BUON APPETITO…AI GABBIANI
L’estate sta per finire e tutti gli amici, parenti e turisti che hanno scelto di venire da noi a Monasterace e che ci hanno fatto compagnia già sono ritornati alla loro routine quotidiana. Ogni volta si vedono sempre le stesse scene: chi piange, chi freme l’ora di ritornare perché già gli manca il mare, chi ha trovato l’amore e vorrebbe rimanere qui per sempre e chi costantemente hagli occhi dell’ottimismo e la speranza che si possa cambiare sempre in meglio. Ed invece no! Tutti se ne vanno ed a rimanere sempre, ormai da un paio di anni a questa parte, è un coinquilino scomodo: la spazzaturainsieme ai ratti, gli insetti ed una spruzzata di ‘acqua di colonia’. Certo il meglio del meglio rimane sempre da noi, come se gli avessimo fatto un garbo, e per riconoscenza ci regala la sua permanenza. Siamo certi di voler ancora convivere con questo problema? Forse i gabbiani direbbero di si visto che con poco sforzo riescono a raccogliere dei succulenti bocconcini di rifiuti di alta qualità. A parte il sarcasmo, la realtà è che i cittadini non vogliono convivere con un inquilino del genere.
Non sanno più cosa devono escogitare per toglierlo e l’unica via d’uscita è quella di bruciarlo. E si, perché in fin dei conti quando subentra la disperazione le uniche soluzioni che si praticano sono quelle di eliminare il problema creandone altri ancora più pericolosi. Infatti bruciare la spazzatura è pericoloso perché al suo interno se vi sono plastiche, vernici, sostanze varie portate in temperatura subiscono trasformazioni chimiche e rilasciano sostanze molto pericolose, oltre a residui incombusti. Ad esempio le diossine, sostanze altamente cancerogene, sono un prodotto tipico della combustione. L’altro problema altamente cancerogeno, poi, diventa la rassegnazione e il senso di normalità. È normale vedere montagne di rifiuti in un paese, è normale vedere i fumi di diossina che salgono nell’aria è normale vedere i topi è normale avere un senso di impotenza. L’impotenza porta alla rassegnazione che poi porta all’anarchia originando i disagi sociali. Questi ultimi si potrebbero manifestare attraverso i problemi di salute, di degrado ambientale e non di meno intaccando l’immagine di una comunità. Vogliamo forse che la culla della Magna Graecia diventi la culla della spazzatura? Credo proprio di no.
Se vogliamo, quindi, evitare tutto questo allora dobbiamo cominciare a trovare delle soluzioni concrete. Bisogna cominciare dalla cultura dei rifiuti ed educare non solo i piccolini alla raccolta differenziata, ma anche gli adulti attraverso opuscoli d’informazione. Inoltre la differenziata è importante per entrare in un’ottica di green economy dove il rifiuto non è più un inquilino scomodo, ma la via verso delle opportunità di crescita e sviluppo sostenibile. Riporto un estratto di una ricerca effettuata dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, le energie e lo sviluppo economico sostenibile) nel quale si scrive: Sebbene possa sembrare una contraddizione, i rifiuti rappresentano attualmente una delle maggiori opportunità di crescita sostenibile per il sistema Europa e per il nostro Paese, carente di risorse primarie, in particolare. I rifiuti costituiscono infatti una enorme riserva di risorse che, se opportunamente gestita e valorizzata, può garantire un approvvigionamento sostenibile e continuo negli anni di materiali ed energia. Secondo un recente rapporto UNEP, gli obiettivi di riciclo per il 2050 nell’ottica di una economia verde prevedono percentuali di riciclo del 15[[][%]] per rifiuti industriale, 34[[][%]] per rifiuti urbani e addirittura 100[[][%]] per rifiuti elettronici. Inoltre, è previsto che la frazione organica sia interamente recuperata per la produzione di compost o per il recupero di energia. Inoltre, sempre secondo stime dell’UNEP, il riciclaggio dei rifiuti è uno dei settori più importanti in termini di potenzialità di sviluppo di occupazione; è stato stimato infatti che il settore del riciclo crea un numero 10 volte maggiore di posti di lavoro rispetto ai settori dello smaltimento e dell’incenerimento. Noi siamo cittadini nel momento in cui ci attiviamo per migliorare le nostre condizioni di vita economiche, politiche e sociali. Se non capiamo questo non posso far altro che indignarmi e augurare di fare un buon pranzo ai gabbiani che volano sopra la spazzatura. Buon appetito!