ATTENTATO A PARIGI, NON FACCIAMOCI SOPRAFFARE DALL’ODIO PER L’ISLAM
Ieri seri me ne stavo seduto tranquillo sul mio divano e mentre stavo guardando il solito film visto e rivisto in tv ecco che arriva la notizia che non ti aspetti. Un attentato a Parigi! Di nuovo? Non è possibile… non ci credo. Eppure è tutto vero. Sto li incollato al televisore fino alle due di notte per seguire fino all’ultimo il blitz della gendarmerie francese che cerca di salvare gli ultimi sopravvissuti di una strage che sembrava il set di un film americano. Ovviamente in quei momenti oltre al coinvolgimento emotivo che sentivo nei confronti di quelle persone spaventate, disorientate, e inermi riflettevo anche sul perché negli ultimi trent’anni ed in particolare negli ultimi quindici anni dopo l’11 settembre una parte del mondo islamico sia diventata così ostile nei confronti di alcuni stati europei.
Sarebbe troppo facile, infatti, dire come già fanno su molti social o blog pseudorazzisti che il problema è dei musulmani che sono poco integrati in Europa. Che per risolvere il problema basterebbe toglierli fuori dai nostri confini. Sarebbe troppo comodo credere a slogan politici o islamofobici i quali affermano che i musulmani non sono un popolo progredito. Si creerebbero solo confusioni oltre che erigere muri sociali e civili nei confronti di quei musulmani che con i terroristi non c’entrano e non vogliono c’entrare nulla. Non sono sempre d’accordo su molte cose scritte su questo argomento. Anche perché è difficile avere una visione univoca sulle conseguenze delle scelte di questo fenomeno. Oriana Fallaci scriveva ad esempio che un problema, tra i tanti, legato al terrorismo era la conseguenza della cattiva gestione delle politiche UE: [ Che cosa intende per Europa? Una cosiddetta Unione Europea che nella sua ridicola e truffaldina Costituzione accantona quindi nega le nostre radici cristiane, la nostra essenza? L’Unione Europea è solo il club finanziario che dico io. Un club voluto dagli eterni padroni di questo continente cioè dalla Francia e dalla Germania. È una bugia per tenere in piedi il fottutissimo euro e sostenere l’antiamericanismo, l’odio per l’Occidente. È una scusa per pagare stipendi sfacciati ed esenti da tasse agli europarlamentari che come i funzionari della Commissione Europea se la spassano a Bruxelles. È un trucco per ficcare il naso nelle nostre tasche e introdurre cibi geneticamente modificati nel nostro organismo. Sicché oltre a crescere ignorando il sapore della Verità le nuove generazioni crescono senza conoscere il sapore del buon nutrimento.]
Le scelte sbagliate vengono fatte molto spesso perché l’Europa è spinta da politiche ed economie globali pericolose per le stabilità geopolitica globale. E per fare gli interessi di pochi potenti facciamo le spese noi cittadini per l’odio che abbiamo creato a chi è più povero di noi come gli arabi della Siria, dell’Iran, Libano, Palestina ecc..In ogni caso farsi trascinare dall’ odio è la scelta più sbagliata per noi. Sicuramente, invece, è l’obiettivo principale del sedicente stato islamico. È vero che hanno saputo trascinarci nel vortice della paura e forse, nei prossimi anni alcune abitudini scontate cambieranno per sempre. Ma non possiamo permettere che anche questo sentimento prenda il sopravvento. Si perché odiare significherebbe distruggere il processo di integrazione su cui l’Europa ha costruito le basi per una società multiculturale e garantista dei diritti di tutti i popoli che vivono nei suoi confini.Fomentare odio significa creare barriere culturali, religiose e civili che rimarranno in piedi per decenni. Noi non dobbiamo permettere che questo succeda perché altrimenti avranno vinto loro, avremo già perso le nostre battaglie e i nostri sforzi per una società che ripudia la guerra saranno stati vani.
Oltre a lottare per i principi di solidarietà, di multiculturalità e di pace l’Europa e il mondo occidentale devono fare anche un esame di coscienza su come è stata gestita tutta la questione sul Medioriente. Infatti se i terroristi si sono moltiplicati in parte è anche colpa nostra e delle scelte sbagliate che sono state fatte dopo le rivoluzioni della primavera araba.Io credo nella solidarietà e nell’accoglienza dei popoli in Europa. Credo ancora nel modello di Riace, paesino calabrese che ha saputo dare una visione reale e funzionale dell’ospitalità. Credo nella pace e nella diversità culturale. Non credo all’odio, al terrore e alle guerre per interessi che siano occidentali, orientali, religiosi di razza o di genere. Credo, infine, che la pace si debba costruire tutti insieme e senza esclusioni. Manifesto la mia solidarietà ai francesi con la speranza che l’odio non si propagherà come un’onda anomala ma rimarrà circoscritto nel pregiudizio di pochi e inutili uomini del terrorismo.
Je suis Paris.
Nicodemo Bumbaca – Sociologo ANS Calabria.