IL DIVENIRE DELLA PEDAGOGIA CLINICA

Scenari e prospettive professionali in aiuto alla persona. In occasione del quarantennale della Pedagogia Clinica si è svolto a Firenze, lo scorso 25-26 Ottobre, il Congresso mondiale “IL DIVENIRE DELLA PEDAGOGIA CLINICA. Scenari e prospettive professionali in aiuto alla persona”, di cui il Presidente il Prof. Dott. Guido Pesci, Presidente ANPEC, Direttore Scientifico ISFAR. L’evento è stato organizzato dall’ ISFAR (Formazione Post- Universitaria delle Professioni), ANPEC (Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici) e SINPE (Società Nazionale Pedagogisti) e si è svolto all’interno delle iniziative organizzate da “ASPETTANDO EXPO 2015. Nutrire la Persona”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero della Salute, di EXPO- Milano 2015- Nutrire il Pianeta- Energia per la Vita, di Provincia di Milano, della Regione Toscana, di Provincia di Firenze, del Comune di Firenze. Il Congresso Mondiale ha visto l’apertura dei lavori con il Presidente Prof. Dott. Guido Pesci, che ha presentato l’evento e ringraziato tutti coloro che hanno partecipato al grandioso momento, sia dal punto di vista organizzativo che partecipativo. Sono seguiti i saluti alle autorità tra cui il Dott. Giuseppe Raimondi, Pedagogista Clinico, Coordinatore Aspettando Expo 2015, e il Dott. Claudio Rao, Presidente EuroAnpec. Il congresso, suddiviso in tre sessioni, è stato moderato da illustri Pedagogisti Clinici che in questi anni hanno svolto e svolgono un ruolo importante all’interno dell’Associazione, offrendo il loro contributo non solo come Pedagogisti Clinici, ma anche come docenti, impegnati nel delicato lavoro educativo di far apprendere e vivere i principi che governano la scienza Pedagogico Clinica e sulla quale essa si fonda. La prima sessione “I PAESI DEL MONDO A CONFFRONTO SU FORMAZIONE PROFESSIONALE E ORIENTAMENTI OPERATIVI PER NUTRIRE POSITIVAMENTE LA PERSONA” è stata moderata dalla Prof.ssa Marta Mani, Pedagogista Clinico, Psicomotricista Funzionale, Docente ISFAR. In tale parte si sono messi a confronto proposte educative e professionisti provenienti e operanti in più parti del mondo. Tra questi Suor Michela Carrozzino, Delegata internazionale per l’ANPEC e per l’ISFAR, che, occupandosi di formazione e progetti di sviluppo e inclusione di bambini/ragazzi con disagio e disabilità in Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, con la collaborazione delle università italiane e straniere, propone il Credo Pedagogico del Mediterraneo, un decalogo che assume significato partendo dal concetto che ogni Persona è un Essere Umano, considerato nella sua Unicità e Irripetibilità. Propone inoltre il concetto di resilienza della Persona nelle situazioni di avversità;  e conclude con la citazione che “L’educazione è opera di mente, di cuore e di mani”. Di rilevanza anche l’intervento proposto da Elias E. Kourkoutas, docente Dipartimento di Scienze della Formazione Primaria, facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Creta, sull’inclusione e gli interventi scolastici per bambini in difficoltà (bambini, giovani con disturbi sociali, emotivi, di apprendimento, problemi antisociali- comportamentali o disturbi dello sviluppo), esprimendo la necessità di un coinvolgimento anche delle famiglie di appartenenza. L’approccio utilizzato nei confronti dei bambini e delle famiglie deve essere di tipo olistico. Parla anche del livello di stress che gli insegnanti raggiungono, in quanto incapaci a gestire la situazione. Propone la figura del pedagogista come figura di sostegno e mediatore tra genitori, bambino e insegnanti, e la necessità che si sviluppino modelli olistici basati sulla resilienza. Ancora significativo l’intervento di Basha Sami, Docente di Pedagogia e