La reincarnazione nella società contemporanea
di Giovanni Pellegrino
In questo articolo prenderemo in considerazione il tema della reincarnazione nella società contemporanea. La diffusione di tale credenza è uno dei segni più importanti della crisi della religione cattolica nel mondo occidentale.
Prof. Giovanni Pellegrino ==>>
Vernette riguardo l’importanza della credenza nella reincarnazione in Europa, mette in evidenza che una vasta inchiesta svolta pochi anni fa in nove nazioni europee ben il 30% delle persone interrogate hanno dichiarato di accettare la credenza nella reincarnazione. A nostro avviso tale dato di fatto dovrebbe preoccupare moltissimo le gerarchie cattoliche dal momento che la credenza nella reincarnazione è assolutamente incompatibile con la religione cattolica dal momento che diversi passi della Bibbia dimostrano che la reincarnazione ha l’effetto rovinoso per la fede cattolica. Riteniamo opportuno citare due passi della Bibbia per dimostrare la nostra affermazione. Cominceremo col citare questo passo del Vangelo di Giovanni:” A chi rimetterete i peccati saranno rimessi” ( Giovanni, 20,25).
Questo passo dei vangeli è incompatibile con la credenza nella reincarnazione dal momento che secondo quelli che credono in essa, i peccati non possono essere rimessi da un sacerdote ma si devono scontare nel corso delle successive vite secondo la dura legge del karma. Vogliamo citare un secondo passo dei vangeli per dimostrare la nostra affermazione:” Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno. Gli rispose : in verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso” ( Luca, 23, 42-43). Appare evidente in tale passo dei vangeli nel quale il buon ladrone chiede a Gesù di farlo entrare nel suo regno, che Gesù non accetta la credenza nella reincarnazione. Infatti Gesù dicendo al buon ladrone che quel giorno stesso egli sarà in paradiso con lui, esclude in maniera categorica ogni forma di reincarnazione.
Se Gesù avesse creduto nella reincarnazione non poteva affermare che il buon ladrone sarebbe andato direttamente in parardiso dal momento che secondo i fautori della reincarnazione le colpe di un individuo non possono essere rimesse da nessuno ma si devono scontare secondo la legge del karma. Al contrario nel passo dei vangeli in questione Gesù rimette tutte le colpe del buon ladrone che pertanto va direttamente in paradiso. Dobbiamo mettere in evidenza inoltre che la credenza nella reincarnazione è stata condannata da diversi Padri della Chiesa come Ireneo, Giustino ed Agostino. Tale fatto, insieme alla presenza di passi biblici incompatibili con la reincarnazione, dimostra la falsità delle argomentazioni di quei reincarnazionisti che sostengono che i primi cristiani credevano nella reincarnazione. Di conseguenza non è assolutamente vero come sostengono i reincarnazionisti che sarebbe stata la Chiesa ad avere cancellato alcuni secoli dopo la credenza nella reincarnazione dalla dottrina cattolica.
Per fare un esempio Ireneo, uno dei più antichi Padri della Chiesa confutò la credenza nella reincarnazione utilizzando la parabola del ricco epulone, un altro passo biblico incompatibile con la credenza nella rincarnazione. Detto ciò a noi sembra di aver dimostrato in maniera chiara l’infondatezza delle affermazioni di quegli individui che ritengono la credenza nella reincarnazione compatibile con la dottrina cattolica.Tuttavia nelle nazioni cattoliche il numero delle persone che credono nella reincarnazione continua a crescere per cui dobbiamo cercare di spiegare le ragioni sociologiche che sono alla base del clamoroso successo di tale credenza nelle nazioni cristiane. In primo luogo molti credono nella reincarnazione poiché ritengono che essa possa spiegare che alcuni nascono belli , ricchi e potenti e trascorrono una vita felice, mentre altri nascono poveri, brutti e conducono una vita infelice. Secondo i reincarnazionisti la credenza nella reincarnazione fornisce una risposta a tale mistero. I reincarnazionisti infatti affermano che quelli che nascono ricchi, belli e potenti hanno accumulato meriti nelle vite precedenti ( crediti karmici) mentre quelli che nascono poveri, brutti e sfortunati hanno accumulato colpe nelle vite precedenti ( debiti karmici) che scontano nella vita attuale.
