ESSERE O APPARIRE. QUAL E’ OGGI LA COSA PIU’ IMPORTANTE?
di Enrica Froio
L’uomo si muove fra due poli opposti: la sua natura individuale o profana e la sua natura sociale o sacra. Come individuo, l’uomo cerca di perseguire un proprio fine particolare, come membro della società è portato a perseguire fini generali collettivi. <<=== E. Durkheim (Il suicidio, studio di sociologia).
Con questo estratto riportato dall’opera de “Il suicidio”, Durkheim rileva la sfera contraddittoria dell’individuo. La contraddizione maggiore, oggi, si vive nel mondo social. Il mondo social ha portato una rivoluzione strutturale della società, l’equilibrio sociale raggiunto prima dell’era social cade formandosene uno nuovo. L’individuo si è adattato a questo trasformando e dividendo in maniera netta e distinta chi è e chi aspira e mostra d’essere.
Qui sorgono i primi problemi; noi, come individui pubblichiamo la nostra vita, la nostra quotidianità, inviamo un messaggio tramite un codice che ha come obiettivo il dimostrare di essere sempre al meglio o ancor di più il meglio, chi riceve il messaggio, il destinatario, decide se quella pubblicazione è davvero da considerarsi come il meglio e questo è espresso tramite le visualizzazioni o i like. Una volta raggiunto l’obiettivo di ottenere quante più visualizzazioni e like possibili, all’individuo cosa resta? Quella che Durkheim chiama natura sacra o sociale dell’individuo è stata nutrita ma quella profana o individuale che importanza ha oggi per ognuno di noi?
La linea di divisione tra il virtuale e il reale, tra la finzione e la verità ormai è spezzata, annullata, tutto ciò che vediamo è diventata il vero e dietro uno schermo interagiamo, creiamo, giudichiamo ed etichettiamo la società intera. La società con l’avvento dei social, e ancora più evidenziato dalla pandemia che ormai affligge la vita di tutti, ha deteriorato i rapporti umani, la presenza, la comunicazione e il comportamento. Ogni scelta è influenzata dai social. Ci sono vari esempi che possono andare dall’estetica, alla cosmesi, l’abbigliamento, la tecnologia, addirittura la scelta degli studi da seguire. Il mondo social ha dato grandi opportunità a quelli che oggi sono conosciuti come influencer, cioè individui seguiti da milioni di follower che lavorano con queste piattaforme, basti pensare che alcuni influencer guadagnino fino a 10mila€ a post pubblicato e sono proprio gli influencer per primi che indirizzano le vite dei più comuni non riuscendo, appunto, più a distinguere il reale dal virtuale. Il pensiero sul nutrire la natura profana di ognuno di noi, il nostro io, deve restare l’obiettivo di ogni individuo, non lasciandoci comprare dai like o vivendo in un mondo fantastico e non reale. Come in ogni campo, anche in questo c’è chi lavora e merita il successo che ha, ma quei pochi e meritevoli non sono nati e cresciuti scorrendo per ore le dita sugli schermi dei pc o degli smartphone ma hanno nutrito la propria individualità, si sono formati, informati, hanno creato e come in ogni ambito, rischiato di scuotere i loro equilibri e percorrere la via del successo. L’equilibrio di questa società sarà riportato nel momento in cui le sfere divise e descritte da Durkheim si ricongiungeranno e si riuscirà non solo ad apparire ma anche a essere.