LA DIGITAL HEALTH E NUOVI SCENARI FUTURI
Il Covid-19 ha contribuito ad incrementare i trend legati alla salute indirizzando la società verso una digitalizzazione dalla quale non si tornerà indietro, si potrebbe ipotizzare un futuro in cui sarà possibile fare qualsiasi cosa a distanza.
<<== Federica Ucci
Questo cambiamento era già corso, ma la pandemia ha accelerato la cosiddetta Digital Health e la Medtech, cioè la combinazione tra medicina e tecnologia soprattutto perché il distanziamento sociale ha comportato l’impossibilità di recarsi negli ambulatori per un lungo periodo.
Le piattaforme digitali hanno conosciuto tempi e scale di adozione mai visti prima in Italia, la telemedicina ha cambiato il rapporto tra medico e paziente e potrà contribuire ad apportare miglioramenti nell’organizzazione del lavoro anche quando questa emergenza sarà superata.Soprattutto il teleconsulto, il telemonitoraggio e la teleassistenza saranno tendenze future fermo restando il fatto che non si possa assolutamente prescindere dalla presenza fisica per le visite specialistiche.In realtà della possibilità di operare anche in questi settori da remoto se ne parlava già da molto tempo, ma oggi è diventata una attualità a livello globale.
L’
Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del
Politecnico di Milano[1]
attraverso un questionario svolto insieme a Doxapharma su un campione di
italiani rappresentativo della popolazione, costituito non solo da pazienti ma
anche da cittadini sani che durante la pandemia non hanno avuto bisogno di
essere visitati e quindi guardano questo mondo dall’esterno, ha rilevato che
circa 1 cittadino su 3 vorrebbe sperimentare la tele-visita col proprio medico
di famiglia e il 29% dei cittadini vorrebbe farlo con un medico specialista.
La fascia di popolazione degli Over65 non è entusiasta perché preferisce ancora
il contatto personale e teme di non avere le giuste competenze per utilizzare
questi strumenti.
Si tratta, dunque, di attuare anche una rivoluzione culturale prima che tecnologica.
Oggi la robotica è già presente sul mercato e può contribuire a trovare soluzioni sia nel campo della riabilitazione e della chirurgia e che in quello della farmaceutica, in cui la possibilità di simulare molecole prima di sintetizzarle può essere utile ad abbassare costi e tempi di cura non solo per il Covid-19 ma anche per altre malattie.
Il medico del futuro sarà una combinazione tra scienziato ed ingegnere, una nuova figura professionale che combinerà il contenuto della tecnologia messo a disposizione della salute con quello della medicina, conservando comunque una sua competenza specifica e, attraverso una collaborazione allargata con le altre competenze distribuite a livello mondiale sarà possibile portare in campo una competitività mai conosciuta in epoche precedenti.
Pierpaolo Pandolfi, direttore scientifico dell’ Istituto Veneto di Medicina Molecolare, centro di ricerca della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata di Padova, in un suo intervento durante la puntata 3 di “Ripartire con i Megatrend” dedicata proprio alla Digital Health spiega che ci sono almeno 110 gruppi che stanno cercando di sviluppare vaccini e non meno di 10 gruppi concentrati su anticorpi bloccanti per il Covid-19.
Trovare il farmaco non basta perché il problema principale della pandemia è produrlo in milioni di dosi: oggi la capacità globale complessiva ammonta a non più di seicento milioni di dosi per ogni malattia, in questa emergenza alle case farmaceutiche è richiesto un impegno di produzione senza precedenti, sarebbero necessarie sette miliardi e cinquecento milioni di dosi per vaccinare tutta la popolazione mondiale ogni anno. Sarà necessario il lavoro di molte case farmaceutiche e, perciò, ci si dovrà orientare verso una collaborazione virtuosa che coinvolga, chiaramente anche i Governi.
Il trend della salute è di lungo periodo ed è influenzato anche da quello demografico: l’aspettativa di vita media si sta allungando moltissimo (circa 11 anni in più), questo è il primo anno in cui gli ultra 65enni superano il numero di bambini di 5 anni e si stima che nei prossimi 30 anni 1/3 della popolazione sarà rappresentato da over60. Ciò ha ripercussioni importanti sul sistema sanitario perché a questa età l’incidenza delle malattie è rilevante. Un altro trend che influenza quello della salute, ovviamente, è quello tecnologico, infatti l’evoluzione dell’ Intelligenza Artificiale permette di offrire Digital Help, che aiuta anche a contenere i costi: oggi esistono migliaia di dati clinici da analizzare anche nel settore Covid perciò l’idea di utilizzarla anche nel campo della ricerca è più che mai attuale, se pensiamo che solo negli ultimi mesi sono stati pubblicati circa 150.000 lavori sulla pandemia che senza Intelligenza Artificiale e computer nessuno potrebbe mai leggere né studiare.
E’ cambiato anche il modo di fare ricerca e di pubblicare i risultati, prima i dati si sviluppavano in laboratorio e i lavori erano analizzati da esperti, con conseguente allungamento dei tempi, oggi invece con la collaborazione virtuale i laboratori comunicano da un paese all’altro e appena è pronto, il risultato è pubblicato in tempo reale. Questi importanti cambiamenti diventeranno regole per il futuro, la comunicazione interpersonale resta comunque di fondamentale importanza, ma la compresenza fisica molte volte richiede anche dispersione di tempo a causa dei viaggi per spostarsi da una destinazione all’altra.
Questi importanti cambiamenti diventeranno regole per il futuro, la comunicazione interpersonale resta comunque di fondamentale importanza, ma la compresenza fisica molte volte richiede anche dispersione di tempo a causa dei viaggi per spostarsi da una destinazione all’altra.
Questo tempo può essere utilizzato in modo più produttivo, ad esempio per leggere, fare ricerche, organizzare discussioni telematiche inoltre la possibilità di stabilire rapporti velocemente anche con le industrie può concretamente realizzare la possibilità di un procedere parallelo tra ricerca e pratica. Infine, un’ultima considerazione sui mutamenti in atto è che prima si investiva in ricerche, farmaci e cure, oggi invece si investe molto nel cercare di allungare in salute l’aspettativa di vita delle persone, perciò la dimensione della prevenzione diventa cruciale e fondamentale e porta a considerare anche altri ambiti che prima non lo erano, come lo sport, lo stile di vita o l’alimentazione. Come già per altri settori, il digitale porterà vantaggi anche in quello della salute, ad esempio oggi attraverso gli smartphone è possibile sapere se si è suscettibili verso certe patologie ed intercettarle più velocemente. Anche la prevenzione, quindi, è diventata personalizzata, nell’era Ipermoderna si sta concretizzando una prassi in cui non è tanto importante la soluzione, ma la produzione di conoscenze aggregate che permettono la formazione di altre intersettoriali importantissime per la formazione di una cultura nella quale si possa avere sempre accesso alle informazioni e confrontarle progressivamente per un’applicazione ancora più efficace dell’approccio scientifico[2].
dott.ssa Federica Ucci, Sociologa specialista in Organizzazione e Relazioni Sociali
Note:
(1) www.ossrvatori.net
[2]Fonte per approfondimenti: https://www.am.pictet/it/blog/mondo-pictet – Salute: le opportunità della Digital Health | Puntata 3 | Ripartire con i Megatrend