutelare e valorizzare l’insieme dei propri valori storici e artistici.

In proposito, si possono sviluppare seminari di approfondimento;  (vedi scheda esemplificativa di riferimento sotto] ad esempio sull’attuale stato economico e, nel contempo, impiantare visite ai luoghi [[]vedi: Agnone e Pietrabbondante, che sono in Molise, regione italiana da conoscere e riconoscere]).   Esempio: Tre giornate che intendono offrire a tutti i partecipanti molteplici valenze. Assistere alle relazioni sul tema “Ipotesi di uscita dalla crisi economica” tenute dagli studiosi in programma, avendo l’opportunità di confrontarsi con i convenuti e accrescere la propria esperienza in materia. Soggiornare in una placida area di media montagna isolata dalle grandi vie di comunicazione per godere della pace rurale. Riscoprire le tracce delle antiche culture avvicendatesi nell’entroterra italico secondo una prospettiva né “minore” né “micro”, ma piuttosto profonda e verace (ci troviamo nelle terre dove il nome Italia fu per la prima volta usato formalmente dalla confederazione di popoli che sfidò il potere Romano durante la Guerra Sociale del 91 a.C.).

I partecipanti saranno alloggiati ad Agnone nel quattrocentesco “Palazzo della Città”, oggi ristrutturato e adibito a struttura ricettiva.

Località: Agnone: storica terra di insediamento sannitico, luogo di ritrovamento della cosiddetta Tavola Osca, stele di bronzo risalente al IV sec. a.C. con inscritto sulle due facce un cerimoniale sacro. Rifondata come borgo longobardo, nel 1100 accoglie una colonia Veneziana dedita alla pratica dell’oreficeria. Fiorente in epoca Angioina, ospita un soggiorno della regina Giovanna II. Guadagna la dignità di Città nel 1404. Patria di letterati e artigiani. Nel ‘400 Marino Ionata scrittore dell’elaborato poema escatologico El Giardeno, Baldassarre Labanca filosofo ottocentesco di caratura europea, Luigi Gamberale primo traduttore in italiano del panteismo naturalistico  di W. Withman e delle sue  Leeves of Grass. Sede della più antica fonderia di campane del mondo che utilizza ancora metodi di lavorazione risalenti al medioevo. Pietrabbondante: sede del più importante santuario e centro politico della civiltà Sannita. Capoluogo della relativa marca longobarda in seno al Principato di Benevento.

In conclusione, dopo questo brevissimo esempio, possiamo, sen’altro, assicurare che piccole realtà, di regioni nascoste, serbano riposte memorie importanti e possono accendersi a novità e a ragionamenti di studio su diverse discipline.


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