L’Italia in due parole al tempo della pandemia

Com’è strana e cattiva, quest’Italia.

Muore un poliziotto nell’esercizio delle sue funzioni, lascia una famiglia. Al funerale solo i familiari come previsto dalle restrizioni, i colleghi, il presidente della Giunta della Regione Campania ed il Sindaco di Napoli.Nessun corteo. Nessuna folla. Silenzio. Nessun applauso.

Rientra una cooperante per la quale è stato pagato un riscatto, danaro pubblico….ressa all’aeroporto, ministri pavoneggianti, militari, fotografi…e poi sotto casa..applausi, abbracci, folla nel quartiere,fotografi impazziti…

Dove sono le restrizioni?

La CIG è attesa da marzo dall’80% degli aventi diritto al pari dei bonus promessi. Ma Conte nomina altri 11 elementi per le task forces inutili e costose. Altro danaro pubblico distratto e speso.

Tutto tace…anche le dirette alle quali il PdCM ci aveva preso gusto. Ora siamo nella fase 2…rimuovere la memoria, cancellarla e dare nuove immagini, nuovi bisogni, nuovi preoccupazioni.

Calcio, mare, bonus turismo (a spese degli albergatori, ovviamente), via le autocertificazioni e giù l’importo delle sanzioni.

Le persone si riversano indisciplinati per strada? Fa nulla, ora la responsabilità è loro.

Il virus è ancora presente e non c’è vaccino e cura ufficiale? Fa nulla…

Non è polemica, non è politica, non è religione, non è scontro tra chi pro e chi contro. Non mi interessa tutto ciò.

Ma è avvilente, umiliante, mortificante, vile opportunismo elettorale.

Prof. Michele Miccoli


Lascia un commento

Anti - Spam *

Cerca

Archivio