LA DANZA DEL MISTERO E LA MAGIA DEL SIMBOLISMO IN MOSTRA A PALAZZO REALE DI MILANO

httpwww.artsblog.itpost132496mostre-milano-2016-simbolismo-palazzo-reale (1)La danza del mistero, la voce del sogno, un incantesimo arcano, nei volti, migliaia, come nelle emozioni, che l’anima sono del Simbolismo. Corrente che spazia attraverso le arti, nella musica, nella poesia, nella pittura con il suo messaggio forte ed intenso. Nella Francia del XIX secolo che vede i suoi natali, dapprima nella letteratura, poi nelle arti figurative e come ultimo riflesso nella leggiadria della musica. Una data, anche se manifestazioni ve ne erano state già in precedenza, si sceglie per convenzione, per darne un’origine precisa: 18 settembre 1886 data della pubblicazione su Le Figaro, da parte del poeta Jean Moréas, del Manifesto del Simbolismo. ‘’La Nature est un temple où de vivants piliers’’ Laissent parfois sortir de confuses paroles; L’homme y passe à travers des forêts de symboles Qui l’observent avec des regards familiars. ‘’La Natura è un tempio dove pilastri viventi Lasciano, alle volte uscire delle parole confuse. L’uomo passa attraverso delle foreste di simboli Che lo osservano con sguardi familiari.’’ (Charles Baudelaire, da «Corrispondenze», Les Fleurs du Mal) Il movimento poetico simbolista trova la sua affermazione in Francia tra il 1866-1876. L’imitazione degli antichi modelli, e un astratto modello di compostezza che si riallaccia ai classici, sono il cuore dell’antirealistica poesia simbolista. Nessuna problematica sociale deve dipingere, per questi poeti, il volto della loro arte. Figura importante, Charles Baudelaire, di questa scuola, anche se in una posizione piuttosto autonoma. ‘’Genio e sregolatezza’’, ma anche colui che ha contribuito alla creazione del concetto di ‘’poesia pura’’, senza alcuna preoccupazione circa il contenuto e priva di qualsiasi intento morale o civile, parole e simboli quali fonti d’ispirazione, quali essenza stessa della poesia. L’iniziatore della poesia moderna, così venne considerato, ma certamente l’ispiratore, attraverso la sua poetica dell’opera Stéphane Mallarmé, Arthur Rimbaud e Paul Verlaine, i quali, si ricollegano, per alcune tematiche proprio alla corrente simbolista.

L’intima essenza delle cose, attraversarla, saper instillare stati d’animo, emozioni, non descrivendo il reale ma raccogliere le impressioni, i sentimenti più lievi, indefiniti e di trasmetterli .Un parola che non è descrizione ,ma fonte di evocazione, immagini soffuse, accordi musicali delicati, leggeri. La poesia vista come musica. Arthur Rimbaud, altra icona, incarnazione perfetta dell’ideale del ‘’poeta maledetto’’, con la sua teorizzazione del linguaggio del poeta veggente. Per l’artista , questa è ciò che il poeta deve divenire, un veggente per l’appunto, una creatura che deve viaggiare attraverso l’ignoto, raggiungendo questo stato attraverso il totale disordine dei sensi, nuove forme è ciò che il ritrovamento di cose ignote richiede e così pure una lingua, che il poeta veggente, secondo Rimbaud, deve trovare. Una realtà arcana, misteriosa, dipinta d’incanto e dalla profondità infinita, percepibile attraverso i sensi, cui solo attraverso l’intuizione poetica si può giungere, sono la chiave del Simbolismo. La scienza non dona fiducia a questi poeti poiché non riesce a donare spiegazione alla profondità dell’animo umano, cosa che invece al poeta non risulta preclusa. Un linguaggio alogico, del tutto nuovo elaborato dai simbolisti proprio per poter esprimere questi nuovi contenuti, per poter esprimere e descrivere le segrete corrispondenze che tra loro, segretamente, legano le cose, mille emozioni, che la parola deve riuscire a comunicare contemporaneamente, proprio con la stessa intensità con cui il poeta stesso le prova. Il Simbolismo anche nella musica lascia un segno importante, creando un arte sempre più lontana dalla realtà.