Scienze dell’educazione in Palestina, Direttore del Centro di Pedagogia Clinica a Betlemme. Egli propone il concetto di “Persona Funzionante” inteso come esempio positivo in un contesto di conflitto come quello israelo- palestinese, rivolto in particolare alle nuove generazioni di giovani palestinesi, nati durante il periodo di conflitto, non ancora terminato, e cresciuti senza alcuna prospettiva per il futuro e con una molteplicità di conseguenze psicologiche importanti (disturbi del sonno, del comportamento, stato di paura, difficoltà di concentrazione, ecc..). Il nucleo centrale dell’insegnamento del Professor Basha è stato il rilancio della necessità di una nuova valorizzazione della dignità umana e del valore dell’uomo. Tali valori sono i pilastri sui quali si può rimettere in moto una realtà paralizzata, come quella del conflitto in questione, partendo dall’accettazione di se stesso e poi dell’altro. La sessione si è conclusa con l’intervento di Federico Bianchi di Castelbianco, Psicologo- Psicoterapeuta dell’età evolutiva, Logopedista. L’argomentazione tratta dei BES e DSA, ponendo l’accento sull’eccesso di medicalizzazione dell’infanzia e delle sue manifestazioni, asserendo che esiste “troppa sanità e poca pedagogia”. Secondo il Dott. Bianchi di Castelbianco si è diffusa la tendenza ad inquadrare i problemi in etichette diagnostiche ancor prima di averli compresi. Invita la scuola al recupero delle proprie competenze per assicurare ad ogni bambino il suo diritto alla crescita, nel rispetto delle sue modalità e dei suoi tempi, evitando cosi di dover corrispondere a quadri precostruiti. La riflessione deve partire dalla reale constatazione che tra i bambini dislessici, ad esempio, molti non hanno raggiunto i prerequisiti o sono anticipatari, e soffermarsi non tanto sulle componenti genetiche quanto sui sistemi educativi, non dimenticando quanto i fattori emotivi e sociali possano influenzare l’apprendimento in generale.

La seconda sessione “LA PEDAGOGIA IN AIUTO ALLA PERSONA: ALIMENTARE LA DISPONIBILITA’ NELLA RELAZIONE” è stata moderata dal Prof. Antonio Viviani, Pedagogista Clinico, Psicologo- Psicoterapeuta, Docente ISFAR. In tale fase sono state presentate diverse esperienze di colleghi pedagogisti clinici sperimentate sul nostro territorio italiano. Vorremmo ricordare tra queste l’intervento “Collaborazione tra Pedagogista clinico e Comunità Minorile” della collega Virna Badalamenti, Pedagogista Clinico, in collaborazione con Federica Chessa, Psicologa e Psicoterapeuta. Il loro lavoro ha riguardato un progetto svolto presso una Comunità per minori che provengono anche dal penale, puntando sulla collaborazione in particolare del Pedagogista Clinico. Le metodologie utilizzate sono state Musicopedagogia e Attività dello specchio opposto. I risultati ottenuti sono stati positivi ed evidenti tra i ragazzi. Il loro lavoro si è concluso sostenendo l’importanza del lavoro di rete non solo nelle Comunità Minorili ma in tutti gli ambiti educativi. Importante ancora l’intervento “La pedagogia clinica in oncologia senologica” della collega Antonella Gazzellone, Medico Chirurgo, Psicopatologa Forense, Pedagogista Clinico, la quale ha proposto e sostenuto l’efficacia della pedagogia clinica in oncologia senologica. Infatti l’approccio pedagogico clinico che è di tipo olistico permette di aiutare la persona nella sua interezza e integrità. I metodi utilizzati all’interno del progetto (Training Induttivo®, Fantasmagorie®, Metodi Dialogico Corporei®, Inter Art®,Reflecting®) hanno avuto l’obiettivo di aiutare la persona in modo globale e in particolare attuando un rinforzo ergico dell’IO. Conclude la presentazione del suo lavoro sostenendo il bisogno di proiettarsi verso una nuova maieutica e la necessità di