In secondo luogo molti credono nella reincarnazione perché ritengono assurdo che un individuo debba ottenere la salvezza eterna o la dannazione eterna nel brevissimo spazio di tempo di una vita sola, senza nessuna prova di appello, senza nessuna seconda possibilità. In terzo luogo molti vedono nella credenza della reincarnazione un sicuro antidoto per combattere il razzismo dal momento che se una persona crede che in una vita precedente è stata gialla o nera non potrà accettare nessuna forma di razzismo. In quarto luogo molti sostenitori della reincarnazione sostengono che un uomo in esistenze precedenti possa essere stato una pianta o un animale di conseguenza credono che tale convinzione possa fare in modo che gli uomini rispettino maggiormente la natura e si sentano parte integrante del cosmo. Alcuni sostenitori della reincarnazione arrivano ad affermare che un individuo che ora vive sulla terra in precedenti esistenze possa essere vissuto su altri pianeti cosicchè credono che esista una sorta di fratellanza a livello cosmico tra gli abitanti dei vari pianeti dell’universo. Addirittura alcuni credono che alcuni alieni appartenenti a pianeti più evoluti scelgano volontariamente di reincarnarsi sulla terra per favorire l’evoluzione spirituale dei terrestri.
In quinto luogo molti individui, inclini al sincretismo religioso, si fanno condizionare o dal ritorno del paganesimo ( nel mondo pagano la credenza nella reincarnazione era molto diffusa) o dalle influenze delle religioni orientali che credono nella reincarnazione. Infine molte persone credono nella reincarnazione perché sono convinti che esistono prove scientifiche a favore di essa. Prenderemo ora in considerazione quelle che i fautori della reincarnazione considerano prove scientificamente valide dell’esistenza di essa e faremo dei commenti intorno a tali prove.Prima di iniziare il nostro discorso vogliamo premettere che lo psicologo Stevenson ha svolto un’accurata indagine sulla reincarnazione prendendo in considerazione 2000 casi selezionati con la massima cura. Alla fine della sua inchiesta egli ha concluso che solamente una ventina di casi suggerivano l’esistenza di vite precedenti. Una delle prove considerate valide dai fautori della reincarnazione è il racconto delle loro presunte vite passate che fanno i soggetti messi sotto ipnosi.
Che cosa possiamo dire intorno a questi ricordi di precedenti vite venute fuori sotto ipnosi? In primo luogo dobbiamo fare una netta distinzione tra i ricordi di vite molto lontane nel tempo e quei ricordi che si riferiscono ad esistenze vissute non molti anni prima dell’attuale esistenza. Infatti esistono casi di persone che sotto ipnosi hanno affermato di essere già state sulla terra al tempo degli antichi romani, degli antichi greci o addirittura ancora prima. Appare evidente che le affermazioni di tali persone non hanno nessun valore scientifico in quanto non è possibile controllare l’attendibilità delle loro affermazioni perché si riferiscono a tempi troppo lontani dal nostro. Ben diverso è il discorso quando i soggetti sotto ipnosi dichiarano di aver vissuto la precedente esistenza sulla terra non molti decenni fa, cosicchè è possibile fare indagini di vario tipo intorno alle loro affermazioni interrogando quelli che erano i loro parenti o i loro amici nella precedente esistenza e facendo delle ricerche nei posti dove essi dichiarano di avere vissuto con un determinato nome e cognome. A volte è stato dimostrato che i ricordi degli individui corrispondono alla realtà dei fatti: ciò è senza dubbio un punto a favore dell’esistenza della reincarnazione ma non è una prova decisiva perché noi non sappiamo che cosa avviene nella mente umana quando viene messa sotto ipnosi.
Talamonti sostiene che la chiaroveggenza retrospettiva permetterebbe all’individuo di conoscere eventi accaduti in passato ad altre persone senza chiamare in causa la reincarnazione. Un ‘altra prova considerata decisiva e incontestabile dai fautori della reincarnazione è il fatto che accade a volte che dei bambini dimostrano di possedere un corredo di conoscenze, nozioni, abitudini e capacità che non possono avere acquisito nel corso della loro brevissima vita. Tale fenomeno piuttosto raro è senza dubbio spiegabile con la teoria della reincarnazione. Tuttavia esso è anche spiegabile formulando l’ipotesi che un’entità soprannaturale abbia preso possesso del corpo e della mente del bambino come accade nelle possessioni demoniache. Quindi anche tale fenomeno, per quanto reale ed incontestabile non può essere considerato una prova inconfutabile dell’esistenza della reincarnazione in quanto potrebbe essere causata da entità soprannaturali che si sono impossessate del soggetto fornendogli quelle conoscenze, quelle abitudini e quelle capacità. Un’altra prova considerata significativa dai fautori della reincarnazione è la cosiddetta “ impressione del già visto”: l’impressione di avere già visto un determinato luogo, un dato paesaggio anche se il soggetto che prova tale impressione non è mai stato in tale luogo e non ha mai visto tale paesaggio.
