Amore malato, quando la gelosia diventa un vero e proprio incubo
Appare, profondamente discrasico parlare di amore malato ma, purtroppo è un problema di coppia molto frequente, molto più di quanto si possa pensare. Da un punto di vista scientifico, quando si può definire la gelosia patologica?Bene, la gelosia malata può essere incardinata in 3 grandi categorie, in relazione a caratteristiche precise, formali e soprattutto alla gravità della stessa, che, talvolta, porta al completo disfacimento della coppia poiché viene recepito dal partner quale assoluta mancanza di fiducia.
. Nella prima categoria va inserita la c.d. Gelosia Ossessiva, in cui le manifestazioni comportamentali possono tranquillamente essere ricomprese ed inquadrate in quelle che il DSM IV definisce come disturbo ossessivo compulsivo;
- Nella seconda categoria troviamo la Sindrome di Mairet, in cui i pensieri riguardanti la gelosia diventano assolutamente primari;
- In ultimo si colloca la Gelosia Delirante, anch’essa inquadrata nei disturbi deliranti ascrivibili al DSM IV, nota comunemente come “Sindrome di Otello”;
Entriamo ora, nell’esame capillare delle patologie “ut supra” catalogate.
Nella gelosia ossessiva, il dubbio di infedeltà è assolutamente assillante e non contenibile, pertanto, chi ne soffre vive tale patologia con un’intensa carica ansiogena ed alla continua ricerca di prove o presunte tali che, possano confermarlo o lenirlo, per poi proclamare che si aveva ragione.
I gelosi ossessivi, si trasformano letteralmente in detective, pensando per tutto il loro tempo a disposizione, come trovare un qualcosa che possa avvalorare la propria tesi. Iniziano così a sottoporre il proprio partner ad estenuanti e ripetitive domande al fine di verificare la più piccola incongruità comunicativa, per poi far esplodere il caso.
Nei momenti (rari) di lucidità, essi stessi sono i primi ad accorgersi che tale comportamento è patologico e fuorviante e spesso provoca in loro anche un senso di vergogna ma, poi, non resistono, i loro pensieri li pervadono e quindi ritornano immediatamente alla disperata ricerca di ciò che realmente non esiste.
Alla luce di quanto sopra esposto, si può assolutamente affermare che sono afflitti da disturbi di egodistonia.
Quello che talvolta può risultare del tutto incredibile è, come il partner riesca ad accettare tutto questo, e, si sottoponga sempre a rispondere alle medesime domande e a volte per compiacere la patologia assillante, si renda persino disponibile a chiedere “scusa”.
Non vi è alcun dubbio sul definire l’insieme come “coppia patologica”.
Nella Sindrome di Mairet, il paziente vive in un clima assolutamente pervaso da un passato vissuto nella gelosia non solo esclusivamente di tipo amoroso ma, tutte le idee di gelosia costituiscano e contraddistinguano in modo permanente lo stile di vita ed il pensiero costante.
Si presentano, in tutti i circuiti relazionali ma, ovviamente toccano il vertice apicale nei rapporti amorosi. Vivono assolutamente nella perenne angoscia ed ansia di poter essere traditi da tutto il contesto in cui vivono. Spesso, ricorrono alle benzodiazepine per poter avere un momento di alienazione dalla realtà, placando lo stato ansiogeno che, rende la loro vita un vero inferno interiore.
In ultima analisi, anche per la gravità superiore della patologia, analizzeremo il disturbo di Gelosia Delirante nota come Sindrome di Otello, in questo caso, il paziente vive nella piena convinzione della assoluta infedeltà del partner, e passa la vita a ricercare qualsiasi traccia che possa ricondurlo alla conferma della sua convinzione, ovvero aver finalmente smascherato il traditore.
In ogni modo e con ogni tecnica, anche la più subdola, cercherà di strappare a tutti i costi una confessione di tradimento al proprio compagno/a, inoltre porrà in essere un tale comportamento, al fine di restringere l’autonomia del partner cercando di averlo sempre sotto il proprio controllo, farà in modo che nessuno possa più avvicinarlo, ciò che volgarmente viene definito con il termine “terra bruciata intorno”.
La fondamentale differenza in questa patologia è la scomparsa del dubbio ma, la assoluta certezza del tradimento, basato solamente sulla sindrome della quale soffre. Ma vi è di più, cercherà in modo costante di crearsi crediti morali basati su presunti sensi di colpa che, la stessa crederà, patologicamente, di aver creato sul convivente.
Il risultato che porta tale delirio è la rottura del rapporto. Qui ci troviamo nel campo delle vere e proprie psicosi, pertanto la figura del medico psichiatra assume una valenza assoluta. Infatti, tale patologia può sconfinare in veri e propri atti di violenza e può portare all’utilizzo di sostanze psicotrope, all’abuso di psicofarmaci o ancor peggio all’alcoolismo.
Solo grazie all’aiuto di uno psichiatra e una adeguata terapia, si potranno alleviare i sintomi ma, in questi casi è veramente difficile poter parlare di completa guarigione.
A questo punto, dopo aver letto le devianze più comuni sulla gelosia, il lettore potrebbe chiedersi se la gelosia sia sempre “un male”.
Beh, direi che la gelosia sana è sinonimo di autenticità del vincolo amoroso, non può esserci amore senza un pizzico di gelosia, il collega Alberoni sostiene inoltre, parere da me condiviso, che, chi ama veramente una persona è sicuramente più gelosa del passato di quest’ultima.
Ratio di tale teoria, è proprio quella basato sul solo pensiero che l’oggetto del nostro amore è appartenuto a qualcuno diverso da Noi. Ovviamente si tratta solo di un pensiero “transeunte” che non attua di per sé alcun comportamento preoccupante.
Concludo dicendo che, se l’amore è sano anche la gelosia sarà sana.
Prof. Avv. Michele Miccoli
Preside della facoltà di Sociologia e Scienze Criminali
Avvocato penalista
Sociologo Criminologo