IL SUCCESSO DI UN FILM, OCCASIONE PERSA PER SPERIMENTARE
Il successo del film di “Zalone” ha riempito i nostri cinema e suscita interesse per diversi aspetti ma sono proprio i numeri da record che meritano, anzi meriterebbero un approfondimento maggiore perché il campione d’indagine a disposizione costituirebbe una ghiotta occasione su cui investire, ma questo è un altro paese. L’anomalia Italia che in diversi campi ci rende difficilmente comparabili agli altri paesi si è forse mostrata anche in questa occasione?In sociologia i disegni di ricerca si suddividono in sperimentali e quasi sperimentali, per i secondi (più praticati per la difficoltà di isolare le variabili) rilevante è la possibilità di intervenire in momenti diversi del processo ed effettuare analisi durante, prima o dopo la somministrazione dell’intervento X. Per soddisfare la validità di un esperimento occorre controllare una serie di fattori (in figura) e rispettare dei criteri nella fase di campionamento quindi nella fase di selezione dei gruppi e delle loro caratteristiche. Qui faremo cenno solo al fattore storia che, per essere controllato, richiede di costituire un gruppo detto “di controllo” cui non somministrare l’intervento ma sopratutto è importante registrare specifici eventi intervenuti nel corso di una sessione.
La considerazione principale che spinge a parlare della partecipazione degli italiani al film di Zalone è nata, per quanto riguarda questo breve articolo, dalla considerazione di aver assistito a un capodanno blindato, ad un clima decisamente teso dopo la tragedia di Parigi, un clima in cui i media e i governi hanno profuso appelli al mantenimento delle proprie abitudini, a non rinunciare ai concerti, a non temere di esprimere la propria cultura. Per una volta, allora, gli italiani sono stati esemplari? Dobbiamo pensare che il “fatto storico” può essere escluso come fattore che influenza il risultato di un esperimento, in questo caso la partecipazione così elevata nei cinema italiani? Cosa rappresenta dunque questa partecipazione, non rinunciare alle proprie abitudini, o forse come lettura narcisistica e nazionale, il film è stato uno specchio e a noi piace semplicemente guardarci? In un contesto sociologico il fattore storico può agire come variabile al posto dell’intervento X che si intendeva somministrare e sottoporre a verifica. Così, ad esempio, se il governo avesse voluto sperimentare una determinata politica volta a incrementare il senso di appartenenza all’Europa avrebbe visto confondere il risultato del suo intervento perché, sugli atteggiamenti dei cittadini, avrebbero influito lo spavento, la commozione e la rabbia dovuta agli accadimenti di Parigi che hanno avuto come effetto quello di stringere il mondo intero.
Un altro esempio potrebbe essere costituto dall’intento delle politiche di suscitare una maggiore partecipazione alla vita culturale del paese in contrasto alla politica del terrore, come gli annunciati 500€ di Renzi destinati ai giovani, in questo caso gli eventi di Parigi avrebbero normalmente dovuto costringere a casa gli italiani e gli incentivi, invece, portarli fuori, ma l’evento “Zalone” è intervenuto rendendo impossibile affermare che la maggiore partecipazione nei cinema sia dovuta all’intervento X (500€ incentivo alla cultura).I requisiti per il controllo del fattore storia ci permettono di intervenire e soddisfare 1 degli 8 fattori di validità interna di un esperimento, criteri di conferma in sociologia. Sono molte altre le sperimentazioni che sarebbe possibile avanzare, uno studio sul cambiamento negli atteggiamenti, ad esempio, costituendo il gruppo “di controllo” che non è stato sottoposto all’intervento “film Quo vado?”, potrebbe fornirci, se non lo ha già fatto Zalone, importanti risposte per migliorare l’integrazione o le politiche di mobilità della nostra pubblica amministrazione.
E ancora, è stato gradevole pensare che finalmente sia stato mostrato il punto di vista della compagna “straniera” di un italiano, la critica ai comportamenti italiani che difficilmente si ha occasione di mostrare, vede come controparte, forse, una più efficace interazione che tiene conto anche delle esigenze dell’altro. Noi italiani mostriamo un tipo ideale, un modello, che gli altri paesi guardano perché ha un senso compiuto, perché come Zalone, riesce a passare da un contesto ad un altro integrandosi perfettamente, esportando quel suo modo di rapportarsi, o ancora più specificatamente a esporre il carattere tipico di quel suo personaggio che ha una propria originalità come ciascuno di noi, insomma, gli italiani sono in grado di presentare una struttura capace di far sviluppare la propria personalità.
Zalone e il regista del film mostrano un esempio di atteggiamento diffuso capillarmente nel nostro paese. Le certezze che gli italiani hanno maturato, soprattutto facendo riferimento al film, nel pubblico impiego, lasciano interdetti e superano quella fragilità che caratterizza le altre popolazioni di fronte agli ostacoli che la vita spesso ci pone. La scena della valigia già pronta e nascosta, quando Checco lamenta di restare solo in ufficio ma in realtà si aspetta un invito ed è già pronto a trasferirsi per il weekend, fa emergere la sicurezza data dalle certezze e dalle convinzioni personali, un elemento che supera la prevedibilità richiesta alla sociologia. Quindi ai modelli di società presenti oggi noi prospettiamo degli atteggiamenti diversi dal resto del mondo, ma questo deriva dallo sviluppo della burocrazia in seno a questo paese o da come questa si è sviluppata attraverso gli italiani?
La scena a tavola con tutti i bambini rappresenta un paradigma che può mostrarsi solo attraverso la semplicità caratteristica dell’attore, ma mostra anche una esempio che frutto della cultura italiana. Per concludere con gli elogi, se pur oggettivi, Zalone farebbe ridere anche in inglese, lo dimostra la canzoncina all’inizio.
L’Italia ha mostrato la sua posizione nel contesto europeo post Parigi, per ora non possiamo affermare che la funzione sia stata di aver agevolato l’intento di chi richiedeva di non arrendersi al terrorismo, perché non possiamo studiarlo! Ogni contesto ha determinate difficoltà da vivere, infatti, nel film il tentativo di adeguamento finisce col fallire, allora non resta che riconoscere a Zalone di aver realizzato un personaggio che ben si può muovere in tutti gli ambienti creati dalla cultura italiana… dalla prima repubblica ad oggi.
Marco Pavone – sociologo ( Dirigente Dipartimento Calabria ANS)