TRANSIZIONE VERSO UN NUOVO MODELLO COLLABORATIVO DIGITALE
La stagnazione economica mondiale, che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni, sta alimentando tra economisti, sociologi, manager e autorità pubbliche la convinzione che essa sia un segno, non ancora visibile a tutti, di una trasformazione epocale in cui sta avvenendo il passaggio da un’economia in cui il valore viene scambiato nel mercato (capitalismo) ad un’economia, secondo J. Rifkin, in cui il valore è reso partecipabile in quello che lui chiama <<Commons Collaborativo>> (economia sociale) nel nuovo contesto digitale.
Infatti, secondo l’economista e sociologo americano J. Rifkin, grazie alle straordinarie innovazioni tecnologie ed in particolare con lo sviluppo di internet, si sta formando una generazione di persone che sono in grado di ottimizzare un modello accessibile in cui si condividono gratuitamente una massa impressionante di prodotti, informazioni, idee senza precedenti. Si sta, sostanzialmente, generando una cultura della partecipazione sociale e un’economia della condivisione sempre più diffusa grazie al supporto di una gigantesca piattaforma hi-tech.
Questo processo è rivoluzionario dato che porta con se il seme del cambiamento di un paradigma ormai al tramonto, in cui l’individualismo, la proprietà privata e intellettuale lasciano il posto al sorgere di un rinnovato processo sociale, snello e collaborativo.
I nuovi soggetti digitali possono svincolarsi più facilmente dalle forme di irrigidimento creatosi durante lo sviluppo della società capitalistica come ad esempio la burocrazia, potere fiscale dello stato, brevetti, costi di produzione elevati, distribuzione complesse, ecc. e nasce per loro la reale possibilità di creare, ricreare e condividere idee e soluzioni attraverso un nuovo spazio sociale elettronico e democratico dove a prevalere sono principi come il sostegno a progetti per il bene comune, la cooperazione, la proprietà collettiva, la deregolamentazione o una regolazione diversa di creare conoscenza e benessere per la società e gli individui. Il tutto con costi di produzione prossimi allo zero.
Rifkin, infatti, nel suo ultimo libro edito nel 2014 ‘La Società A Costo Marginale Zero’ mette la tecnologia e la rivoluzione informatica al centro del suo ragionamento e rileva come, grazie a internet e la riduzione dei costi che esso comporta, si stia attraversando una rivoluzione sociale ed economica che si allontana dalla logica del profitto, almeno come lo intendiamo oggi.
Per fare un esempio tra tanti, grazie a questo processo di cambiamento stimolato dal web, i movimenti sociali e gli attivisti possono comunicare tra loro in modo diretto in ogni angolo del mondo e organizzare manifestazioni, autosostenersi, creare informazione, progetti e soluzioni con altri movimenti e comunità di attivisti.
Il tutto con una connessione ed un costo per l’organizzazione irrisorio, da qui infatti il titolo del suo libro. Mentre prima era molto più macchinoso e costoso pianificare un progetto, ora diventa tutto più semplice. Ma ciò che è ancora più innovativo è come le comunità e gli individui in rete condividono quello che creano nella vita reale a costi quasi nulli, senza che ci sia una logica di speculazione ma, al contrario una logica che una sana collaborazione sociale puoi aiutare a superare efficientemente le sfide di una società sempre più complessa. Per questo motivo il modello di crescita su cui è basata la società capitalistica sta subendo periodi di crisi e di confusione.
Secondo il sociologo ed economista americano, inoltre, siamo tutti dei potenziali prosumers ovvero consumatori e allo stesso tempo produttori che condividono liberamente ciò che consumano e ciò che creano nello spazio digitale.
Questo nuovo aspetto implica il maturarsi di un mondo parallelo e tecnologico dove la creazione e condivisione si emancipano dalla penetrazione e controllo di un’ autorità gerarchica inefficiente. Provate, infatti, ad aprire il vostro browser e istantaneamente capirete che navigare in alcuni siti internet da l’accesso ad una vastità di dati come libri, ricerche scientifiche, canzoni, software open source, poesie, ricette, video ecc. gratis che ognuno di noi mette a disposizione della comunità e che a nostra volta possiamo rielaborare gratuitamente senza che nessuno ci imponga delle regole precise dall’alto. Internet è uno spazio nel quale le relazioni sociali che si creano sono di tipo orizzontale e non verticale. Questo processo di cambiamento a quali risultati ci porterà?
Certamente fra cinquant’anni vivremo in una società diversa in cui le regole del capitalismo saranno trasformate dai processi in atto. Dal punto di vista economico si incominciamo ad intravedere le tracce di un cambiamento che sembra stia transitando da un modello basato sulla scarsità ad un modello basato sull’abbondanza, ma questo è solo uno dei tanti aspetti. Dal punto di vista sociale questo nuovo modo di collaborare, comunicare e di scambiarsi conoscenza è una rivoluzione che, contrariamente a quanti sostengono che internet intensifichi l’individualismo delle persone, valorizza, invece, la socializzazione delle persone e delle comunità svincolandosi da una rigida regolamentazione, con la differenza che questo non avviene più, come in passato, a livello locale ma a livello globale in uno spazio dove la creatività e le idee non trovano ostacoli allo sviluppo e all’innovazione della libera e collettiva conoscenza di tutti.
Nicodemo Bumbaca – Sociologo ANS Calabria.