AMICI PLATIOTI, UNO SCATTO D’ORGOGLIO: FATEVI AVANTI PER GOVERNARE IL PAESE

MIMMO GANGEMIIo sono di Santa Cristina d’Aspromonte, situato lungo la Statale 112, quella che scala la montagna e scende poi a picco verso Platì. Con i Platioti, noi Cristinoti – preferisco le desinenze originarie, che sanno di greco e ci riportano a quando più gloriosi erano i nostri tempi – incrociamo gli sguardi all’altezza dello Zillastro. E abbiamo sempre avuto rapporti di buon vicinato, seppure sui due versanti opposti, anche dovuti ai tanti matrimoni intercorsi e al fatto che fino a qualche decennio addietro le amicizie si intrecciavano più in direzione dei monti che del mare. Ho visto al TGR il servizio sulla giovane reggina del PD, celebrata alla Leopolda, che si candida a Sindaco. Ritengo che, al solito, Platì sia stata trattata male, ingiustamente, che si sia preferito osservarla dalle angolazioni più buie, curando, ad arte, di mostrare solo il lato oscuro, senza dare voce alle tantissime persone perbene che lì vivono. Hanno insomma gravato e alimentato il pregiudizio, che forse serve per illuminare più in fretta le carriere, per creare ghetti su cui scaricare rabbia e attenzioni. Ritengo che la candidatura della giovane del PD possa essere una soluzione utile e valida soltanto se non ci sono Platioti disposti a proporsi per Sindaco. E, comunque, mi auguro che il suo sia un gesto nobile, di sincero altruismo e di voglia di spendersi, e non piuttosto smania di protagonismo o ossessione di carriera politica o il volo dell’avvoltoio che cala vorace dall’alto con l’intento di tornare poi su a scalare il cielo, come ho visto sostenere da più parti. Provo a far tacere la fredda ragione che tenta di spingermi verso la seconda ipotesi – di questi tempi tendo a essere diffidente, credo poco agli atti di eroismo e di abnegazione in un’Italia che sempre più rotola incontrollata smarrendo moralità e valori umani. E mi sforzo di far prevalere i buoni sentimenti e di orientarmi sulla prima, che si tratti cioè di un gesto dettato dal cuore e dal desiderio di soccorrere il bisogno della nostra terra martoriata, faccio il tifo a che sia così.

Ciò detto, non mi resta che esortare gli amici Platioti a uno scatto d’orgoglio, a farsi avanti per governare il paese, con candidato Sindaco e candidati Consiglieri tutti del luogo o con le origini lì – pure per non far passare l’idea, letta tra le righe alla Leopolda, che proporsi a Platì sia immolarsi vittime – e a adoperarsi perché su Platì non continui a gravare una condanna generalizzata che il paese non merita.

 Mimmo Gangemiscrittore

 

 


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