“Diversi tra Uguali”

CITTANOVAFino ad oggi, proprio qui, nella mia Cittanova, ho visto troppi adolescenti non abituati alla “diversità”. Adolescenti allenati all’idea di separare, catalogare, settorializzare, escludere altri coetanei. Adolescenti consapevoli del proprio “valore” escludente il valore di altri, loro pari.
I ragazzi crescono. Crescono e cambiano; è normale.
Non è normale, né ammissibile, che crescano con l’idea tanto perversa quanto malcelata, di sentirsi così perfetti e pertanto, poter vivere tranquilli e incoscienti creando barriere, mentali e fisiche, rispetto a chi è più debole. Loro, perfetti, al centro; gli altri, meno perfetti, nel silenzio e nell’isolamento, fisico e affettivo.
Ma sono tutti figli nostri. Sono figli di quest’epoca che tanto blatera sulle parità e poco fa.
Sono figli di quei genitori che sbattono nelle loro bacheche “feisbucchiane” foto di ragazzi Down abbinate a frasi insulse del tipo “tu non sei diverso”, ma senza crederci veramente (anche perché li avrebbero abortiti in tempo); sono figli di quei genitori che twittano aforismi e citazioni sulla parità e sulla giustizia sociale, twittano slogan antirazzisti, antibullisti, antiseparatisti, antitutto pur di esserci e, purtroppo, senza crederci davvero.
Genitori così pedissequamente legati a eterni motti religiosi e consunte pratiche cristiane, ma che non riescono a tener conto della corrispondenza tra queste scimmiottate pratiche e la realtà. Professano, ma non agiscono; dicono ma non costruiscono; si imbellettano la mente con frasi prefabbricate quanto i loro atteggiamenti, tanto poi, l’azione quotidiana è tutt’altra cosa.
E io lo dico, pronta a rispondere a qualsiasi attacco con prove di fatto: genitori incoerenti.
Genitori che forse curano i propri figli nel rendimento scolastico, ma non in quello sociale.
Ma la coerenza, non si racconta. Si fa.
E’ un fallimento generazionale e fa male vederlo crescere ogni giorno.
Sono consapevole di quanto sia difficile essere genitori, ma è più difficile accettare il dato di fatto che emerge da una mia silenziosa ed attenta analisi: la strafottenza, l’arroganza e la mancanza di cuore nelle azioni dei genitori, si traduce negli stessi atteggiamenti da parte dei figli.
Esistono, in molti ragazzi, forme di bullismo psicologico non dimostrabile, forme di inaffettività ereditata, mancanza di rispetto per le “diversità” altrui, assenza di empatie vitali.
Però, che bravi ragazzi! E l’indifferenza che nasce, cresce e pasce indisturbata in molte case, in molti animi, ne è la prova.
Così, ti sfido, caro genitore di figlio o figlia adolescente, a dimostrarmi nei fatti quanto sei perfetto e quanto e come hai abituato tuo figlio ad accettare tutti e a convivere con tutti.
Accettare è agire. Agire! senza chiacchiere e giri di parole inconcludenti!
Ho sempre sbandierato e ammesso i miei difetti. Ma tra questi, non posso annoverare alcuna tendenza macabra per la “perfezione genetica” o la raccapricciante consapevolezza di un’evoluzione mentale che pone e presuppone questioni di superiorità (con annesso intimo godimento), rispetto a fasce più deboli.
Così, cari genitori di figli adolescenti, tacete, per favore. O, almeno, non vestitevi con gli abiti dei santi in terra, protettori e difensori delle diversità, davanti a me.
Non abusate del termine “diversità” dal momento che non fa parte del vostro vivere, né del vostro cuore.
I bulli, anche quelli ben vestiti e insospettabili, non nascono da soli: sono creature alimentate ad immagine e somiglianza. Forse, in quei casi, è davvero un’incurabile questione genetica.
Tiziana De Lorenzo – Insegnante


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