Caratteristiche ed elementi essenziali del matrimonio Musulmano

     Alessandro Savy     Il matrimonio ed i vari metodi di scioglimento tipici del diritto musulmano sono il frutto di cambiamenti e modifiche apportate dal Libro sacro che, grazie all’attività profetica di Muhammad, rivoluzionò tali istituti abbandonando, o semplicemente, mutando pratiche ed usi tipici della società preislamica. A differenza di quanto si statuì poi con l’avvento dell’Islam, che riconobbe il matrimonio come unico legame possibile tra uomo e donna oltre al concubinato, tanto da rappresentare l’unica forma d’unione presente in Paradiso. Le famiglie poi, furono indubbiamente contraddistinte dal patriarcato e la parentela trasmessa in linea maschile.Prima dell’avvento dell’Islam infatti, il matrimonio si stipulava in seguito ad un accordo tra il padre della sposa e lo sposo il quale, in cambio del godimento fisico della donna, versava la dote alla famiglia di lei come compenso per la perdita della figlia, contrariamente a quanto venne poi stabilito dal Libro sacro che fece della dote un dono nuziale esclusivamente di proprietà della sposa per permetterle di sostenersi in caso di ripudio o morte del marito. Il musulmano inoltre godeva di maggiori libertà.

Il matrimonio e più in generale, il cosidetto “diritto di famiglia” nei paesi islamici è regolamentato da un codice di leggi (qânûn) che si rifà anche e non solo alla Sharî’a.

In quest’ultima o meglio nella sua applicazione giuridica del fiqh, (il diritto musulmano), il matrimonio (an-nikâh) rientra all’interno delle mu’amalat (pratiche e regole sociali) contenut all’interno del Ilm al-Furu al-Fiqĥ (la scienza dei rami del diritto musulmano), ove si vede che il nikâh è regolamentato al pari di un contratto civile di scambio, di compravendita privata fra le parti. Non esiste nessuna forma di regime matrimoniale legale in Libano. Pertanto, se si desidera ritrovare una classificazione confortevole, si potrebbe dire che il regime applicato sia per le comunità musulmane, sia per quelle non musulmane, è un regime di divisione totale dei beni, senza regime legale[1].Nelle relazioni patrimoniali, gli sposi sono uguali, ciò che non si verifica sempre nelle relazioni familiari. E la moglie, così come il marito, sono liberi di gestire i propri beni e di utilizzarli come vogliono[2].Sotto certi aspetti, nelle comunità musulmane, il matrimonio è preceduto da un contratto portato a termine dagli sposi e in cui può essere previsto il versamento di una somma a vantaggio della sposa superstite.[3]

Questa somma costituisce una fiducia privilegiata della sposa sulla successione che non va ad addebitarsi sulla sua parte relativa alle successioni e non è considerata un lascito[4]. Questo contratto non ha come fine quello di predisporre un regime matrimoniale. Nella maggioranza dei casi, queste stipulazioni non vengono revisionate e le somme diventano insignificanti. Diversi sposi di religione sunnita, recentemente, hanno domandato al tribunale charhi hanafite de Beyrouth, di rivalutare le somme stipulate in questi contratti a vantaggio della sposa, con lo scopo di tener conto della situazione patrimoniale dello sposo, della svalutazione monetaria e dei contributi a carico della sposa.Per quanto concerne, la celebrazione del matrimonio, questi, è concluso alla presenza di sue testimoni, secondo il hadìt, :“ non c’è matrimonio senza walì”

Più precisamente:“ Il matrimonio dei musulmani non è concluso che in presenza di due testimoni liberi, puberi, sani di spirito e musulmani, o di un uomo e di due donne. (…) se un musulmano sposa un non musulmana protetta con la testimonianza di due non musulmani protetti, ciò non è consentito, secondo Muhammad”. La testimonianza serve a pubblicizzare l’unione, in modo che non possono essere insinuati dubbi sul carattere lecito del rapporto tra gli sposi. La pubblicità è affidata, oltre che alla testimonianza, alle cerimonie che accompagnano il contratto o le nozze, come musica, cortei nunziali e banchetti. Ma i testimoni possono anche costituire la prova legale del contratto. A questo preciso fine, alcuni richiedono che i testimoni abbiano quella rettitudine che rende ammissibile la loro testimonianza.

                                                                                                                                       Alessandro Savy

[1] Le comunità cristiane riconoscono l’esistenza di un ruolo di assistenza ed obbligo per lo sposo, il quale deve assicurare un alloggio decente, così come le comunità musulmane devono riconoscere in caso di separazione o di divorzio, il diritto da parte dello sposo di ottenere il rimborso delle somme che la moglie ha versato per provvedere ai propri bisogni e a quelli dei figli che essa ha in affidamento.

[2]  GANNAGÉ Pierre, La famille, in “Le droit libanais”, éditions L.G.D.J. 1963, tomo 1, p. 84.

[3] Alexa Moukarzel-Héchaime, successioni e famiglia. Rapporto libanese.

[4] La somma versata in occasione del matrimonio est denominata mahr. La somma prevista dal contratto di matrimonio e versata al decesso dello sposo è chiamata mahr mouakhar.


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