Il gruppo come trappola per i componenti
di Giovanni Pellegrino
Come tutti sanno ,l’uomo è un animale sociale e in quanto tale non può vivere isolato e deve inserirsi all’interno dei gruppi ,sviluppare al massimo grado le proprie potenzialità. Inoltre, è indispensabile inserirsi nei gruppi per evitare di cadere in un pericoloso stato di isolamento che potrebbe produrre gravi danni al suo equilibrio psichico e determinare un pericoloso crollo dei livelli motivazionali. Tuttavia, il gruppo può diventare per l’individuo una specie di trappola di tipo psicologico una specie di “ recinto” o addirittura una specie di “ mondo minore “ .
In tali casi il gruppo può ostacolare o rendere più difficile l’inserimento dell’individuo nella realtà sociale esterna al gruppo . Per dirla in altro modo anche la vita di gruppo presenta dei lati positivi e dei lati negativi come tutti i fenomeni sociali . Per tale ragione l’individuo deve valutare con attenzione le caratteristiche del gruppo nel quale si è inserito. In questo articolo prenderemo in considerazione gli aspetti della vita di gruppo che possono essere considerati una trappola psicologica per i componenti .
In primo luogo, in molti gruppi si verificano fenomeni di “ polarizzazione” ovvero di radicalizzazione di determinate idee e modi di interpretare e percepire la realtà sociale Tali fenomeni di polarizzazione possono determinare nei componenti del gruppo una “ visione tunnel “ della realtà esterna al gruppo. Tale visione “ tunnel” può causare nella mente dei membri del gruppo la formazione di categorie mentali fisse e fuorvianti che possono ostacolare la formazione nella personalità dell’individuo della capacità di valutare con obiettività le situazioni sociali. In secondo luogo, alcuni gruppi possono spingere gli individui a adottare comportamenti violenti poiché in tali gruppi esiste l’abitudine di risolvere i conflitti all’interno del gruppo e nell’ambiente sociale esterno con l’uso di mezzi violenti ( trattasi di gruppi devianti se non criminali) .
Molto pericolosi per il soggetto sono quei gruppi che tra i loro rituali includono l’uso delle droghe . Tali droghe sono considerate in alcuni gruppi un mezzo non solo per provare sensazioni piacevoli ma anche per aumentare la coesione del gruppo . Pertanto, quei componenti che rifiutano di utilizzare le droghe vengono considerati con sufficienza se non con disprezzo dagli altri membri del gruppo e in alcuni casi vengono emarginati. Risultano pericolosi per l’equilibrio psicologico degli individui quei gruppi che svalorizzano le capacità di un determinato individuo e lo sottopongono a continue prese in giro che hanno come unico scopo quello di far divertire gli altri membri del gruppo . Questi comportamenti del gruppo sono una vera e propria minaccia per la stabilità psicologica dell’individuo in quanto determinano una forte perdita della fiducia nelle proprie capacità ed un crollo dei livelli motivazionali .
Naturalmente è normale che all’interno del gruppo si verifichino scherzi e vengano presi in giro a rotazione quasi tutti i membri del gruppo . Tuttavia, quando accade che la maggior parte delle prese in giro si concentrano su un solo individuo possiamo senz’altro affermare che siamo in presenza di una forma di terrorismo psicologico che può destabilizzare l’individuo. In tali casi il soggetto non ha altra scelta che abbandonare il gruppo se vuole evitare di andare incontro col passare degli anni ad alterazione della personalità.
Inoltre, il gruppo può determinare una sorta di alienazione dalla realtà nel senso che un individuo che non si trova a suo agio nella realtà può costituire un gruppo con individui che la pensano come lui e in tal modo crearsi un piccolo mondo nel quale l’individuo esce dai confini è possibile costruire delle illusioni . Tali illusioni diventano reali nella vita di gruppo ma una volta che l’individuo esce dai confini del gruppo tornano a essere nient’altro che illusioni che a poco a poco diventeranno uno schermo deformante rispetto alla realtà. Infine, esistono alcuni gruppi che tendono a monopolizzare la vita dei loro membri cercando di convincerli a limitare al massimo i rapporti con il mondo esterno.
Per fare un esempio alcuni gruppi religiosi appartenenti alla nebulosa della nuova religiosità assumono spesso comportamenti di questo tipo. Recentemente il CESNUR ha elencato una serie di nuovi gruppi religiosi dai quali più o meno difficile uscire una volta che un individuo ha accettato di entrarvi magari a causa del fatto che si trovava in un periodo di crisi psicologica .Il CESNUR ha diviso le nuove religioni in tre gruppi : casseforti , porte blindate e porte girevoli.
Il CESNUR ha definito casseforti quelle nuove religioni dalle quali è difficile uscire in quanto coloro che desiderano abbandonare il gruppo vengono considerati dei traditori . In alcuni casi tali individui vengono minacciati di morte se insistono nel loro proposito di abbandonare il gruppo e inoltre subiscono rappresaglie di ogni tipo . Esistono poi dei gruppi religiosi denominati dal CESNUR porte blindate in quanto pur non minacciando di morte eppur non scatenando rappresaglie contro i fuoriusciti creano un clima psicologico all’interno del gruppo che convince gli adepti che tali gruppi sono una specie di oasi nel deserto rappresentato dal mondo esterno. Inoltre, i membri di tali nuove religioni aiutano concretamente i confratelli in difficoltà. Per tali ragioni gli individui difficilmente escono da tali gruppi . Infine, esistono gruppi religiosi denominati dal CESNUR porte girevoli poiché gli individui entrano ed escono ripetutamente da tali gruppi e in genere vi restano per pochi anni .
A nostro avviso tale classificazione usata dal CESNUR le nuove religioni può essere estesa anche ai gruppi non religiosi . Potremo infatti definire casseforti le bande delle periferie urbane degradate che picchiano selvaggiamente ed umiliano i membri che non vogliono più essere coinvolti in azioni teppistiche .Potremmo definire porte blindate quei gruppi che riescono a creare all’interno del gruppo determinate condizioni psicologiche . Tali condizioni fanno in modo che i membri sviluppino una sorta di dipendenza psicologica dal gruppo ed una forte coesione interna .
Infine, possiamo definire porte girevoli quei gruppi che non riescono a coinvolgere più di tanto i loro membri che frequentano il gruppo fino a quando non trovano qualcosa di meglio da fare . Chiaramente in questi gruppi che potremmo anche definire “ gruppi della crisi” accade che quei membri che superano il periodo critico abbandonano il gruppo e vengono sostituiti da altri membri che pur di passare il tempo in qualche modo accettano di entrare a far parte del gruppo. Vogliamo chiudere tale articolo mettendo in evidenza che l’appartenenza a un qualsiasi gruppo offre una serie di opportunità e comporta una serie di rischi come avviene in quasi tutti i fenomeni sociali .