Un esempio ne sono le composizioni di Richard Wagner, una musica nuova che sembra aver il dono di giungere direttamente nelle profondità più recondite dell’anima. ‘’Il canto declamato’’, sostituisce gli elementi del melodramma classico, la tradizione innovata e l’orchestra non più solo un accompagnamento ma parte attiva, come si può notare nel Parsifal, sua ultima opera e particolarmente legata al Simbolismo. Le arti figurative vedono la nascita della corrente in accordo con i lavori dei neo-impressionisti e le loro teorie, soprattutto per ciò che concerne la scelta dei soggetti da rappresentare, ispirati dalla natura, fonte cui i simbolisti attingono copiosamente. I simbolisti si prefiggono di superare, attraverso la loro arte, la visività pura dell’impressionismo, ed a differenza dei neo-impressionisti, di farlo, in senso spirituale e non scientifico, in una ricerca continua di corrispondenze tra l’oggettività del reale e la soggettività delle sensazioni, nel tentativo di rappresentare nelle loro opere ogni più piccolo e segreto bagliore di spiritualità si nasconda nel reale, ma che non sia direttamente percepibile dallo sguardo umano. Mallarmé e Baudelaire, sono gli autori della letteratura simbolista francese che maggiormente hanno influenzato la pittura simbolista, alla quale, i neo-impressionisti si avvicinano, con il desiderio di poter superare la semplice rappresentazione dell’oggetto reale e per poterla sostituire con l’essenza stessa della loro anima, con la rappresentazione sul candore di una tela del loro ‘’io’’. Ideismo, soggettivismo, emotività ,sintesi, i fondamenti del Simbolismo. Non più quindi la descrizione, la rappresentazione del mondo reale, ma la sua trasfigurazione , attraverso i sensi, con la leggerezza o la forza dei colori, l’intensità o la delicatezza delle forme o dei tratti, che maggiormente avevano colpito il loro cuore, o istillato nella loro anima un particolare sentimento, una speciale sensazione. Forza, leggiadria e sentimento nella danza del mistero che il Simbolismo in sé custodisce e che, dal 3 febbraio al 5 giugno, sarà possibile, ammirare, in tutto il suo splendore, in una splendida mostra a Palazzo Reale a Milano.

“Il Simbolismo. Dalla Belle Epoque alla Grande Guerra’’. 150 opere, 150 capolavori di valore inestimabile, dai quali sarà possibile vedere e percepire, ‘’respirare’’ l’incanto , il mito e l’onirica atmosfera che ognuno di questi ‘’gioielli’’ sprigiona. Un’esposizione , che raccoglie, come in un compendio, questo movimento pittorico, che si è sviluppato in Europa tra il XIX e il XX secolo. 18 saranno le sezioni tematiche,in cui si articolerà l’esposizione, oltre la realtà con le sue apparenze in un viaggio verso l’arcano incantesimo del sogno. Alfred Kubin, Gustave Moreau, Hodler, Musil ,Odillon Redon, Fernand Khnopff ,Klinger, Giovanni Segantini e Galileo Chini , alcuni tra i maestri le cui opere saranno esposte, accanto ad altre presentate in varie edizioni alla Biennale di Venezia, una vetrina importantissima, all’epoca di confronto tra artisti di varie nazioni, in un ‘incontro oltre il tempo e lo spazio tra i maestri del simbolismo italiani ed europei. Il ciclo pittorico ‘’Il poema della vita umana’’ di Giulio Aristide Sartorio , è da segnalare, tra le opere di maggior impatto emotivo, realizzata infatti per la Biennale nel 1907, dove fu allestita la ‘’Sala dell’Arte del Sogno’’, e che rappresentò,per il movimento, la vera e propria consacrazione ufficiale. Un passo verso la modernità questo è il simbolismo e lo scopo di questa importante iniziativa è quello di mostrare in quale modo il Simbolismo, ha contribuito, attraverso il coinvolgimento, non solo delle arti figurative, ma anche della musica , della letteratura e dell’architettura, al cambiamento, al rinnovamento della nostra cultura, anticipando il futurismo, andando incontro al futuro.

Sabrina Gatti – sociologa ANS Lombardia

foto tratta da:httpwww.artsblog.itpost132496mostre-milano-2016-simbolismo-palazzo-reale (1)


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