PERPLESSITA’ DEI SOCIOLOGI ANS SU PROGETTO DELLA REGIONE CALABRIA

LOGO ANSL’esclusione dei sociologi dal progetto pilota regionale “Misure di contrasto al fenomeno della segregazione sociale in aree urbane” (finanziato con il POR Calabria FSE 2007-2013 – Asse Inclusione sociale) provoca grande perplessità in seno al Dipartimento Calabria dell’Associazione Nazionale Sociologi. Appare assurdo – evidenzia il direttivo dipartimentale ANS –   che   “la realizzazione d’interventi volti a contrastare la segregazione sociale attraverso l’analisi di modelli condivisi per migliorare i servizi e le condizioni per l’ottimale accesso al mercato del lavoro delle fasce deboli”   escluda proprio il sociologo. L’analisi è uno dei compiti, se non il più importante, di chi svolge questa professione. La capacità metodologica di cui il sociologo è portatore rappresenta la maggiore garanzia per comprendere le dinamiche territoriali. Ed è a seguito dell’analisi sociologica   che è possibile l’intervento di altre figure professionali come gli psicologi, gli assistenti sociali, i mediatori culturali.

Una decisione – quella assunta dagli enti territoriali che si sono adeguati al bando della Regione Calabria –   che penalizza i sociologi relegandoli nel bacino dei disoccupati e degli inoccupati. Non tenere conto di questa figura   specialistica, peraltro presente sul territorio regionale e in esponenziale aumento per via dell’istituzione della facoltà di sociologica presso l’università “Magna Grecia” di Catanzaro”, non è soltanto un grave handicap politico –burocratico rispetto al ruolo che il sociologo riveste nell’attuale globalizzazione dei mercati,   ma anche l’ostinata difesa di certi privilegi   cristallizzati negli ordini professionali   e   divenuti   anacronistici   in una società caratterizzata dal liberismo. Non tenere conto della presenza sul territorio di specifiche professionalità, diverse da quelle   che   godono della benevolenza della politica nostrana, significa ghettizzare tanti giovani sociologi ai quali non resta altro che abbandonare la Calabria. Tutto questo mentre da più parti si denuncia la fuga di cervelli. Fino a quando proseguiranno queste dinamiche, i sociologi, oltre ad abbandonare la nostra regione, non potranno contribuire all’analisi dei fenomeni sociali che interessano il territorio, allungando sempre di più quel divario di sviluppo economico e sociale che ci relega agli ultimi posti in Europa.  Per il futuro, il Dipartimento ANS Calabria è disponibile a fornire il proprio apporto nell’analisi della realtà calabrese e mettere le proprie professionalità a disposizione delle realtà   politico –amministrative, sociali, economiche e culturali delle nostre realtà territoriali.


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