MANCANZA DI RICETTARI DEL SSN: L’AMMALATO NON HA VOCE E… SOFFRE IN SILENZIO

ZimbaNiente ricettario per i medici del Servizio Sanitario Nazionale che operano in Calabria. Siamo di fronte ad una strategia per risparmiare sulla spesa farmaceutica, oppure si tratta di un impedimento riconducibile all’inefficienza burocratica?

Domande che i cittadini formulano in modo legittimo, ma fino ad oggi nessuna risposta concreta.

Solo timide promesse che nello spazio di ventiquattr’ore vengono smentite dai fatti. E in una Calabria dove al primo bagliore all’orizzonte si grida al diluvio universale, le sole voci che fino ad oggi si sono levate per denunciare questo grande disagio socio-sanitario sono state proprio i medici e quanti sono privi di risorse economiche da utilizzare per acquistare un qualsiasi medicinale salvavita che fino a qualche settimana fa era garantito dal SSN. I calabresi meno abbienti però non hanno voce e non riescono ad ottenere cittadinanza sui giornali e nei telegiornali, della rete pubblica e delle emittenti private.  A chi volete che importi se la casalinga di Pellaro, affetta da gravi patologie, deve prestarsi trenta euro dalla vicina per far fronte all’acquisto della dose quotidiana di insulina o di una specialità che non può smettere di prendere neanche per un giorno?  A nessuno, ovviamente.   Nessun dibattito, nessuna indignazione: come se si trattasse di un fatto normale.  Eppure, stanno succedendo episodi di grande nervosismo fuori e dentro gli ambulatori dei medici di base. In qualche struttura sanitaria si è venuti finanche alle mani pur di ottenere dal medico la prescrizione sull’unico foglio di ricettario ancora disponibile. Protagonista la disperazione tra chi   considerava prioritario   l’esame della   Tac e chi invece aveva necessità di ricovero.

Una situazione grave che non solo nega un diritto costituzionalmente garantito, quello alla salute, ma allontana ancora di più il cittadino dalle istituzioni, fa aumentare la sua diffidenza nei confronti dei leader che parlano di diritti solo in prossimità di tornate elettorali.  La Calabria è ridotta in braghe di tela e alla gente poco importa di questo o quel politico disperata com’è per l’atavica arretratezza, per la povertà infrastrutturale del territorio, per il gran numero di disoccupati e per la pervasività del fenomeno mafioso che lo Stato non è ancora riuscito a sradicare.

Antonio Latella – giornalista e sociologo (Presidente del Dipartimento Calabria dell’Associazione Nazionale Sociologi).

  • Nella foto: la protesta  un gruppo di medici di base in  una delle strutture dell’Asp di Reggio Calabria

 


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