attuare percorsi di rinascita. Ancora significativo anche “Viaggio nell’anima della Donna- prospettive educative per il benessere della donna” un video della collega Paola Corradini, Pedagogista Clinico, Reflector, Direttore Regionale Anpec Marche. Il video è stato testimonianza del progetto svolto presso una comunità di donne in difficoltà. Quest’ultime hanno dichiarato durante il video come attraverso le esperienze vissute (utilizzando i metodi Reflecting®, Discovery Project, Touch Ball, Musicopedagogia, Disegno Onirico, Inter Art) hanno avuto la possibilità di ritrovare se stesse, potersi vedere capaci di fare, ritrovare la voglia di vivere, emozionarsi e crescere insieme nella consapevolezza della loro condizione. La terza sessione “NUTRIRE LA CAPACITA’ AD APPRENDERE” è stata moderata da Carlo Callegaro, Pedagogista Clinico, Mediatore Familiare. Gli interventi proposti anche in questa sessione hanno riguardato colleghi che svolgono in modo attivo la loro professione sul territorio nazionale. In particolare citiamo il lavoro “Crescere leggendo insieme”della collega Claudia Ferraroli, Pedagogista Clinico, in collaborazione con Stefania Olmi, Responsabile Direzione Pedagogica Baby Word Srl. Il progetto ha sostenuto e sottolineato l’importanza della lettura nel percorso di crescita, citando anche le fiabe di Bettelheim. La fiaba è capace di stimolare l’immaginazione, sviluppare l’intelletto, chiarire ed armonizzare le emozioni, riconoscere le difficoltà, suggerire soluzioni ai problemi attraverso un linguaggio semplice ed efficace. Ancora significativo l’intervento di Claudio Girelli, docente Università di Verona, Direttore master in Consulenza Formativa nei servizi Educativi, “Riflessioni sul ruolo del Pedagogista Clinico a partire dalla pratica professionale. Prime evidenze empiriche da una ricerca in corso ”. Egli propone la Pedagogia clinica come un metodo sperimentale nelle scuole. Le strategie proposte dal pedagogista clinico attraverso i metodi Edumovment, Bon Gest, Inter Art, Cibernetica, Prismograf e Ritmo Fonico hanno messo iin evidenza risultati positivi della ricerca in corso. Tali metodi, lavorando sulle potenzialità e disponibilità della persona, hanno dato la possibilità ai bambini di sperimentarsi in modo nuovo, divertente e interessato. Rilevante anche l’intervento “Azione Educativa Attiva” della collega Michela De Marco, Pedagogista Clinico impegnata nell’aiuto ai disabili. Il progetto presentato è stato rivolto a soggetti con disabilità e i metodi applicati sono stati Edumovment, Cibernetica, Inter Art, Musicopedagogia e Pismograf. Le strategie proposte hanno dato la possibilità ai soggetti di migliorare la disponibilità relazionale e le capacità e abilità personali, sperimentando in modo divertente e motivante se stessi. Il Congresso Mondiale è stato per noi Pedagogisti Clinici, impegnati attivamente nell’ambito educativo, un momento di soddisfazione e di grande entusiasmo, nella constatazione di quanto la nostra professione, se svolta con impegno e osservanza dei principi infusi durate la formazione, possa essere momento di aiuto e raggiungimento di un maggiore benessere della Persona. Tale evento ci porta, incoraggiati dalla testimonianze dei colleghi che operano nel territorio italiano, ma anche estero, ad unirci maggiormente nel sostenere la nostra professione di aiuto e continuare a sperimentarci nella pratica, consapevoli dell’efficacia e efficienza dei metodi appresi. Nel concludere vorremmo aggiungere un ringraziamento sentito al nostro presidente il Prof. Guido Pesci e ai suoi collaboratori per averci permesso di apprendere una disciplina la Pedagogia Clinica che si propone come una professione di aiuto alla Persona.


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