L’Autenticità locale e la sublimazione della riscoperta dell’identità del territorio, strategia e paradigma operativo della “Liquidità lentà”
di Domenico Stragapede
La globalizzazione nella sua accezione simbolica ha reso la dimensione spaziale e comunitaria del territorio una modernità liquida (Zygmunt Bauman), un paradigma in cui ogni fenomeno culturale accorcia la distanza e priva l’individualità della possibilità di poter acquisire la ricchezza rappresentata dalla realizzazione identitaria dell’ecosistema locale, attraverso le risorse materiali e i simboli delle tradizioni culturali.
<<== dott. Domenico Stragapede
Il paradigma che si oppone all’evanescenza della liquidità della spazialità sociale, dove in alcuni casi si annulla nel carattere omogeneo del vivere quotidiano, senza prestare attenzione al glocale manifestarsi dell’identità urbana è il processo moderato di “liquidità lenta”.
Il territorio nella visione più intima dello spazio geografico antropico, storico, culturale, archeologico e enogastronomico si riscopre per l’offerta tematica, in cui la società adegua la propria visione, nutrendo la curiosità dell’individuo, imprimendo un carattere essenziale del processo turistico e affermando il fenomeno della riscoperta della “natura locale”.
Le policy urbano-turistiche, in composizione alle infrastrutture e alla mobilità sostenibilità del territorio, favorendo il rinnovo delle ricchezze locali, in una visione condivisa di realtà decodificata e sinergica, promossa dalla interoperatività meso-dimensionale delle reti complementari dell’azione ecosistemica delle realtà metropolitane o intercomunali, sia in grado di pianificare il lento e scorrevole schema, da cui poter attirare gli “steakeholders”, e attuare la patrimonializzazione e marketing dei tesori storico-culturali dell’identità locale.
La tradizione è la fonte principale attraverso cui si esprime una collettività identitaria, il passato che suggerisce la capacità di poter assicurare autenticità alla novità quale immagine di tale prodotto, costituito dalla salvaguardia del mistero storico della cultura e “tradizioni”.
La tematizzazione espressa per mezzo dell’”invenzione” esistente della cultura locale, contrasta lo sgretolamento della figura globale, incentivando la capillare liquidità scorrevole, quale prassi in cui la tradizione si mescolala con la misura del meso-contesto culturale del luogo emotivo, che afferma la garanzia della promozione materiale delle risorse(food, shopping e archeologia), processando la dinamica del turismo strategico asimmetrico, multidirezionale ed essenzialmente lento che possa esprimere la valorizzazione collettiva locale e arricchire la coscienza personale.
La “liquidità lenta” rappresenta la forma di annullamento dell’omogeneità territoriale priva di valore e l’alienazione personale dell’identità cosciente. L’esposizione e l’offerta competitiva sincronica delle realtà locali sono la chiave di definizione della strategia economica politica, quale risposta al globalismo culturale e storico.
La conclusione strategica dei territori si sublima in un’opera di orientamento bi-frontale fra individuo e luogo, dove i frutti raccolti sono espressi da azioni ibride, caratterizzate dal modello “esperienziale”, ovvero il lento consolidamento del tema reale dello spazio, favorito dalla mercificazione controllata della dimensione dinamica e sostenibile del patrimonio della “tradizione”. Un brand in cui si riconosce il merito di assicurare emozioni uniche e indimenticabili, potenziato al movimento estroverso dell’innovazione sostenibile delle infrastrutture e mobilità sostenibili, capaci di collegare il passato della “tradizione”, il presente dell’ “esperienza” e il futuro della glocale “liquidità lenta”.