L’INFORMAZIONE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

di Maurizio Bonanno

C’è un effetto collaterale che si sta consumando in questa stagione di “convivenza al tempo del coronavirus”. Che è positivo, utile, in qualche modo vantaggioso.

Ricordate i no- vax?

L’epidemia di Covid-19 li ha relegati in un angolo buio e nascosto, in uno di quegli angoli della stanza cui eravamo relegati noi, quando, bambini cresciuti in un’altra epoca, venivamo redarguiti dai grandi al suono di una parola perentoria ed umiliante: “Vergogna!”.

In Rete, poi, sembrano scomparsi gli esperti di tutto, quegli avventati e improvvisati tuttologi che, nascosti dietro improbabili nickname predicavano su ogni social di medicina, di diritto costituzionale, di filosofia. Non più paghi di essere, come un tempo si accontentavano, i CT di ogni possibile nazionale di calcio. E predicavano pure di giornalismo.

Certo, anche di giornalismo.

Perché questi anni di “disintermediazione social”, come l’ha definita il vicedirettore di Rainews24, Roberto Vicaretti, hanno messo a dura prova anche il lavoro, la professionalità, l’autorevolezza del giornalista.

Anche di questo si parla in “Covid-19 Libertà e Diritti in Quarantena, l’e-book scritto per raccontare in presa diretta queso periodo di isolamento forzato per coronavirus (1).

Certo, se la professione del giornalista ha perso punti nel giudizio di lettori e telespettatori, responsabilità ed errori sono da addebitare innanzitutto all’incapacità che il giornalista ha patito nel non riuscire a stare dentro le novità ed i ritmi della nuova epoca, non riuscendo a capire gli effetti che la nuova realtà social avrebbero avuto sul lavoro giornalistico, mentre ci si attardava ad esaltare le “magnifiche sorti e progressive” offerte da questo effetto di disintermediazione.

In questa dimensione si sono alimentate le fake news, hanno preso progressivamente piede le post-verità e la professione giornalistica ha perso progressivamente autorevolezza, alimentando così un circolo vizioso – e sempre più pericoloso – per la tenuta del sistema democratico, del quale la libertà d’informazione resta – è bene non dimenticarlo – un pilastro fondamentale.

Proprio in questo delicato frangente, l’informazione ha recuperato il suo ruolo fondamentale. Pur tra inevitabili errori, infatti, l’informazione – radio, tv, quotidiani, siti d’informazione – ha riconquistato il posto che improvvisati blogger, siti non giornalistici avevano fino a questo momento usurpato.

I cittadini, in questo delicato momento, scelgono per informarsi le testate giornalistiche che hanno mantenuto credibilità, affidabilità, attendibilità. Perché, nel momento in cui i cittadini cercavano di seguire ogni passaggio, di farsi un’idea della discussione in atto e costruirsi così un’opinione, la stampa, la libera informazione ha fatto la sua parte. Ha assolto al compito che è ritenuto fondamentale per la democrazia e per la vita civile. D’altra parte, cosa si è potuto acquistare tranquillamente anche in questi giorni difficili di limitazione delle uscite, dello slogan #iorestoacasa? I farmaci, il cibo e i quotidiani: appunto, il necessario per vivere… liberamente. Nei giorni più difficili, quando ricevere notizie corrette diventa essenziale, l’articolo 21 della Costituzione, quello relativo alla libertà di stampa, ha rinvigorito nella sua vitalità questa funzione essenziale, quale presidio indispensabile, perché il diritto di informare, che è soprattutto dovere di informare, rientra nei beni indispensabili. Purché sia informazione seria, verificata, professionale.

L’auspicio – e l’invito fatto a lettori e telespettatori – è che questa rinnovata consapevolezza chiuda, una volta per tutte, la lunga stagione di fake news che ha avvelenato la nostra vita di cittadini.

Ritorni il senso della grande responsabilità che si assume chi è chiamato a esercitare questo compito: un impegno a svolgerlo al meglio delle proprie responsabilità, un invito a chi ne usufruisce a comprendere che bisogna finirla con l’ascoltare guru raffazzonati, tuttologi improvvisati, virologi ed epidemiologi fai da te, ma anche politici ed economisti rimediati alla bene e meglio, in un tripudio di ignoranza e mediocrità delle quali si sta finalmente comprendendo quanto sia opportuno fare a meno.

Ciascuno di noi svolga la propria parte, si attenga alle disposizioni impartite, si ascoltino esperti e scienziati accreditati; in una parola, si ritorni a coltivare il senso di responsabilità civile, di rispetto delle competenze. Ai giornalisti, professionisti della comunicazione, il compito di informare raccontando la verità, impedendo il diffondersi di fake news.

Maurizio Bonanno – Sociologo – Giornalista e Scrittore

Note : (https://www.mondadoristore.it/Covid-19-Liberta-Diritti-Maurizio-Bonanno/eai978883166728/?fbclid=IwAR3dpP0tbN4aAfBXCRtEcbnOiGaIhYgVUClpcVBIdCc6XeIuQra5Kh85IDo)


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