A nostro avviso questa non solo non può essere considerata una prova dell’esistenza della reincarnazione ma neppure un indizio che possa far ipotizzare la sua esistenza in quanto si tratta di una reminescenza di ricordi passati oramai dimenticati. Per fare un esempio è possibile che l’individuo abbia visto, in televisione un paesaggio simile a quello che gli ha generato l’impressione del “già visto”. Oppure è possibile che il soggetto abbia visto un quadro molto simile al paesaggio in questione ragion per cui egli ha l’impressione di aver già visto tale paesaggio anche se è la prima volta che visita tale luogo. Come si vede l’impressione del ”già visto” può essere spiegata in maniera semplice senza chiamare in causa la reincarnazione.
I fautori della reincarnazione considerano prova valida dell’esistenza di tale fenomeno anche la xenoglossia (capacità di parlare una lingua straniera mai imparata). A volte si hanno fasi di xenoglossia veramente sconvolgenti in quanto i soggetti protagonisti di tale fenomeno acquistano la capacità di parlare lingue morte che non si parlano più da molti secoli sulla terra.Alcuni studiosi hanno dimostrato che soggetti sotto ipnosi sono stati capaci di parlare e di scrivere lingue antichissime come il sanscrito e l’aramaico oppure dialetti totalmente dimenticati del lontano passato. Appare evidente che tali fenomeni di xenoglossia non possono essere spiegati col fatto che sotto ipnosi queste persone hanno ricordato di avere ascoltato qualche programma o di aver letto qualche libro scritto nella lingua straniera in questione perché tali lingue oggi non si parlano e non si scrivono più.
Sicuramente il fenomeno della xenoglossia (che non avviene sempre sotto ipnosi ma anche nelle possessioni spiritiche e diaboliche) non può essere spiegato in maniera razionale ma bisogna ricorrere a spiegazioni non razionali. Dobbiamo ammettere che una delle spiegazioni possibili del fenomeno della xenoglossia è l’esistenza della reincarnazione anche se sono possibili altre spiegazioni tipo la possessione demoniaca e il fatto che uno spirito prenda possesso della mente dell’individuo in questione, permettendo a tale individuo di parlare e di scrivere la lingua che lo spirito parlava quando era in vita.Di conseguenza nemmeno la xenoglossia può essere considerata una prova incofutabile dell’esistenza della reincarnazione ma al massimo può essere considerata la prova incontestabile che esiste una dimensione soprannaturale. Infine i fautori della reincarnazione considerano prova indiscutibile dell’esistenza della reincarnazione alcuni impressionanti manifestazioni fisiologiche che sembrano rivelare tracce di una vita passata, ovvero malformazioni particolari e cicatrici ben precise. Esistono diversi casi molto impressionanti ma ci limiteremo a citarne uno. Uno degli studiosi che si interessano della reincarnazione ha riportato il caso di un individuo che venne ghigliottinato. Dopo sei mesi nacque un bambino con una cicatrice caratteristica al collo, proprio come la forma di un colpo di lama di ghigliottina. Lo studioso concluse che il bambino era la reincarnazione dell’uomo condannato a morte.
Sinceramente rimaniamo perplessi davanti a questi casi di manifestazioni fisiologiche:possiamo soltanto dire che alcuni soggetti isterici sono capaci di produrre strani segni sui loro corpi. Di conseguenza non si può escludere che alcune madri isteriche possano determinare segni strani e cicatrici sui corpi dei neonati. In estrema sintesi noi riteniamo che le prove portate a sostegno dell’esistenza della reincarnazione non siano ancora inconfutabili. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che se si provasse in maniera inconfutabile l’esistenza della reincarnazione alcuni portanti dogmi della religione cattolica perderebbero il loro valore dal momento che appare chiaro che credere nella reincarnazione significa avere una concezione dell’universo, della storia e dell’uomo incompatibile con il cristianesimo.
Prof. Giovanni Pellegrino