Marx e la critica alla religione
di Giovanni Pellegrino e Mariangela Mangieri
In quest’articolo prenderemo in considerazione le teorie di Marx intorno alla religione, che egli definì “l’oppio dei popoli”.
<<==Prof.GiovanniPellegrino
Marx era ateo ragion per cui formulò dei giudizi molto duri intorno alla religione.La critica alla religione era per lui un fatto inevitabile anche perché egli pensava che sarebbe giunto il momento nel quale si sarebbe verificata la fine storica del Cristianesimo. D’accordo con Feurbach Marx rileva l’assoluta incopatibilità di tutte le norme dell’agire pratico con i precetti fondamentali del Vangelo e dei Padri della Chiesa. Marx pensava che la religione cristiana insegnava che le sofferenze di questa vita non sono nulla in confronto alla gloria della vita ultraterrena.
Essa spingeva gli uomini ad assumere un atteggiamento passivo nella vita terrena rinunciando ad ogni tentativo di modificare lo status quo. Pertanto il Cristianesimo del suo tempo è per Marx la religione del capitalismo in quanto sarebbe funzionale agli interessi della classe dominante che non vuole in nessun modo la modifica dello status quo. Marx ritieneva che bisognava opporsi con forza ai dogmi cristiani dal momento che era convinto che la liquidazione definitiva del Cristianesimo era il primo presuposto per eliminare il dominio dei capitalisti sul proletariato.Inoltre Marx si opponeva fermamente alla credenza cristiana dell’esistenza nell’universo di un ordine voluto da Dio.
Marx negava che esisteva una dipendenza dell’uomo da un ordine divino indipendente dalla volontà umana e pertanto pensava che il genere umano doveva esercitare un dominio sul proprio mondo. Marx sosteneva che bisognava sfidare i miti cristiani che a suo dire impedivano agli esseri umani di diventare padroni del mondo e del proprio destino.Partendo dal proprio ateismo Marx professava tutta la sua ammirazione per Epicuro da lui definito “ il più grande illuminista greco. Marx sosteneva che la negazione dell’esistenza di un ordine divino nell’universo era il presupposto della rivoluzione economica mondiale che doveva mettere fine al dominio dei capitalisti sugli altri uomini. Marx metteva in evidenza che non era possibie mettere fine al dominio del capitalismo se si accettava l’idea cristiana di porgere l’altra guancia in maniera passiva. Secondo Marx finchè si accettava questa idea cristiana non sarebbe mai stato possibile per il proletariato esigere il rispetto dei propri diritti nonché ribellarsi per ogni violazione della libertà personale.
Cosa possiamo dire intorno a queste affermazioni di Marx intorno al cristianesimo? Si può affermare che la fede marxiana della possibiltà dell’uomo di assumere il pieno controllo sul mondo materiale sia una pseudoforma di messianesimo laico basato sulla convinzione che il proletariato rivoluzionario possa redimere l’umanità dal dominio delle leggi del mercato mondiale capitalistico. Parliamo di pseudo messianesimo perchè Marx attribuisce al proletariato la capacità di redimere l’umanità da tutte le ingiustizie. Ma in ultima nalisi che cos’è la religione per Marx? E’ una forma di falsa coscienza che determina l’autoalienazione dell’uomo. Marx afferma che il Cristianesimo determina l’autoalienazione dell’uomo dal momento che impedisce al genere umano di rendersi conto che nella storia non esiste la rivelazione di Dio , bensì la rivelazione dell’uomo.
Marx si chiede perché si creano le condizioni della genesi della falsa coscienza religiosa e dell’auto alienazione dell’uomo. Egli prende le mosse dall’affermazione di Feurbach giudicandola insufficiente per spiegare l’autoalienazione.In sintesi egli sostiene che non basta affermare con Fuerbach che la religione è una creazione dell’uomo che lo rende estraneo a se stesso e sdoppia il mondo in un universo religioso immaginario e in un mondo reale. Infatti per Marx il compito del materialismo storico consiste nell’analizzare le particolari contraddizioni e necessità esistenti nel mondo reale che rendono possibile l’esistenza della religione. In ultima analisi che cos’è per Marx che rende possibile e necessaria l’esistenza della religione nel mondo materiale?
Marx precisa che bisogna giungere alla consapevolezza che la religione altro non è che l’autocoscienza dell’uomo che non è ancora rientrato dalla propria alienazione. Per dirla in altro modo Marx sostiene che la religione è resa possibile o necessaria dal fatto che l’uomo non ha ancora ritrovato se stesso nella sua esistenza terrena. Marx sostiene che la religione è “ un mondo alla rovescia” e che deve necessariamente sussistere fino a quando l’essenza dell’uomo non avrà trovato una realizzazione adeguata nel mondo materiale. Solamente quando l’uomo si sarà liberato dalle pericolose illusioni che impediscono di essere se stesso, sarà possibile a detta di Marx eliminare la religione dal mondo reale. L’eliminazione della “beatitudine illusoria della religione mediante la critica materialistica è soltanto l’aspetto negativo dell’esigenza positiva di raggiungere una “ felicità reale. Marx è convinto che la morte definitiva della religione verrà determinata dalla volontà di felicità terrena, forma secolare dell’esigenza soteriologica. La vera critica materialistica della religione non consiste nel suo semplice rifiuto e neppure nella sua seplice umanizzazione, bensì nell’esigenza postiva di creare le condizioni che privino la religione della sua ragione d’essere.
In altri termini secondo Marx solamente la critica della società può permettere l’eliminazione della religione. Quindi per eliminare la religione bisogna modificare radicalmente la struttura della società lonttando contro quelli che Marx definisce gli idoli terreni. L’idolo più importante del mondo capitalistico è il carattere feticistico delle merci, che scaturisce dal pervertimento dei mezzi di produzione, pervertimento tipico del mondo capitalistico. A causa di questo pervertimento, l’uomo, il produttore di merci diventa il prodotto della sua stessa produzione. Marx affera che come l’uomo nella religione è dominato dal prodotto del suo stesso cervello, così nella produzione capitalistica è dominato dal prodotto delle sue stesse mani. Di conseguenza Marx sostiene che non basta ricondurre la teologia e la religione alla “cosiddetta coscienza dell’uomo”ma si deve fare attenzione all’insorgenza dei nuovi idoli. Marx afferma che bisogna rendere impossibile l’insorgenza di tali idoli mediante una critica continuamente rinnovata delle condizioni reali, cioè storico- materiali.
Per Marx ed Hengels il materialismo storico rappresenta il compimento della filosofia hegeliana e il movimento dei lavoratori in Germania realizzava l’eredità della filosofia classica- tedesca. Marx rimproverava a Hegel non la sua affermazione teoretica della realtà della ragione ma la sua mancata realizzazione pratica.Marx afferma che invece di criticare teoricamente in nome della ragione l’intera realtà esistente, Hegel accetto la storia politica e religiosa come razionale in se.Dal punto di vista critico e rivoluzionario di Marx tale assunzione di Hegel è una forma di manifesto materialismo mentre il marxismo deve essere considerato il vero idealismo. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che il messianesimo marxsistico trascende la realtà esistente in modo così radicale da conservare intatta la sua tensione escatologica. In confronto a Marx la filosofia di Hegel è relistica dal momento che si conciliava con il mondo quale esso realmente era.
Prof. Giovanni Pellegrino
Prof.ssa Mariangela Mangieri